4 giu 2014

La governabilità vince sulla democrazia per la mancanza di idee innovative


IL CONTINUO RESTAURO DI UNA POLITICA FALLIMENTARE 
di vincenzo cacopardo
La politica continua a muoversi in modo eccentrico..dando solo l'impressione di migliorare un percorso istituzionale, ma riuscendo invano a svecchiare il sistema. Chi ama veramente la politica non scorge ancora la costruzione di un sistema che.. per logica democratica.. dovrebbe essere spinto dal basso. I problemi sembrano sempre gli stessi e cioè.. quelli di aggiustare i vecchi ingranaggi corrosi... dimenticando di ricercare un innovativo valido funzionamento.

L’epicentro dell'interesse pare concentrato pedissequamente sul rafforzamento di un governo e della maniera per poterlo rendere forte, ma mai.. quello di fornirgli un sostegno necessario alla base. Non si vuole ancora vedere la governabilità come una funzione separata, se pur contestualmente inerente, da ogni processo di ricerca di un programma, e si continua a concepirla ed imporla come ideatrice stessa di un progetto: un esecutivo dovrebbe distinguersi per eseguire.. poiché chi amministra non è detto possa avere quella forma mentale libera ed utile per la ricerca delle indispensabili idee per i programmi. Così facendo...si è definitivamente arrestata la ricerca di un percorso democratico che riesca ad offrire al cittadino un vero diritto al programma.

Non si può trascurare la evidente dicotomia che scaturisce in un sistema come il nostro, che per Costituzione rimane di principio Parlamentare....un sistema che conduce spesso al sorgere di contrasti e contraddizioni le quali, non favoriscono lo sviluppo naturale di una vera politica costruttiva. Quella simbiosi politica affidata ai poteri si è persa... poiché si è ormai succubi della mancanza di valori fondamentali del tutto svaniti:- Non è tanto importante il bicameralismo o il monocameralismo… quanto la funzione che queste Camere devono esprimere, non la determinazione del numero dei parlamentari..quanto il loro ruolo. Proporre di dividere i compiti delle Camere è più che giusto, ma si dovrebbe poter vedere in una logica più definita delle stesse competenze che i Parlamentari devono esprimere...ossia: Una divisione dei ruoli che definisca con chiarezza un risultato più utile, senza quei continui compromessi che scaturiscono dalla evidente sovrapposizione delle funzioni.

I soloni della politica di oggi che non mancano in un’opera risibile di restauro del vecchio sistema, non riescono sicuramente ad intuire e cogliere l’importanza di un cambiamento che deve potersi ricercare attraverso una visione al di fuori degli schemi del sistema attuale: Quello che oggi dovrebbe identificarsi come un percorso innovativo costruito su nuove idee non condizionate dalle strade del vecchio sistema.

La politica non muove più passi in avanti proprio per la mancanza di una ricerca di vera innovazione... Un nuovo percorso che possa veramente essere utile al funzionamento delle stesse istituzioni. 
Nei talk televisivi non si fa che sentire la solita cantilena sui tagli e sui costi, ma in concreto nessun politico riesce ad esprimere una nuova visione della politica con una forma mentis rivoluzionaria ed attraverso la ricerca di nuove formule, lasciando, invece, le istituzioni in continue controproducenti anomalie.

Non si percepisce (o..forse non si vuole) l'importanza prioritaria di riformare i Partiti... come nemmeno quella di abbattere definitivamente quel conflitto degenerato tra il potere parlamentare e quello governativo. Si procede come treni con un paraocchi che non permette di vedere oltre... ed in questa strada.. ci si aggrega ai sistemi tradizionali dell'apparente paradigma democratico che in realtà appare  ipocrita...e guidato costantemente dalle potenti elitè.

...E così..si arriva diretti verso una legge elettorale che taglierà definitivamente ogni dialogo con la base dando vantaggi ai monolitici modelli biparte che tolgono qualunque qualità alla logica funzionale di un utile modello di democrazia.





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