17 set 2014

un commento alla nuova analisi di Domenico Cacopardo sulle scelte governative


Presto ci accorgeremo degli effetti devastanti che la recessione insieme all’inefficacia, meglio all’inesistenza, dell’azione di governo produrranno nella vita di tutti i giorni.

È inutile nascondercelo, sette mesi di Renzi al potere ci hanno dato uno spettacolo scoppiettante, colpi di scena, presenza continua sui media, ma nulla di concreto. Il giovanotto fiorentino ha pensato che governare fosse organizzare e realizzare uno spettacolo quotidiano e, quindi, si è speso in esercizi verbali cui non corrispondevano né idee né progetti politici.

Da ultimo, la farsa della spending review e la richiesta ai ministeri di procedere di propria iniziativa a proporre i tagli possibili, avendo a riferimento un orientativo 3%. Insomma, dopo la damnatio di tutti i predecessori (non tanto infondata) siamo tornati ai tagli lineari, al demenziale meccanismo immaginato da una classe politica impotente e complice. La ragione è semplice. Se, mettiamo, la garza nella regione A costa 4 centesimi e nella regione B 62, andrebbe capito il perché di una simile differenza. Poiché il produttore di garza, vendendola a 4 centesimi non ci rimette, anzi ci guadagna, dove vanno a finire i soldi della differenza (58 centesimi) oltre che a lui? A dirla senza ipocrisie, questo è il costo della corruzione politica e amministrativa.

Ora, non imponendo brutalmente, senza sì e senza ma, i costi standard e operando un taglio lineare, il governo Renzi disporrà una riduzione del prezzo di acquisto a 3,6 nella regione A e a 60,14 nella regione B, dando un forte contributo alla persistenza della corruzione di cui abbiamo detto.

Non sarà che c’è un patto nonscritto per non incidere su tutte le rendite di posizione e le occasioni di illecito finanziamento della politica, dei politici e delle burocrazie?

Resta, poi, il bersaglio grosso: il pacchetto di riforme di cui s’è parlato, rimanendo nel solo ambito della ginnastica orale. A parte, il Senato che, è inutile nascondercelo, è un fatto importante, ma del tutto marginale, per l’emergenza in cui viviamo.

I nodi sono sempre quelli: l’art. 18 e il mercato del lavoro; un taglio deciso delle uscite e delle tasse che si oppongono a ogni iniziativa di investimento.

Su questi due fronti, come del resto in tanti altri, il governo barcolla e non sa cosa fare.

È inutile e controproducente l’esercizio muscolare di parole pesanti cui Renzi si è dedicato a Bari, all’inaugurazione della Fiera del Levante, dicendo all’Europa che l’Italia sa cosa fare per le riforme mentre sarebbe piuttosto necessario che i 300 miliardi per infrastrutture fossero presto assegnati agli stati dell’Unione (ma non abbiamo i progetti per i quali ci vogliono 2/3 anni. Nel frattempo, il cavallo può essere deceduto).

Si tratta solo di propaganda a uso interno che a Bruxelles non serve, risultando la conferma dell’atteggiamento superficiale di Renzi e dei nessuno (salvo chi sappiamo) che ha portato al governo.

Aveva e ha le occasioni per affermare il ruolo dell’Italia sul piano internazionale e le ha sprecate: poteva e doveva puntare i piedi sui tanti dossier delicati a partire dalla questione Ucraina. Qui c’erano le ragioni politiche e morali per non accodarsi agli Stati Uniti nella politica di aggressione alla Russia e di sostegno al governo golpista di quel Paese e alle sue milizie neonaziste come il battaglione Azov. C’era da dire no alle sanzioni e no alla Force de frappe Nato, rivendicando una politica di appeasement con la Russia.

Invece, scioccamente, ci siamo allineati come si allinea Fido, il fedele amico dell’uomo, rinunciando a esercitare un ruolo autonomo e pesante. Se c’era da negoziare qualcosa sul piano interno, era il momento di aprire un’ampia querelle su tutti i temi all’ordine del giorno, potendo, per la regola dell’unanimità, paralizzare la sconsiderata azione dell’Unione, dando alla Germania il sostegno di cui aveva necessità.

L’aspirazione della Mogherini all’ectoplasmatico incarico di pseudo ministro degli esteri comunitario, ci ha fatto d’improvviso cambiare posizione, diventando fautori di una dura quanto autolesionistica posizione (dalla piccola armata alle sanzioni).

Lo stupido fa più danni del delinquente. Ce ne stiamo amaramente rendendo conto.


Il cugino Domenico mi stuzzica di continuo su un argomento che è sempre stato discusso con dovizia nei miei post..ossia: l'inaffidabilità di un giovane premier ambizioso e saccente.. Non dimostrando alcuna umiltà nell'affrontare le difficilissime problematiche insite nel nostro Paese.. Renzi, col suo solito atteggiamento di arroganza...difficilmente riuscirà a persuadermi.

Non v'è dubbio che il costo della corruzione politica e amministrativa continua a prevalere se non si attuano riforme più appropriate. Seguendo la sua strada dei tagli lineari si sosterrà il forte contributo alla persistenza della corruzione e ciò dimostra quanto.. il giovane sindaco d'Italia.. agevoli e favorisca certe lobby che continuano a dettar legge.

Se poi passiamo all'argomento riguardante la politica estera, si dimostra ancora una volta quanto il suo governo non sia capace di attuare una politica innovativa in favore di posizioni che possano agevolarla anche sul piano economico..Il fatto di puntare i piedi sui tanti dossier delicati a partire dalla questione Ucraina, la dice lunga sulla mancanza di una vera capacità intuitiva nel saper identificare con maggior forza la nostra posizione nello scacchiere internazionale: C'erano di sicuro le ragioni politiche e morali per non accodarsi agli Stati Uniti nella politica di aggressione alla Russia e, come giustamente afferma Domenico (al di là della stragrande maggioranza dei cittadini che sconoscono) di sostegno ad un governo golpista ed alle sue milizie neonaziste....Per non parlare delle ridicole sanzioni..che continueranno a penalizzarci nell'economia.

Con tutto il rispetto per un paese come l'America che..nel passato.. ci ha sicuramente assistito ed aiutato, la nostra politica estera deve ormai seguire una strada più autonoma e neutrale riguardo al nuovo scenario che oggi si presenta. Uno scenario in cui noi siamo presenti nel territorio (al contrario dell'America). Le questioni orientali dovrebbero essere inquadrate in un'ottica diversa più consona al nuovo aspetto che si è formato in questi ultimi anni..accentrando anche l'attenzione su un indispensabile ambito etnico religioso e culturale...invece assistiamo al solito servilismo inefficace oltre che misero e di continuo contrasto anzichè di vera attività diplomatica.... Il nostro Paese non avrebbe dovuto perdere l'occasione per farsi garante di un'azione diplomatica più avveduta e meno oltranzista.

vincenzo cacopardo 

Nessun commento:

Posta un commento