7 nov 2014

Chi finanzia... comanda!

Una politica sempre più condizionata 
di vincenzo cacopardo
E' un detto risaputo e chiaro!..nessuno potrebbe mettere in dubbio il fatto che chi opera attraverso la potente forza del denaro..sia in grado di porre ordini e comandi. Lo è sempre di più oggi.. per quanto riguarda le testate giornalistiche ed ogni mezzo in mano a Media..malgrado ci si voglia ancora nascondere dietro un diritto giornalistico in piena libertà.
E' inutile illudersi!... col denaro si manovra ogni cosa..a poco vale far credere che i valori possano prendere il sopravvento..nè l'espressione personale del pensiero che mai come oggi sembra condizionato da esclusive convenienze remunerative.

Più aumenta il peso del denaro nel sistema ..più si svilisce il valore della politica nella società
Riesce..perciò.. davvero difficile poter comprendere come si possa pensare oggi a togliere un finanziamento pubblico ai Partiti che operano nel campo della politica: Che sia certo che si debba porre un limite stabilito attraverso delle regole..... ma che si pretenda di poter ottenere un risultato migliore attraverso l'abolizione di un finanziamento pubblico.. è pura illusione.

Ricordiamo che a febbraio di quest'anno la Camera ha definitivamente approvato la conversione del decreto legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. L’abolizione non avverrà subito, ma nell’arco di tre anni, e il finanziamento pubblico sarà sostituito da un un sistema di finanziamento basato sulle detrazioni fiscali delle donazioni private e sulla destinazione volontaria del due per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il finanziamento pubblico – che formalmente, oggi, è un “rimborso elettorale”, viene quindi abolito, ma non immediatamente: Nel 2014 i fondi erogati ai partiti saranno tagliati del 25 per cento, nel 2015 del 50 per cento e nel 2016 del 75 per cento. Dal 2017 questo tipo di finanziamenti diretti dello Stato, in forma di rimborsi, saranno completamente aboliti.

Cosa potrà mai comportare una netta abolizione di un finanziamento pubblico da parte dello Stato?..
Se si vuole interpretare a scopo propagandistico che ogni finanziamento pubblico equivale a mantenere una politica spendacciona ed inoperosa..la risposta potrebbe essere quella di provvedervi attraverso regole più precise e rendicontazioni controllate..senza alcun bisogno di abolire in toto i finanziamenti, ma soltanto contenendoli... Se invece si pensa che in tal modo la politica possa diventare più corretta e funzionale, si commette il solito peccato demagogico affermando logiche qualunquiste.

La politica ha i suoi costi!.. e se anche questi devono essere controllati e contenuti ..sarebbe molto meglio farlo attraverso una mano pubblica. Quando oggi, attraverso le nuove normative che si pensano essere innovative, si offre ai privati di foraggiare una politica (che in sé dovrebbe rappresentare espressione del pensiero e delle idee) non si fa altro che favorire interessi personali e successivo malcostume. Un finanziamento privato, opera in dispregio delle logiche più appropriate... imponendo una logica di natura privatistica che premia solo gli interessi di chi finanzia.

Al di là di chi decide o no... di versare il due per mille ai partiti..nel momento in cui si accettano le donazioni.. tutto cambia e tende a modificarsi in base ad interessi precisi: I privati che potranno dare fino a 100 mila euro l’anno (cifra che nel corso di questi anni potrebbe anche cambiare in eccesso) usufruiranno una serie di detrazioni fiscali sulle cifre donate..come anche le persone giuridiche, cioè le società e gli enti.

Ma se anche i pagamenti dovranno essere tracciabili, conoscendo il Paese e lo strapotere di coloro che possono dare sfogo ai propri interessi, tutto rimarrà assai poco permeabile sia nel limite che nel tracciabile.
Se il cittadino pensa che tale riforma potrà portare equità e giusto funzionamento alla politica.. si illude!
Chi finanzia comanda! 

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