30 dic 2014

Nuove ricerche per un funzionale cambiamento della politica



Perchè sarebbe utile ricercare una strada innovativa e non di continuo compromesso tra i ruoli.....
di vincenzo cacopardo

Bisogna capire che se oggi il sistema politico rimane marcio e poco funzionale è perchè pur partendo dal basso verso l’alto, ritorna in basso filtrando tra due Camere per pura ratificazione e senza un vero funzionamento democratico escludendo ogni diritto di vera partecipazione del cittadino. Lo stesso, anzi peggio, varrebbe nella eventuale soluzione di una sola Camera.(Sappiamo tutti come i capogruppi sull'ordine dei Partiti impongono il voto non dando mai opportunità ai parlamentari di esprimersi liberamente).
Il compito più sano della politica nei confronti di un sistema che si vorrebbe democratico dovrebbe poter vedere partire dal basso le proposte dei cittadini per arrivare in alto in due diverse fasi elettorali (legislativa di ricerca ed amministrativa di governo).

Un esecutivo potrà amministrare in modo pratico, fattivo e funzionale mentre un’altra azione costruttiva potrà salire verso l’alto in modo dinamico con un indirizzo politico di merito spinto dalle continue proposte dei legislatori in contatto con le “officine di ricerca dei Partiti” e con i cittadini. In tal modo sarà una vera politica a guidare il Governo attraverso una decisa spinta costruttiva che i Partiti (rinnovati e disciplinati all'uopo) potranno guidare. Rimane.. dunque... fondamentale il fatto che nessuna personalità debba poter rivestire simultaneamente i diversi ruoli politici (parlamentari e/o amministrativi.)

Occorrerebbe un disegno più rivoluzionario che di semplice cambiamento e adattamento al sistema attuale.. sul quale impostare una innovativa ricerca di percorso. Un percorso che vorrebbe costruirsi attraverso l’uso di appositi “piani programma” per la definizione di una strada che possa rendere più stabilità al Governo senza intaccare la guida Parlamentare sulla quale si fonda il principio della nostra Repubblica:

Uno studio per la ricerca di una politica funzionale per ruoli.

1- Una politica di ricerca e di idee diretta verso un consenso dei piani programma portati dai Partiti che indicheranno anche proprie liste (candidati legati al preciso patto programmatico) supportata da un sistema elettorale proporzionale. ( i Partiti, opportunamente ristrutturati, avranno quindi una precisa direttiva e cioè quella di studiare con i cittadini un programma per la nuova legislatura) Scelti i relativi Partiti..si determinerà una sfida elettorale incentrata esclusivamente sulle linee programmatiche. I Partiti dovranno perciò rendersi convincenti nei confronti dei cittadini attraverso la condivisione del proprio programma per ottenere un reale consenso..anche in relazione al fatto che i propri eletti in Parlamento, non potranno usufruire di alcun potere amministrativo sulla governabilità…ma solo sulle idee e le relative normative.

2-Una politica di amministrazione per l’attuazione del programma, con una lista di candidati amministratori per l'altra Camera, eletti attraverso un sistema più ristretto, poiché valutati per i propri meriti, le capacità ed i loro curricula. Diverso.. infatti.. dovrebbe essere il sistema delle elezioni degli amministratori che se eletti non avrebbero alcun potere sulla fase normativa del programma ..se non in termini di metodo nei punti più salienti..Potranno definire un governo votato al loro interno.

In tal modo nessun Partito potrà esprimere candidati per il ruolo amministrativo e nessun ruolo governativo potrà influire sui Partiti e sulle idee del programma. Ecco la ragione per la quale l'uso delle due Camere, se poste in modo ideativo e funzionale per ruoli sarebbe assai più utile che il semplificativo taglio di una di esse. (Il risparmio potrebbe venire dalla diminuzione dei componenti e soprattutto dal dimezzamento della indennità e di evidenti inutili benefici.)..Ma l'importanza della funzione rimane superiore a qualunque risparmio

Ovviamente la ricerca di una maggioranza andrebbe ricercata e studiata con attenzione in base al programma più votato.
In questo quadro la figura di un Presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo sarebbe utile. Un Presidente che, pur con gli stessi poteri limitati, possa esercitare un fondamentale potere di controllo e garanzia ad un tale sistema elettorale.

Conosciamo i dubbi e le difficoltà poste da un simile cambiamento e sappiamo bene che il primo passo rimane sicuramente una modifica del testo della “Costituzione” in riferimento alla politica elettorale, per un rinnovamento utile ad un cambiamento delle stesse procedure: Un cambiamento che possa contraddistinguere con equilibrio i ruoli ed i compiti della politica. Sappiamo anche che nulla potrà’ essere definito se non in dialogo e con la partecipazione di chi aspira associarsi ad un principio di vera innovazione del sistema istituzionale. Sembra quindi ovvio ed opportuno chiarire che un simile cambiamento non potrebbe sortire alcun successo se non studiato nel dettaglio ed operato con un percorso che possa individuare precise fasi di necessità ma anche chiari e possibili piani di fattibilità.

La ricerca dovrebbe sempre e comunque rimanere aperta alle idee verso l'innovazione..




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