27 dic 2014

L'attesa nomina presidenziale



di vincenzo cacopardo

Il mondo della politica italiana ed internazionale in fermento per la imminente nomina del nuovo Capo dello Stato. Come è ormai certo il vecchio presidente Napolitano abbandona il campo..lasciando dietro grandi problematiche ancora irrisolte in direzione del cambiamento. Ma sarà davvero un cambiamento utile? Sarà in favore di un vero funzionale uso della politica democratica?..O forse le figure proposte saranno condizionate dalla politica disinvolta che il sindaco d'Italia continua a promuovere?

Se dovessi esprimere un pensiero in merito, nel pieno rispetto delle stesse figure ...tre nomi mi verrebbero in mente..non suggeriti dal personale pensiero politico, ma come probabili candidati in favore di una linea di percorso della odierna e semplificativa politica di Matteo Renzi.

Il primo è il neo sottosegretario alla presidenza Del Rio: scelta sicuramente privilegiata da Renzi poiché uomo di fiducia che potrebbe tornargli utile per il suo programma negli anni a seguire. Del Rio non porrebbe alcun ostacolo all'incedere semplificativo del progetto istituzionale e costituzionale promosso in favore di un cambiamento verso quel bipartitismo tanto desiderato dal sindaco d'Italia.


Il secondo candidato... (anch'esso.. in un certo senso... di gradimento a Renzi).. che troverebbe un buon appoggio di un'ala moderata e di una buona parte della attuale destra Berlusconiana (anche in considerazione del nome che porta) potrebbe essere quello di Enrico Letta. In questo modo il Premier potrebbe far dimenticare il suo gesto autoritario nei confronti di chi lo ha molto criticato per la sua obbligata rimozione e riconquistarsi parte degli animi bollenti in seno al proprio Partito. Non dimentichiamo inoltre che Letta è molto legato ai poteri forti di chi in Europa detta la politica..Membro dell'Aspen Institute Italia che si occupa dell'internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese. L'Istituto... in cui spiccano i nomi di Amato e lo zio Gianni Letta (senza togliere alcun merito alla figura a modo di Enrico Letta) concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della politica, dell'economia, della cultura e della società, con un'attenzione particolare alla business community italiana e internazionale.

Il terzo candidato è quello che forse più desidererebbe la Merkel e cioè Mario Draghi e che non arrecherebbe ostacoli al percorso di Renzi, ma che lo accompagnerebbe in un progetto economico europeo ancora più rigido ed intransigente. La scelta dell' economista, banchiere e manager italiano, libererebbe il posto della presidenza della BCE, posto che tanto fa gola alla stessa Merkel che imporrebbe di sicuro un suo fedele economista..In tal modo ottenendo due risultato utili: Una scelta di sicuro meno desiderabile poiché tecnica.. imposta in favore di una politica economica internazionale e non in un concetto di equilibri politici che appartengono al nostro Paese... come di norma si dovrebbe.

Resta il fatto che chiunque dei tre farebbe comodo al Premier Italiano il quale.. si riserverebbe altro tempo utile al suo processo di riforme (tanto semplificativo..quanto poco funzionale ad un processo costituzionale e di vera democrazia), senza dover ricorrere ad un voto i cui risultati oggi non sembrano più scontati come quelli di qualche mese addietro.

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