E'
un detto risaputo e chiaro!..nessuno potrebbe mettere in dubbio il
fatto che chi opera attraverso la potente forza del denaro..sia in grado di porre ordini e comandi. Lo è sempre di più oggi..
per quanto riguarda le testate giornalistiche ed ogni mezzo in mano a
Media..malgrado ci si voglia ancora nascondere dietro un diritto
giornalistico in piena libertà.
E'
inutile illudersi!... col denaro si manovra ogni cosa..a poco vale
far credere che i valori possano prendere il sopravvento..nè
l'espressione personale del pensiero che mai come oggi sembra
condizionato da esclusive convenienze remunerative.
Più aumenta il peso del denaro nel sistema ..più si svilisce il valore della politica nella società
Riesce..perciò.. davvero difficile poter comprendere come si possa
pensare oggi a togliere un finanziamento pubblico ai Partiti che
operano nel campo della politica: Che sia certo che si debba porre un
limite stabilito attraverso delle regole..... ma che si
pretenda di poter ottenere un risultato migliore attraverso
l'abolizione di un finanziamento pubblico.. è pura
illusione.
Ricordiamo
che a febbraio di quest'anno la Camera ha definitivamente approvato
la conversione del decreto legge che abolisce il finanziamento
pubblico ai partiti. L’abolizione non avverrà subito, ma nell’arco
di tre anni, e il finanziamento pubblico sarà sostituito da un un
sistema di finanziamento basato sulle detrazioni fiscali delle
donazioni private e sulla destinazione volontaria del due per mille
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Il
finanziamento pubblico – che formalmente, oggi, è un “rimborso
elettorale”, viene quindi abolito, ma non immediatamente: Nel 2014
i fondi erogati ai partiti saranno tagliati del 25 per cento, nel
2015 del 50 per cento e nel 2016 del 75 per cento. Dal 2017 questo
tipo di finanziamenti diretti dello Stato, in forma di rimborsi,
saranno completamente aboliti.
Cosa
potrà mai comportare una netta abolizione di un finanziamento
pubblico da parte dello Stato?..
Se
si vuole interpretare a scopo propagandistico che ogni finanziamento pubblico equivale a mantenere una politica spendacciona ed
inoperosa..la risposta potrebbe essere quella di provvedervi
attraverso regole più precise e rendicontazioni controllate..senza
alcun bisogno di abolire in toto i finanziamenti, ma soltanto
contenendoli... Se invece si pensa che in tal modo la politica possa
diventare più corretta e funzionale, si commette il solito peccato
demagogico affermando logiche qualunquiste.
La
politica ha i suoi costi!.. e se anche questi devono essere
controllati e contenuti ..sarebbe molto meglio farlo attraverso una
mano pubblica. Quando oggi, attraverso le nuove normative che si
pensano essere innovative, si offre ai privati di foraggiare una
politica (che in sé dovrebbe rappresentare espressione del pensiero
e delle idee) non si fa altro che favorire interessi personali e successivo malcostume. Un finanziamento privato, opera in
dispregio delle logiche più appropriate... imponendo una logica di
natura privatistica che premia solo gli interessi di chi
finanzia.
Al
di là
di chi decide o no... di versare il due per mille ai partiti..nel
momento in cui si accettano le donazioni.. tutto cambia e tende a
modificarsi in base ad interessi precisi: I
privati che potranno dare fino a 100 mila euro l’anno (cifra che
nel corso di questi anni potrebbe anche cambiare in eccesso)
usufruiranno una serie di detrazioni fiscali sulle cifre donate..come
anche le persone giuridiche, cioè le società e gli enti.
Ma se anche i pagamenti dovranno essere tracciabili, conoscendo il Paese
e lo strapotere di coloro che possono dare sfogo ai propri interessi,
tutto rimarrà assai poco permeabile sia nel limite che nel tracciabile.
Se
il cittadino pensa che tale riforma potrà portare equità e giusto
funzionamento alla politica.. si illude!
Chi finanzia
comanda!
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