“Abbiamo scritto di
un “prima” la riforma dell'articolo 18.. e un dopo. Invece siamo
rimasti in un “mentre”di cui non si vede la fine, nemmeno in una
remota lontananza. Ora, il governo dovrà occuparsi di legge di
stabilità. Sta affrontando l'appuntamento nella solita spensierata
confusione, dimenticando i dati fondamentali del problema: a fine
anno il rapporto debito/Pil avrà superato il 137%..Quando Renzi è
arrivato era intorno al 126%. Nove mesi di parole non solo non hanno
avviato alcun risanamento, ma anzi l'hanno aggravato. Nonostante
l'eufemismo di Padoan che chiama l'attuale deflazione “bassa
inflazione”, è in corso una inesorabile marcia indietro del
sistema economico nazionale che determinerà una caduta del gettito
di tasse ed imposte ed un impoverimento quasi generale”....Prosegue
poi...”Ad aggiungere sale nella ferita, si annuncia un aumento
del prezzo dell'energia e del gas, per gli effetti della dissennata
politica ucraina del presidente Obama, seguito stolidamente dai suoi
satelliti europei.”
Come
dare torto a ciò che scrive Domenico.. quando da tempo
abbiamo sottolineato in abbondanza.. sia sulle manovre inutili del giovane
sindaco d'Italia (11 punti di differenza debito/Pil)... sia su quella politica estera dissennata.. alla
quale lo stesso avrebbe potuto opporsi tutelando gli interessi che la
nostra Nazione intrattiene con il paese Russo.
Dopo
la fine della direzione nel PD si annuncia una riforma finta, o
meglio, simulata. Le nuove iniziative del governo ( TFR in busta paga) parlano di possibilità
di assegnare una cifra mensile al dipendente detraendola dalla
buonuscita ..si parla del 50% da spalmare nelle mensilità..Si
persevera quindi col focalizzare l'attenzione sui dipendenti ...su
coloro che un lavoro lo hanno già, dimenticandosi ancora di fornire
nuovo lavoro a chi non lo ha.. e quindi non spostando l'attenzione
verso iniziative significative di nuova crescita...Perdonando la metafora:-
Come si può mai pensare di far crescere un raccolto quando si
innaffia sempre sullo stesso punto?
Ci si
continua a muovere senza rendere alcun risultato all'economia di un
Paese che vede il Sud ormai ridotto al lumicino...un mezzogiorno
totalmente dimenticato da un premier tutto preso dalla usuale e
sconsiderata comunicazione che poco sembra costruire.
Vincenzo cacopardo
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