Il vicepresidente della
Camera Di Maio..con l'usuale temperamento, nell'esporre il piano della legge elettorale di
5Stelle... insiste sull'argomento delle preferenze.. Questo sembra
essere rimasto l'argomento principe del suo Movimento ..senza meglio
concentrarsi sull'insieme di tutte le riforme istituzionali e
costituzionali... che saranno al centro del cambiamento della politica per il futuro del Paese...
La domanda più logica
per chi ha creduto nell'opera di cambiamento della politica
attraverso un consenso a 5Stelle..dovrebbe essere: discutiamo
di riforme partendo dalla base di una ricostruzione della
democrazia....che
non deve necessariamente essere quello di una preferenza.
Il suo movimento si
propone oggi di ridiscutere con Renzi le linee per la legge
elettorale non comprendendo esattamente il pensiero dell'avversario
che ha di fronte ed i principi a cui non potrà mai sottrarsi.
Quelli di Renzi sono
principi specifici che guardano ad una governabilità sicura
determinata dall'alto e che contrastano in modo assoluto con i diversi principi che lo stesso Grillo ha sempre combattuto. Quelli di Renzi sposano chiaramente il pensiero di un decisionista simile a Berlusconi... Il Premier vuole un
bipolarismo netto che separi il bianco dal nero..La sua mentalità di
sindaco non gli fa vedere oltre ...preme quindi per sistemi
maggioritari che possano premiare un unico vincitore...per lui
politica e calcio sembrano essere la stessa cosa.....mentre Grillo ha
sempre parlato di democrazia diretta dando molto più peso alla base
della rappresentanza: un principio che si accosta a modelli
proporzionali più vicini ai valori di una democrazia e che
dovrebbero spingere nella ricerca di una governabilità voluta dal
basso..L'errore che ha sempre commesso Grillo è stato quello di
poter credere di far nascere... senza un preciso dialogo ed in
un'ambigua conoscenza... una vera forza politica.
In questo quadro che vede
due logiche di pensiero diverse e ben definite..il vicepresidente Di
Maio espone il tema della preferenza come fosse la soluzione di tutti
gli immensi mali che ostacolano le future riforme. Sembrerebbe
molto più discutibile un premio di maggioranza fin troppo alto...o le
soglie di sbarramento che dovrebbero essere vero motivo di
discussione per chi ha sempre lamentato chiarezza in una
rappresentanza...
Mi verrebbe da chiedere a
Di Maio come sarebbe mai venuto fuori (tra l'altro con una
immediata nomina istituzionale di grande prestigio) se non fosse
esistito Grillo ed il Movimento da lui stesso creato...Se attraverso
le preferenze, senza alcuna visibilità, avrebbe mai ottenuto un
numero necessario di consensi...Le modeste preferenze, tra l'altro
ottenute grazie ad un metodo ridicolo espresso attraverso i computer, gli hanno permesso un risultato ben superiore ad ogni aspettativa..Adesso per Di Maio, dopo
oltre due anni dalla sua nomina ed avendo sicuramente ottenuto una
visibilità grazie alla nomina di vicepresidente della Camera, è
facile parlare di preferenze..Pensiamo alle tante persone impegnate
seriamente in politica che difficilmente... per via della mancanza di
risorse.. potranno mai affermarsi..
Il vero problema che
nemmeno il Movimento 5stelle vuole affrontare è quello che riguarda
una seria disciplina dei Partiti. Partiti che in fondo decidono
sempre.. preferenze o non preferenze!
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