Il rapporto debito /Pil in Italia
persevera in un peggioramento. Per quest’anno si attesterà al
135,2% e non vi sono nemmeno buone
previsioni, se non fievoli, per il 2015 . Il prodotto interno lordo dell’Italia
crescerà dell’ 0,6% nel 2014 e non è
facile definire come si registrerà nel 2015. Si parla dell’1,2% ma queste
previsioni le lasciamo ai tecnici che spesso non l’azzeccano per dirla come Di
pietro.
Sta di fatto che una vera crescita è difficile poterla
intravedere, malgrado l’ottimismo del nostro ministro dell’Economia, Pier Carlo
Padoan il quale afferma che le misure adottate dal governo per l’economia
italiana sono giuste e che anche la direzione deve essere quella.
Intanto dalla Commissione Europea arrivano anche stime
sulla disoccupazione del nostro Paese che peggiorano portando il tasso del
12,2% del 2013 al 12,8% di quest’anno e stimando approssimativamente nel 12,5%
quella relativa al 2015.
Ma quello che si trascura è la differenza con i dati
del Mezzogiorno e.. se dovessimo metterli a confronto con quelli nazionali, ci
accorgeremmo della smisurata diversità già messa in evidenza nei dati della
disoccupazione. Se al Nord si vivacchia al Sud si muore di un immenso sconforto
avvalorato da una carenza di vera politica costruttiva, da una mancanza totale
di uno Stato noncurante del valore che potrebbe portare al Paese la sua
bellezza naturale.
E’ difficile poter comprendere l’inerzia di una linea
politica economica di questi ultimi tempi verso il Sud ed ancora più
incomprensibile non valutare attentamente uno studio di crescita che il mezzogiorno
deve operare attraverso lo Stato ed una Comunità europea nel sostenere un piano
infrastrutturale.. senza il quale non solo non crescerà l’intero Paese, ma
rischierà di incancrenirsi gran parte dell'intero stivale per la diffusione di una illegalità
oltre ogni confine. Manca una politica in favore del Sud, e forse manca anche
una figura politica di questo territorio capace di portare avanti un simile
messaggio.
La politica fiorentina, un pò boriosa ed un pò distratta, di Renzi.. come
quella del recente passato, continua a trascurare l’importanza del mezzogiorno
che invece rappresenta il vero volano per la crescita dell’intero Paese. Il Sud merita
maggiore considerazione perché proprio dal mezzogiorno potrebbe nascere quell’impulso
verso lo sviluppo di tutta la nazione: Le naturali risorse, sono la base
principale di un futuro processo economico proseguito dalla fattiva opera di
chi poi vi deve lavorare.
Si
dovrebbe tenere nel giusto conto il territorio del Sud della nostra nazione che
è naturalmente portato per ricevere turismo, per esportare prodotto agricolo ed
ittico. Queste voci assieme ad alcuni prodotti tipici artigianali e di
manifattura, dovrebbero rappresentare i settori principali da tenere in
considerazione e potranno essere gli importanti indirizzi attorno ai quali sarà
consequenziale costruire una serie di servizi a supporto che offriranno
all’indotto altre occasioni per le più giuste attività. Ma considerata l’eterna
mancanza delle adeguate infrastrutture di base adatte a qualsiasi sviluppo,
sarebbe obbligo del nostro Governo favorirne la realizzazione attraverso un
immediato efficiente piano d’investimenti poiché qualunque incentivo non sarà
mai in grado di compensarne la mancanza. (Sarebbero bastati i dieci miliardi
che garantiranno 80 euro in più al mese a dieci milioni di lavoratori, per dare
impulso ed apertura ad una miriade di cantieri per le infrastrutture del Sud).
Non servono le ricette già
sperimentate di leggi che permettono finanziamenti privati diretti verso
l’illogica nascita di realtà produttive inutili, ma un intervento pubblico
studiato al fine di realizzare infrastrutture adatte e più utili. Il territorio
è uno dei fattori su cui maggiormente si misura la competitività di un’area, ed
il Sud non avendo adeguate infrastrutture, non potrà mai avere opportunità di
sviluppo, trascinando con sé tutta la nazione. Opere di primaria importanza dovrebbero
essere studiate attraverso un coordinamento tra le Regioni pertinenti e la
Presidenza del Consiglio, ma anche con il controllo della Comunità Europea.
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