26 giu 2014

M5stelle ...una debole strategia...




UN INCONTRO INSICURO E TROPPO AFFETTATO  CHE RENDE PIU' FORZA AL SINDACO D'ITALIA
di vincenzo cacopardo

Secondo Grillo l'intenzione doveva essere quella di mettere alle strette Renzi ed il suo partito in modo da tirare fuori le contraddizioni presenti tra cui quelle sulle “preferenze”. Una strategia debole che ha messo ancora più in evidenza quella diplomazia.. un po' ipocrita e conformista.. in favore di Renzi. Se questa per il Movimento di Grillo..doveva essere la mossa in proprio favore, sembra essersi rivelata fragile e fiacca....ci voleva ben altro!
La delegazione con a capo il vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio e il deputato Danilo Toninelli, al contrario di come si espose quella precedente con a capo lo stesso Grillo, ha aperto un dialogo di collaborazione, smentendo nel metodo ogni precedente percorso di contrasto ad un sistema: E' vero!...il sistema si cambia dall'interno, ma non certamente con un simile metodo!
La loro strategia è sembrata tanto diversa da farli apparire come coloro che, integratisi ad un impianto (che di norma hanno sempre ostacolato), pensando di poter operare in una collaborazione per la ricerca di una legge elettorale che finisce sempre col partire da un principio di governabilità stabilito dall'alto: tutto il contrario di ciò che avevano sempre combattuto e che, facente parte integrante di un sistema per loro malato, avrebbero dovuto contrastare.
Se una operazione andava fatta da parte di questa delegazione, doveva essere quella di richiamare l'attenzione del pubblico, verso un richiamo ad un percorso di rappresentanza democratica prevalente rispetto ad un impianto in cui vuole imporsi la governabilità come principio. Credo che sia inutile ormai riconoscere questo Movimento come quello che, predicando una ipotetica democrazia diretta, pare di colpo sottomettersi ad un contrastante paradigma in cui lo scopo prioritario sembra essere quello di un qualunque governo.
Tutti i seguaci del Movimento 5S hanno seguito il percorso di un cambiamento sostanziale attraverso un dialogo preciso del suo profeta che ha sempre contrastato in via di principio la natura governativa operata attraverso leggi elettorali arraffazzonate che prescindono da un principio di rappresentanza democratica. Ma nella riunione in streaming, malgrado la presentazione di un democratellum (che in via di principio si sofferma principalmente sulle preferenze) sembrano essersi sottovalutati quei temi conflittuali dei ruoli e le riforme riguardanti gli stessi Partiti. Temi che avrebbero di certo reso più forte ed incisivo questo dialogo di scambio fin troppo affettato da parte di chi non dovrebbe riconoscere... né nel merito ...nè nel metodo... la determinata ambizione di colui che ritiene di essere il nuovo messia risolutore dei problemi della politica italiana...
Quale sarà il vero scopo del nuovo Senato?..perchè l'immunità per i suoi componenti?..Qual'è lo scopo di un grosso premio di maggioranza per la Camera?..Qual'è quello di voler prediligere le preferenze, senza riformare i Partiti?...ed infine come si può pensare ancora ad una vera democrazia se non si eliminano i conflitti tra i ruoli?..Queste sono le domande che si sarebbero dovute rivolgere da parte di un Movimento che si è sempre professato antisistemico, e facendo... in tal modo... cadere nella trappola un Premier privo di una piena visione democratica... Queste le logiche domande che trovano una risposta all' obiettivo di un Premier che, sotto la veste di un rottamatore, non fa che mettere in evidenza un unico scopo: quello di voler governare per ambizione..sotto il pretesto di un bisogno!

La differenza tra chi la pensa come il Premier e chi, invece, ritiene che la democrazia debba essere salvaguardata...sta nel fatto che Matteo Renzi valuta la “governabilità” come uno scopo..mentre quelli come me.. ritengono che essa debba ritenersi un “fine”. Un fine che deve essere ricercato con cura..senza fretta e con un risultato di autentica funzionalità.      

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