E
mentre l'opera del teatrino del cavaliere prosegue tra aeroplanini
per indurre anziane signore a mangiare e convertendo
comunisti....Grillo continua la sua marcia di avvicinamento verso
Renzi per la
definizione delle importanti riforme.
Grillo..
col suo Movimento.. propone oggi un sistema più aperto per le
elezioni politiche e questa iniziativa sembra cogliere il parere di
una buona parte della politica odierna, ma in questa sua indicazione
manca ciò per il quale lo stesso comico si batte da tempo. La sua
buona proposta rimane limitata e circoscritta ad un sistema
elettorale i cui ruoli continuano ad operare in conflitto e
cioè...malgrado egli abbia sempre sostenuto di voler procedere verso
un sistema di migliore democrazia, non sembra accorgersi di alcuni
passaggi determinanti che ad elezioni concluse, porteranno
inequivocabilmente alla medesima costruzione di enormi compromessi
tenuti in piedi proprio dalla mancanza di una più netta divisione
dei ruoli (parlamentari-esecutivi). Tutto ciò anche perchè non si
vuole prendere in considerazione opportuna una più chiara riforma
degli stessi Partiti oggi disciplinata dall'art 49 della
Costituzione. Sembra quindi davvero strano che Grillo ed il suo amico
Casaleggio ...dileggiando costantemente l'opera dei Partiti, non si
accorgano di questa primaria operazione riformatrice... senza la
quale tutto il resto è frutto di una logica deleteria conseguenza.
Renzi
in un’ ultima intervista sembra aver affrontato il tema del sistema
semipresidenzialista,
non escludendo
il fatto che si possa affrontare l'argomento, ma a condizione che si
esamini prima la riforma del Senato. Renzi corre verso la sua strada
come uno schiacciasassi non accennando minimamente alla funzionalità
delle sue riforme...il suo scopo è principalmente legato a dimostrare la capacità di tagliare ovunque per richiamare consenso.
Il
sindaco d'Italia capisce che il tema del presidenzialismo è amato a
destra più che a sinistra e che all'interno del suo stesso Partito,
ciò potrebbe far nascere ulteriori contrasti per il fatto che si
possa offrire troppo spazio alla costruzione di figure sempre più
dispotiche. Una paura giustificata per i padri costituenti di quella
che doveva rappresentare una repubblica parlamentare. Ma con la
realtà attuale...non v'è dubbio...che ogni timore in proposito
potrebbe vedersi in modo diverso anche per il fatto che in altre
democrazie occidentali...si attuano simili sistemi.
Ma
perchè una proposta come quella esposta dallo stesso
Berlusconi...sulla nomina diretta di un presidente della
Repubblica... deve per forza dare stura ad un percorso
semipresidenziale? Perchè mai un presidente eletto direttamente da
un popolo.. non potrebbe tenere gli stessi poteri limitati come
quelli odierni, operando in più come garante di un sistema
elettorale? Chi ci impone che non si possa far funzionare il nostro
sistema istituzionale attraverso una maggiore garanzia da parte
dell'operato di una presidenza della Repubblica? Nominare un
presidente del consiglio attraverso una elezione..come lo vorrebbe il
Partito della Meloni... è cosa ben diversa e sovverte il fine di una
vera garanzia, poiché, in una Repubblica parlamentare, i poteri di
un primo ministro finiscono con l'essere più assoluti e rischiano di
prevaricare su quelli di una assemblea parlamentare.
Una
domanda quindi nasce spontanea e potrebbe anche risultare ripetitiva
se posta dal sottoscritto: Perchè mai il nostro Paese quando
affronta simili riforme, non guarda in casa propria.. definendo un
modello più adatto e funzionale, ma mira con costante ostinazione
verso i modelli esterofili degli altri Paesi? Se si vuole una nomina
diretta del Presidente della nostra Repubblica...che ben
venga...potrebbe essere una vera garanzia per i cittadini! Ma non è
detto che la figura debba per forza avere poteri vicini a quelli
governativi e che ciò debba portarci direttamente ad un
presidenzialismo.
Perchè
mai una elezione diretta non può portare tale figura a quella di
garante di un sistema elettorale da cui nasce quel potere
parlamentare che rappresenta la principale natura di un sistema
democratico?....Insomma, perchè dobbiamo legare una elezione diretta
del Capo dello Stato ad un esecutivo... e non più propriamente ad una maggiore assicurazione della formazione delle Camere politiche?
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