UN
INCONTRO INSICURO E TROPPO AFFETTATO CHE RENDE PIU' FORZA AL SINDACO
D'ITALIA
di vincenzo cacopardo
di vincenzo cacopardo
Secondo
Grillo l'intenzione doveva essere quella di mettere
alle strette Renzi ed il suo partito in modo da tirare fuori le
contraddizioni presenti tra cui quelle sulle “preferenze”. Una
strategia debole che ha messo ancora più in evidenza quella
diplomazia.. un po' ipocrita e conformista.. in favore di Renzi. Se
questa per il Movimento di Grillo..doveva essere la mossa in proprio
favore, sembra essersi rivelata fragile e fiacca....ci voleva ben
altro!
La
delegazione con a capo il vicepresidente alla Camera Luigi
Di Maio e
il deputato Danilo
Toninelli, al contrario di come si espose quella precedente con a
capo lo stesso Grillo, ha aperto
un dialogo di collaborazione, smentendo nel metodo ogni precedente
percorso di contrasto ad un sistema: E' vero!...il sistema si cambia
dall'interno, ma non certamente con un simile metodo!
La
loro strategia è sembrata tanto diversa da farli apparire come
coloro che, integratisi ad un impianto (che di norma hanno sempre
ostacolato), pensando di poter operare in una collaborazione per la
ricerca di una legge elettorale che finisce sempre col partire da un
principio di governabilità stabilito dall'alto: tutto il contrario
di ciò che avevano sempre combattuto e che, facente parte integrante
di un sistema per loro malato, avrebbero dovuto contrastare.
Se
una operazione andava fatta da parte di questa delegazione, doveva
essere quella di richiamare l'attenzione del pubblico, verso un
richiamo ad un percorso di rappresentanza democratica prevalente
rispetto ad un impianto in cui vuole imporsi la governabilità come
principio. Credo che sia inutile ormai riconoscere questo Movimento
come quello che, predicando una ipotetica democrazia diretta, pare
di colpo sottomettersi ad un contrastante paradigma in cui lo scopo
prioritario sembra essere quello di un qualunque governo.
Tutti
i seguaci del Movimento 5S hanno seguito il percorso di un
cambiamento sostanziale attraverso un dialogo preciso del suo profeta
che ha sempre contrastato in via di principio la natura governativa
operata attraverso leggi elettorali arraffazzonate che prescindono da
un principio di rappresentanza democratica. Ma nella riunione in
streaming, malgrado la presentazione di un democratellum (che in via
di principio si sofferma principalmente sulle preferenze) sembrano
essersi sottovalutati quei temi conflittuali dei ruoli e le riforme
riguardanti gli stessi Partiti. Temi che avrebbero di certo reso più
forte ed incisivo questo dialogo di scambio fin troppo affettato da
parte di chi non dovrebbe riconoscere... né nel merito ...nè nel
metodo... la determinata ambizione di colui che ritiene di essere il
nuovo messia risolutore dei problemi della politica italiana...
Quale
sarà il vero scopo del nuovo Senato?..perchè l'immunità per i suoi
componenti?..Qual'è lo scopo di un grosso premio di maggioranza per
la Camera?..Qual'è quello di voler prediligere le preferenze, senza
riformare i Partiti?...ed infine come si può pensare ancora ad una
vera democrazia se non si eliminano i conflitti tra i ruoli?..Queste
sono le domande che si sarebbero dovute rivolgere da parte di un
Movimento che si è sempre professato antisistemico, e facendo... in
tal modo... cadere nella trappola un Premier privo di una piena
visione democratica... Queste le logiche domande che trovano una
risposta all' obiettivo di un Premier che, sotto la veste di un
rottamatore, non fa che mettere in evidenza un unico scopo: quello di
voler governare per ambizione..sotto il pretesto di un bisogno!
La
differenza tra chi la pensa come il Premier e chi, invece, ritiene
che la democrazia debba essere salvaguardata...sta nel fatto che
Matteo Renzi valuta la “governabilità” come uno scopo..mentre
quelli come me.. ritengono che essa debba ritenersi un “fine”. Un
fine che deve essere ricercato con cura..senza fretta e con un
risultato di autentica funzionalità.
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