11 ago 2014

Napolitano .. vittima di una premura imposta..

Astuzia ed ipocrisia di un premier
di vincenzo cacopardo
Sempre più astuto e determinato nelle parole il sindaco d'Italia persevera nella sua battaglia..una battaglia che appare più personale e di dimostrazione verso quei gufi da lui spesso richiamati. Il premier usa  meno il noi ed a proposito di Draghi dichiara "Sono d'accordo con lui quando dice che l'Italia ha bisogno di riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika, ne' la Bce, ne' la Commissione Europea" ed aggiunge: Faremo cose rivoluzionarie". Facendo persino notare che nemmeno nelle dittature si fanno le riforme cosi' velocemente. Il riferimento è sicuramente verso la riforma del Senato, affrontata con tanta premura e confusione.. da far pensare non poco a quanto possano contare per Renzi i fondamentali e la funzionalità delle istituzioni. Vedremo in seguito come andrà a finire con i successivi passi ed il futuro referendum.
Intanto...con protervia e senza un minimo di umiltà nei confronti dei processi naturali con i quali si devono affrontare simili scelte, Il sindaco d'Italia, orgoglioso dei risultati (Senato e 80 euro) continua con le dichiarazioni, dimostrazione di una ambizione illimitata, assicurando i mercati che non ci saranno sforamenti ed asserendo che non ha alcuna intenzione di sfondare il tetto del 3%. Poi...(passando con la solita maestria comunicativa al noi)..afferma ”Noi pensiamo di migliorare la crescita nel secondo semestre e il risultato sara' il 2,9%. Non supereremo il 3% perche' e' una questione di credibilita' e di reputazione per l'Italia, anche se altri dovessero superare quella soglia".
Il suo Pd che lo ha appoggiato in questo suo cammino dovrà assumersi tutte le responsabilità nel futuro... poiché ha persino perseverato (per ovvia opportunità) nel sottovalutare i valori essenziali di un giusto processo democratico. Ma le domande logiche di tutti coloro che continuano ad essere identificati come “i gufi malefici” restano sempre valide: -non potrebbe tutto ciò portare ad un peggioramento i cui esiti devastanti potranno essere visibili più in là? Chi ha deciso che questa figura di profeta (come lo fu un altro nel recente passato)...possa avere il divino dono di traghettare la Nazione verso un giusto avvenire alzando le acque del grande fiume come fece Mosè?
Per quanto riguarda le sue scelte sugli 80 euro.. non si scorgono ancora sufficienti elementi positivi sull'economia della Nazione, mentre su quella riforma quasi imposta del Senato, non siamo ancora in grado di conoscerne i risultati di lì a venire..e non è nemmeno detto che possano essere positivi o persino fattibili.
Per quanto riguarda le scelte costituzionali..ciò che si è verificato riguardo al Senato e si verificherà di certo nella definizione di una legge elettorale, rappresenta una autentica vergogna nei confronti della politica istituzionale delle nostra Nazione. Desta stupore l'assenza di un garante come il nostro Presidente della Repubblica Napolitano...apparso, riguardo alla riforma del Senato,  più vittima di una certa premura..un Capo dello Stato che sembra aver dimenticato l'opera dei più attenti costituzionalisti...i quali mai avrebbero ridotto in simile modo un'alta Camera. Mai si sarebbe dovuto rendere questo compito così delicato ad un governo (tra l'altro definito senza elezioni). Scelte diverse e più funzionali sarebbero potute essere fatte con maggior considerazione e meno fretta...una premura avallata proprio dal Capo dello Stato.. che doveva servire solo a favorire l'immagine dell'uomo determinato...Atto penoso oltre che umiliante per le stesse istituzioni.
Quello che oggi sicuramente si scorge da parte dell'ambizioso sindaco d'Italia è il voler procedere con la forza di un trattore senza alcuna considerazione su alternative più valide e di primaria importanza..indirizzate verso la fiscalità, il lavoro, il mezzogiorno, il mercato esterno, la qualità, l'attività creditizia in favore delle aziende... etc, che sicuramente, al contrario di altre riforme, appartengono ad una attività governativa.
Ma la capacità comunicativa del sindaco d'Italia esplode sempre con un usuale ipocrita finale "se qualcuno afferma che la parola d'ordine e' paura o timore, si sappia che la parola d'ordine e' coraggio".
L'arte di scambiare il coraggio con l'azzardo ed il relativo pericolo di un ritorno devastante per il lavoro ed i mercati è tipico di Renzi e fa parte del suo ruolo.. tutto concentrato nel rendere fiducioso il Paese...La sua è proprio una sfida personale che non esprime il rispetto necessario nei confronti delle enormi problematiche.. e questa è la ragione per la quale tutti i suoi percorsi vengono imposti di fretta e quasi sommariamente.. senza un vero studio ed una ricerca di vero funzionamento.  La sua è solo una meta da raggiungere..non importa quale, come e perchè..

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