CONFUSIONE E RISCHIO DI NUOVE ANOMALIE
di vincenzo cacopardo
Sulle nuove disposizioni
riguardo le competenze del nuovo Senato..rispetto ai suoi poteri,
si rileva che oltre a non poter più esser titolare del rapporto di
fiducia con il governo, tutte le leggi verranno approvate dalla sola
Camera.
Entro 10 giorni, però, il Senato, su richiesta di un terzo
dei suoi membri, può chiedere di esaminarle, proponendo modifiche
entro 30 giorni.. L'ultima parola comunque spetterà alla Camera che
deciderà entro ulteriori 20 giorni. .Per le leggi che hanno impatto
su Regioni e Comuni, la Camera deve pronunciarsi a maggioranza
assoluta in caso di richiesta da parte del Senato.
Ora...se ci si
preoccupava degli eccessivi tempi di un sistema bicamerale..con
questo nuovo sistema, che offre al Senato possibili modifiche...non
si capisce bene come alcuni tempi possano diminuire ... anche in
considerazione che... per esperienza.. sappiamo come in queste
procedure, nel corso d'opera, si possano trovare ulteriori pretesti
per lungaggini resi possibili da una politica come la nostra..
amante delle deroghe.
Si legge che la nuova
Assemblea di Palazzo Madama dovrebbe avere anche poteri di controllo
sull'attuazione delle leggi, delle politiche pubbliche e delle P.A. e
persino poteri.. sia per la fase di ricezione delle norme Ue..che in
quella ascendente prevista dal trattato di Lisbona...Sono competenze
che potrebbero anche contrastare con l'iter politico parlamentare
nazionale dell'altra Camera. ..Insomma...si rischia un po' il solito
pasticcio in cui in seguito si continueranno a costruire le consuete
anomalie all'italiana.
Ritornando ai 100
senatori che dovranno fare parte della nuova assemblea di Palazzo
Madama che verrà composta da 95 più 5: i primi saranno eletti dai
consigli regionali in rappresentanza di Comuni e Regioni ed i secondi
direttamente dal presidente della Repubblica. Sappiamo che tra i 95
“provenienti dal territorio” 74 saranno scelti tra i consiglieri
regionali, mentre gli altri 21 tra i sindaci . Al di là della
proporzione definita per il peso demografico ed al ridicolo sistema di parità ( persino umiliante per lo stesso genere femminile) ..rimane ancora da capire esattamente, in relazione ad una
ormai confermata immunità, come vi potranno mai essere amministratori sindaci resi immuni ed altri no....Quale logica vi può
essere in una simile disparità?...Come si potrà mai rendere
l'immunità a coloro che amministrano la cosa pubblica nel delicato
compito di primo cittadino?...
E per finire ...in
considerazione di rappresentanti che dovranno essere eletti nella
loro carica di sindaci o consiglieri regionali e contemporaneamente
in una assemblea, si presenterà un continuo ricambio delle
figure..che potrebbe compromettere l'iter dello stesso
lavoro...Insomma tanta confusione per un risparmio ancora tutto da
vedere e una funzione ancora poco chiara.
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