di vincenzo cacopardo
Sempre
più astuto e determinato nelle parole il sindaco d'Italia persevera
nella sua battaglia..una battaglia che appare più personale e di
dimostrazione verso quei gufi da lui spesso richiamati. Il premier usa meno il noi ed a proposito di Draghi dichiara
"Sono d'accordo con lui quando dice che l'Italia ha bisogno di
riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika, ne' la Bce, ne'
la Commissione Europea"
ed aggiunge: “Faremo
cose rivoluzionarie".
Facendo persino notare che nemmeno nelle dittature si fanno le
riforme cosi' velocemente. Il riferimento è sicuramente verso la
riforma del Senato, affrontata con tanta premura e confusione.. da
far pensare non poco a quanto possano contare per Renzi i
fondamentali e la funzionalità delle istituzioni. Vedremo in seguito
come andrà a finire con i successivi passi ed il futuro referendum.
Intanto...con
protervia e senza un minimo di umiltà nei confronti dei processi
naturali con i quali si devono affrontare simili scelte, Il sindaco
d'Italia, orgoglioso dei risultati (Senato e 80 euro) continua con le
dichiarazioni, dimostrazione di una ambizione illimitata, assicurando i
mercati che non ci saranno sforamenti ed asserendo che non ha alcuna
intenzione di sfondare il tetto del 3%. Poi...(passando con la solita
maestria comunicativa al noi)..afferma ”Noi
pensiamo di migliorare la crescita nel secondo semestre e il
risultato sara' il 2,9%. Non supereremo il 3% perche' e' una
questione di credibilita' e di reputazione per l'Italia, anche se
altri dovessero superare quella soglia".
Il
suo Pd che lo ha appoggiato in questo suo cammino dovrà assumersi tutte
le responsabilità nel futuro... poiché ha persino perseverato (per ovvia opportunità) nel sottovalutare i valori essenziali di un giusto
processo democratico. Ma
le domande logiche di tutti coloro che continuano ad essere
identificati come “i gufi malefici” restano sempre valide: -non
potrebbe tutto ciò portare ad un peggioramento i cui esiti
devastanti potranno essere visibili più in là? Chi ha deciso che
questa figura di profeta (come lo fu un altro nel recente
passato)...possa avere il divino dono di traghettare la Nazione verso
un giusto avvenire alzando le acque del grande fiume come fece Mosè?
Per
quanto riguarda le sue scelte sugli 80 euro.. non si scorgono ancora
sufficienti elementi positivi sull'economia della Nazione, mentre su
quella riforma quasi imposta del Senato, non siamo ancora in grado di
conoscerne i risultati di lì a venire..e non è nemmeno detto che
possano essere positivi o persino fattibili.
Per
quanto riguarda le scelte costituzionali..ciò che si è verificato
riguardo al Senato e si verificherà di certo nella definizione di
una legge elettorale, rappresenta una autentica vergogna nei
confronti della politica istituzionale delle nostra Nazione. Desta
stupore l'assenza di un garante come il nostro Presidente della
Repubblica Napolitano...apparso, riguardo alla riforma del Senato, più vittima di una certa
premura..un Capo dello Stato che sembra aver dimenticato l'opera dei più attenti
costituzionalisti...i quali mai avrebbero ridotto in simile modo un'alta
Camera. Mai si sarebbe dovuto rendere questo compito così delicato ad un governo (tra l'altro definito senza elezioni). Scelte diverse e più funzionali
sarebbero potute essere fatte con maggior considerazione e meno
fretta...una premura avallata proprio dal Capo dello Stato.. che
doveva servire solo a favorire l'immagine dell'uomo
determinato...Atto penoso oltre che umiliante per le stesse
istituzioni.
Quello
che oggi sicuramente si scorge da parte dell'ambizioso sindaco
d'Italia è il voler procedere con la forza di un trattore senza
alcuna considerazione su alternative più valide e di primaria
importanza..indirizzate verso la fiscalità, il lavoro, il
mezzogiorno, il mercato esterno, la qualità, l'attività creditizia
in favore delle aziende... etc, che sicuramente, al contrario di
altre riforme, appartengono ad una attività governativa.
Ma
la capacità comunicativa del sindaco d'Italia esplode
sempre con un usuale ipocrita finale "se
qualcuno afferma che la parola d'ordine e' paura o timore, si sappia
che la parola d'ordine e' coraggio".
L'arte
di scambiare il coraggio con l'azzardo ed il relativo pericolo di un
ritorno devastante per il lavoro ed i mercati è tipico di Renzi e fa
parte del suo ruolo.. tutto concentrato nel rendere fiducioso il
Paese...La sua è proprio una sfida personale che non esprime il
rispetto necessario nei confronti delle enormi problematiche.. e questa
è la ragione per la quale tutti i suoi percorsi vengono imposti di
fretta e quasi sommariamente.. senza un vero studio ed una ricerca di
vero funzionamento. La sua è solo una meta da raggiungere..non importa quale, come e perchè..
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