Papa
Francesco ribadisce che il lavoro è un diritto fondamentale e
l'accesso al welfare deve essere per tutti. Quelle del Pontefice
sono le parole chiare che arrivano dopo l'attacco di monsignor Nunzio
Galantino,
al giovane premier Matteo
Renzi.
Con queste sue parole il Papa apre un dibattito politico.. nel
momento in cui interviene parlando di diritto fondamentale al
lavoro..come di una risorsa essenziale per la stessa dignità di ogni
uomo... per la formazione della famiglia e l'affermazione del bene
comune.
Bergoglio
parla di diritto
sociale che
non può più dipendere dalla forza dei mercati
finanziari....ci
parla di giusta distribuzione dei beni per il raggiungimento di una
giustizia
che ci appartiene come diritto
...ci parla di vita
politica,
intesa come gestione della
“res publica”...ci
parla di un'economia a servizio dell'uomo e dei beni comuni..
ci parla di tutela dei diritti del lavoro...ci parla
di una democrazia partecipativa...etc...come dargli torto quando la
sua opera evangelica si basa costantemente su questi comuni valori?
Il
problema sta nel fatto che il buon Papa, da cristiano pastore della
Chiesa cattolica.. afferma principi sani e valori da ritrovare, dando
sempre più forza al suo verbo....mentre le società.. nel mondo
intero,... non riescono mai a risolvere tali problematiche. Il
sistema sembra ormai avvolto su se stesso e tende ad implodere senza
riscontri positivi verso le soluzioni comuni più utili per via delle
veriegate problematiche contingenti. Il Papa esercita il suo diritto
attraverso il verbo cristiano e si esprime con cognizione di causa da
vero pontefice...poichè rimane pastore della Chiesa. La sua è una
visione chiara, ma la politica globale pare viaggiare con la forza di
altri parametri.
Per
il Pontefice si tratta di vincere le cause strutturali delle
diseguaglianze e della povertà, poiché si rimane consapevoli che le
povertà, finiscono col mettere a rischio ogni sistema di democrazia
partecipativa. Pur non sottovalutando i pericoli di una
globalizzazione Francesco stigmatizza l'importanza di doverla
orientare in senso positivo e per il bene dei popoli....ma tra il
dire ed il fare la distanza rimane difficile da colmare.
Detto
questo...quando si ascolta il nostro Pontefice..a volte.. si ha la
sensazione di una somiglianza nel modo di comunicare vicina a quella di Renzi.. Ma cosa può differenziare
la comunicazione di Papa Francesco con quella di Matteo Renzi?
Francesco
sembra aver cambiato le regole
della comunicazione alla stessa maniera di come lo ha fatto Il
sindaco d'Italia,...Renzi
telefona direttamente alle persone, invia twitt. manda mail alle
madri e telefona loro, si fa fotografare insieme, mangia gelati in
pubblico..etc.. come spesso usa fare il Pontefice.. ma vi è una
sostanziale differenza.... Una diversità che sta nell'umiltà di
affrontare il dialogo ed i relativi problemi connessi: - Mentre Papa
Francesco, se pur evangelicamente, si esprime con rispetto ed umanità
nei confronti di una società che dovrebbe cambiare, e da Pontefice
non potrà mai entrare nel merito delle soluzioni.... Renzi, da
presidente di un governo.. comunica solo e limitatamente
interpretando i desideri di un paese, continuando a non risolverli…Francesco va
diritto nel cuore delle persone con umiltà e senza alcuna ipocrisia..il giovane
premier ostenta un linguaggio assoluto esprimendo una supponenza oltre
limite..
Franceso
ci parla di
“parresia” come
termine essenziale che
assume un significato che va oltre e che vuol dire... riconoscere a
tutti i cittadini la libertà di prendere la parola nelle assemblee
pubbliche.. come si usava fare nella antica democrazia greca... Al
contrario Renzi, nelle sue riforme istituzionali, sembra
assai poco affetto da qualunque parresia
al
punto di voler chiudere ed ingabbiare la nostra democrazia in
direzione di un bipartitismo che taglia netto ogni dialogo col
popolo.
Malgrado
la loro simile comunicazione..una diversità che potremmo
definire...sostanziale.
L'umiltà..in un certo senso.. è insita in un concetto di democrazia e vince sempre sulla superbia
L'umiltà..in un certo senso.. è insita in un concetto di democrazia e vince sempre sulla superbia
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