7 ott 2014

Francesco e Matteo: uniti nella comunicazione... divisi nell'approccio..


di vincenzo cacopardo
Papa Francesco ribadisce che il lavoro è un diritto fondamentale e l'accesso al welfare deve essere per tutti. Quelle del Pontefice sono le parole chiare che arrivano dopo l'attacco di monsignor Nunzio Galantino, al giovane premier Matteo Renzi. Con queste sue parole il Papa apre un dibattito politico.. nel momento in cui interviene parlando di diritto fondamentale al lavoro..come di una risorsa essenziale per la stessa dignità di ogni uomo... per la formazione della famiglia e l'affermazione del bene comune.

Bergoglio parla di diritto sociale che non può più dipendere dalla forza dei mercati finanziari....ci parla di giusta distribuzione dei beni per il raggiungimento di una giustizia che ci appartiene come diritto ...ci parla di vita politica, intesa come gestione della “res publica”...ci parla di un'economia a servizio dell'uomo e dei beni comuni.. ci parla di tutela dei diritti del lavoro...ci parla di una democrazia partecipativa...etc...come dargli torto quando la sua opera evangelica si basa costantemente su questi comuni valori?

Il problema sta nel fatto che il buon Papa, da cristiano pastore della Chiesa cattolica.. afferma principi sani e valori da ritrovare, dando sempre più forza al suo verbo....mentre le società.. nel mondo intero,... non riescono mai a risolvere tali problematiche. Il sistema sembra ormai avvolto su se stesso e tende ad implodere senza riscontri positivi verso le soluzioni comuni più utili per via delle veriegate problematiche contingenti. Il Papa esercita il suo diritto attraverso il verbo cristiano e si esprime con cognizione di causa da vero pontefice...poichè rimane pastore della Chiesa. La sua è una visione chiara, ma la politica globale pare viaggiare con la forza di altri parametri.

Per il Pontefice si tratta di vincere le cause strutturali delle diseguaglianze e della povertà, poiché si rimane consapevoli che le povertà, finiscono col mettere a rischio ogni sistema di democrazia partecipativa. Pur non sottovalutando i pericoli di una globalizzazione Francesco stigmatizza l'importanza di doverla orientare in senso positivo e per il bene dei popoli....ma tra il dire ed il fare la distanza rimane difficile da colmare.

Detto questo...quando si ascolta il nostro Pontefice..a volte.. si ha la sensazione di una somiglianza nel modo di comunicare vicina a quella di Renzi.. Ma cosa può differenziare la comunicazione di Papa Francesco con quella di Matteo Renzi?

Francesco sembra aver cambiato le regole della comunicazione alla stessa maniera di come lo ha fatto Il sindaco d'Italia,...Renzi telefona direttamente alle persone, invia twitt. manda mail alle madri e telefona loro, si fa fotografare insieme, mangia gelati in pubblico..etc.. come spesso usa fare il Pontefice.. ma vi è una sostanziale differenza.... Una diversità che sta nell'umiltà di affrontare il dialogo ed i relativi problemi connessi: - Mentre Papa Francesco, se pur evangelicamente, si esprime con rispetto ed umanità nei confronti di una società che dovrebbe cambiare, e da Pontefice non potrà mai entrare nel merito delle soluzioni.... Renzi, da presidente di un governo.. comunica solo e limitatamente interpretando i desideri di un paese, continuando a non risolverli…Francesco va diritto nel cuore delle persone con umiltà e senza alcuna ipocrisia..il giovane premier ostenta un linguaggio assoluto esprimendo una supponenza oltre limite..

Franceso ci parla di “parresia” come termine essenziale che assume un significato che va oltre e che vuol dire... riconoscere a tutti i cittadini la libertà di prendere la parola nelle assemblee pubbliche.. come si usava fare nella antica democrazia greca... Al contrario Renzi, nelle sue riforme istituzionali, sembra assai poco affetto da qualunque parresia al punto di voler chiudere ed ingabbiare la nostra democrazia in direzione di un bipartitismo che taglia netto ogni dialogo col popolo.
Malgrado la loro simile comunicazione..una diversità che potremmo definire...sostanziale.
L'umiltà..in un certo senso.. è insita in un concetto di democrazia e vince sempre sulla superbia





Nessun commento:

Posta un commento