7 lug 2014

A PROPOSITO DEL NUOVO SENATO...

CONFUSIONE E RISCHIO DI NUOVE ANOMALIE
di vincenzo cacopardo
Sulle nuove disposizioni riguardo le competenze del nuovo Senato..rispetto ai suoi poteri, si rileva che oltre a non poter più esser titolare del rapporto di fiducia con il governo, tutte le leggi verranno approvate dalla sola Camera. 
Entro 10 giorni, però, il Senato, su richiesta di un terzo dei suoi membri, può chiedere di esaminarle, proponendo modifiche entro 30 giorni.. L'ultima parola comunque spetterà alla Camera che deciderà entro ulteriori 20 giorni. .Per le leggi che hanno impatto su Regioni e Comuni, la Camera deve pronunciarsi a maggioranza assoluta in caso di richiesta da parte del Senato.

Ora...se ci si preoccupava degli eccessivi tempi di un sistema bicamerale..con questo nuovo sistema, che offre al Senato possibili modifiche...non si capisce bene come alcuni tempi possano diminuire ... anche in considerazione che... per esperienza.. sappiamo come in queste procedure, nel corso d'opera, si possano trovare ulteriori pretesti per lungaggini resi possibili da una politica come la nostra.. amante delle deroghe.
Si legge che la nuova Assemblea di Palazzo Madama dovrebbe avere anche poteri di controllo sull'attuazione delle leggi, delle politiche pubbliche e delle P.A. e persino poteri.. sia per la fase di ricezione delle norme Ue..che in quella ascendente prevista dal trattato di Lisbona...Sono competenze che potrebbero anche contrastare con l'iter politico parlamentare nazionale dell'altra Camera. ..Insomma...si rischia un po' il solito pasticcio in cui in seguito si continueranno a costruire le consuete anomalie all'italiana.

Ritornando ai 100 senatori che dovranno fare parte della nuova assemblea di Palazzo Madama che verrà composta da 95 più 5: i primi saranno eletti dai consigli regionali in rappresentanza di Comuni e Regioni ed i secondi direttamente dal presidente della Repubblica. Sappiamo che tra i 95 “provenienti dal territorio” 74 saranno scelti tra i consiglieri regionali, mentre gli altri 21 tra i sindaci . Al di là della proporzione definita per il peso demografico ed al ridicolo sistema di parità ( persino umiliante per lo stesso genere femminile) ..rimane ancora da capire esattamente, in relazione ad una ormai confermata immunità, come vi potranno mai essere amministratori sindaci resi immuni ed altri no....Quale logica vi può essere in una simile disparità?...Come si potrà mai rendere l'immunità a coloro che amministrano la cosa pubblica nel delicato compito di primo cittadino?...


E per finire ...in considerazione di rappresentanti che dovranno essere eletti nella loro carica di sindaci o consiglieri regionali e contemporaneamente in una assemblea, si presenterà un continuo ricambio delle figure..che potrebbe compromettere l'iter dello stesso lavoro...Insomma tanta confusione per un risparmio ancora tutto da vedere e una funzione ancora poco chiara.

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