Perchè
sarebbe utile ricercare una strada innovativa e non di continuo compromesso
tra i ruoli.....
di vincenzo cacopardo
Bisogna
capire che se oggi il sistema politico rimane marcio e poco
funzionale è perchè pur partendo dal basso verso l’alto, ritorna
in basso filtrando tra due Camere per pura ratificazione e senza un
vero funzionamento democratico escludendo ogni diritto di vera
partecipazione del cittadino. Lo stesso, anzi peggio, varrebbe nella
eventuale soluzione di una sola Camera.(Sappiamo tutti come i
capogruppi sull'ordine dei Partiti impongono il voto non dando mai
opportunità ai parlamentari di esprimersi liberamente).
Il
compito più sano della politica nei confronti di un sistema che si
vorrebbe democratico dovrebbe poter vedere partire dal basso le
proposte dei cittadini per arrivare in alto in due diverse fasi
elettorali (legislativa
di ricerca ed amministrativa di governo).
Un
esecutivo potrà amministrare in modo pratico, fattivo e funzionale
mentre un’altra azione costruttiva potrà salire verso l’alto in
modo dinamico con un indirizzo politico di merito spinto dalle
continue proposte dei legislatori in contatto con le “officine di
ricerca dei Partiti” e con i cittadini. In tal modo sarà una vera
politica a guidare il Governo attraverso una decisa spinta
costruttiva che i Partiti (rinnovati e disciplinati all'uopo)
potranno guidare. Rimane..
dunque... fondamentale il fatto che nessuna personalità debba poter
rivestire simultaneamente i diversi ruoli politici (parlamentari e/o
amministrativi.)
Occorrerebbe
un disegno più rivoluzionario che di semplice cambiamento e
adattamento al sistema attuale.. sul quale impostare una innovativa
ricerca di percorso. Un percorso che vorrebbe costruirsi attraverso
l’uso di appositi “piani
programma” per la definizione di una strada che possa
rendere più stabilità al Governo senza intaccare la guida
Parlamentare sulla quale si fonda il principio della nostra
Repubblica:
Uno
studio per la ricerca di una politica funzionale per ruoli.
1-
Una politica di ricerca e di idee diretta verso un consenso dei
piani programma portati dai Partiti che indicheranno anche proprie
liste (candidati legati al
preciso patto programmatico) supportata da un sistema
elettorale proporzionale. ( i Partiti, opportunamente ristrutturati,
avranno quindi una precisa direttiva e cioè quella di studiare con i
cittadini un programma per la nuova legislatura) Scelti i relativi
Partiti..si determinerà una sfida elettorale incentrata
esclusivamente sulle linee programmatiche. I Partiti dovranno perciò
rendersi convincenti nei confronti dei cittadini attraverso la
condivisione del proprio programma per ottenere un reale
consenso..anche in relazione al fatto che i propri eletti in
Parlamento, non potranno usufruire di alcun potere amministrativo
sulla governabilità…ma solo sulle idee e le relative normative.
2-Una
politica di amministrazione per l’attuazione del programma, con
una lista di candidati amministratori per l'altra Camera, eletti
attraverso un sistema più ristretto, poiché valutati per i propri
meriti, le capacità ed i loro curricula. Diverso.. infatti..
dovrebbe essere il sistema delle elezioni degli amministratori che se
eletti non avrebbero alcun potere sulla fase normativa del programma
..se non in termini di metodo nei punti più salienti..Potranno
definire un governo votato al loro interno.
In
tal modo nessun Partito potrà esprimere candidati per il ruolo
amministrativo e nessun ruolo governativo potrà influire sui Partiti
e sulle idee del programma. Ecco la ragione per
la quale l'uso delle due Camere, se poste in modo ideativo e
funzionale per ruoli sarebbe assai più utile che il semplificativo
taglio di una di esse. (Il risparmio potrebbe venire dalla
diminuzione dei componenti e soprattutto dal dimezzamento della
indennità e di evidenti inutili benefici.)..Ma l'importanza della
funzione rimane superiore a qualunque risparmio
Ovviamente
la ricerca di una maggioranza andrebbe ricercata e studiata con
attenzione in base al programma più votato.
In
questo quadro la figura di un Presidente della Repubblica eletto
direttamente dal popolo sarebbe utile. Un
Presidente che, pur con gli stessi poteri limitati, possa esercitare
un fondamentale potere di controllo e garanzia ad un tale sistema
elettorale.
Conosciamo
i dubbi e le difficoltà poste da un simile cambiamento e sappiamo
bene che il primo passo rimane sicuramente una modifica del testo
della “Costituzione” in riferimento alla politica elettorale, per
un rinnovamento utile ad un cambiamento delle stesse procedure: Un
cambiamento che possa contraddistinguere
con equilibrio i ruoli ed i compiti della politica. Sappiamo anche
che nulla potrà’ essere definito se non in dialogo e con la
partecipazione di chi aspira associarsi ad un principio di vera
innovazione del sistema istituzionale. Sembra quindi ovvio ed
opportuno chiarire che un simile cambiamento non potrebbe sortire
alcun successo se non studiato nel dettaglio ed operato con un
percorso che possa individuare precise fasi di necessità ma anche
chiari e possibili piani di fattibilità.
La ricerca dovrebbe sempre e comunque rimanere aperta alle idee verso l'innovazione..
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