“Il
difficile rapporto di integrazione fra i popoli condizionati da una
cultura mentale che sconfina in insensati conflitti”
di vincenzo cacopardo
Quello
che oggi dovrebbe far riflettere è il constatare un certo
radicalismo come manifestazione eccessiva sulle posizioni di
tipo religioso che finiscono col generare discordia tra i popoli del
pianeta. Si distinguono oggi diverse religioni che finiscono
col determinare e condizionare la vita degli esseri umani attraverso
principi e valori sociali diversi: Cristiani,
cattolici e protestanti,ortodossi, ebrei, mussulmani,orientali antichi,
mormoni, spiritualisti, avventisti, testimoni di Geova...etc
Di queste sembrano contrapporsi con violenza soprattutto due dottrine religiose più significative in termini di seguaci: la religione cristiana e quella islamica, che generano sempre più una netta separazione culturale tra l'Occidente e l'Oriente.
Una certa forma mentis ormai edificata nella società sembra condurre l'individuo e plasmarlo nel sistema rendendolo.. non più come un
essere pensante a se, ma come dominato da un insegnamento che col
tempo determina la sua coscienza.. mettendolo in
relazione con le comunità nelle quali... il pensiero
religioso... finisce con l'incidere in un assoluto culturale. Anche in questo caso, come in altri, l'individuo
rimane bloccato da una forte percezione connaturata attraverso
insegnamenti appresi durante la sua crescita... restando nella forte
convinzione di essere nel giusto. Molti
aderenti ad una religione considerano la propria fede più influente
o diffusa di quanto non sia nella realtà e ne rimangono aggrappati per
motivi congeniti.
Tutto
ciò non accadrebbe se la visione sociale e politica per l'integrazione dei popoli
rimanesse laica, separata da un pensiero esistenziale che dovrebbe
mantenersi in una sfera individuale e... soprattutto..se non si
avessero tali certezze in merito all'identificazione di un'entità
divina superiore.
Quello
che in realtà veramente conta è il messaggio sia esso di Cristo o
di Maometto. Noi occidentali naturalmente abbiamo avuto un
insegnamento spinto verso una dottrina religiosa cristiana e da
questa dovremmo ricavarne il meglio senza incidere oltre il dovuto
sul pensiero delle altre culture religiose..D'altronde l'essenza del
messaggio cristiano sta proprio nell'amore e nel rispetto verso gli
altri e questo basterebbe per poter interporsi e relazionarsi
serenamente con un pensiero diverso dal nostro...
Non
è facile, nè rispettoso porsi come critico o arbitro in materie di
questo tipo così delicate ed appartenenti allo spirito ed alla
sensibilità di ognuno, ma si può di certo affermare la linea
sottile che unisce le due religioni: Per i mussulmani il Corano, così
come lo si legge oggi, rappresenta il messaggio rivelato quattordici
secoli fa dal loro Dio a Maometto, per i cristiani è stato lo stesso
riguardo ad un Vangelo rivelato da Cristo ai suoi discepoli credenti
o ancora prima.. con le tavole di Mosè.
Il Corano è foriero di alcuni elementi fondamentali: monoteismo senza termini mediani fra Dio creatore e l'universo creato; una provvidenza divina che si estende ai singoli individui; un'immortalità personale con un'eternità di felicità o di dolore a seconda della condotta tenuta nella vita terrena. Il messaggio di Cristo non ha forse i suoi punti in comune nella sua evangelizzazione? La differenza la fanno solo gli esseri umani quando con il loro strapotere o la loro limitata cultura si pongono su questi temi con supponenza e mancanza di umiltà e rispetto.
Il Corano è foriero di alcuni elementi fondamentali: monoteismo senza termini mediani fra Dio creatore e l'universo creato; una provvidenza divina che si estende ai singoli individui; un'immortalità personale con un'eternità di felicità o di dolore a seconda della condotta tenuta nella vita terrena. Il messaggio di Cristo non ha forse i suoi punti in comune nella sua evangelizzazione? La differenza la fanno solo gli esseri umani quando con il loro strapotere o la loro limitata cultura si pongono su questi temi con supponenza e mancanza di umiltà e rispetto.
Qualunque
ostentazione verso l’individuazione del Divino potrebbe
rappresentare una visione troppo azzardata e persino superba.. se
espressa da un essere umano. Ciò.. anche in considerazione delle
Sacre scritture che potrebbero essere state elaborate volutamente
costruendo attorno alla figura di un uomo religioso, un ambito spirituale,
mistico e fin troppo trascendente. Oggi tutto questo ci porta persino
alle guerre ed è davvero contraddittorio leggere sacri testi e
pensare che "il sacro" stesso possa portare l'uomo alla bestialità
spargendo del sangue. Il
modo di agire di ogni uomo dovrebbe basarsi su una visione
prettamente umana della propria permanenza in questo mondo: Quando
tanti pensano di avere avuto il dono di aver trovato Dio (forse…
peccando un po’ di presunzione)…altri, non ostentando alcuna
sicurezza… continuano a cercarlo ..analizzando con maggior senso
critico ed equilibrio, l’ipotesi di una sua esistenza .. non
ponendolo mai come ostacolo ad una integrazione fra i popoli.
Ricercare
attraverso un proprio pensiero è un compito doveroso e necessario
per l’uomo ...(sia esso occidentale od orientale)..in tanti,
invece, si privano di questo.., restando appesi ad una visione di
superficie e da credenze universali acquisite per tradizione: Sono
coloro che meno si pongono in profondità le domande sulla esistenza..
finendo col risultare i più pericolosi. L’ignoto e l’ultraterreno
rimangono le vere incognite che coinvolgono l’essere umano che,
seppur credente, non può riuscire a percepirne il senso, ma sono
anche i misteri che sembrano ostacolare la difficile ricerca del suo
equilibrio terreno.
E' difficile quindi comprendere come e perchè l'individuo resti intrappolato in questa forma mentale che lo condiziona nei rapporti con gli altri esseri umani quando la loro stessa condizione è assai piccola ed infinitesimale rispetto ad una entità soprannaturale della quale non potranno che avere soltanto una percezione e mai una reale certezza.
La sfera religiosa rimane individuale e preziosa come il proprio pensiero, ma non dovrebbe mai intaccare i rapporti di integrazione fra i popoli.
E' difficile quindi comprendere come e perchè l'individuo resti intrappolato in questa forma mentale che lo condiziona nei rapporti con gli altri esseri umani quando la loro stessa condizione è assai piccola ed infinitesimale rispetto ad una entità soprannaturale della quale non potranno che avere soltanto una percezione e mai una reale certezza.
La sfera religiosa rimane individuale e preziosa come il proprio pensiero, ma non dovrebbe mai intaccare i rapporti di integrazione fra i popoli.
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