19 feb 2015

Considerazioni sulle odierne contrapposizioni religiose nel mondo

Il difficile rapporto di integrazione fra i popoli condizionati da una cultura mentale che sconfina in insensati conflitti”
di vincenzo cacopardo

Quello che oggi dovrebbe far riflettere è il constatare un certo radicalismo come manifestazione eccessiva sulle posizioni di tipo religioso che finiscono col generare discordia tra i popoli del pianeta. Si distinguono oggi diverse religioni che finiscono col determinare e condizionare la vita degli esseri umani attraverso principi e valori sociali diversi: Cristiani, cattolici e protestanti,ortodossi, ebrei, mussulmani,orientali antichi, mormoni, spiritualisti, avventisti, testimoni di Geova...etc


Di queste sembrano contrapporsi con violenza soprattutto due dottrine religiose più significative in termini di seguaci: la religione cristiana e quella  islamica, che generano sempre più una netta separazione culturale tra l'Occidente  e l'Oriente.

Una certa forma mentis ormai edificata nella società sembra condurre l'individuo e plasmarlo nel sistema rendendolo.. non più come un essere pensante a se, ma come dominato da un insegnamento che col tempo determina la sua coscienza.. mettendolo in relazione con le comunità nelle quali... il pensiero religioso... finisce con l'incidere in un assoluto culturale. Anche in questo caso, come in altri, l'individuo rimane bloccato da una forte percezione connaturata attraverso insegnamenti appresi durante la sua crescita... restando nella forte convinzione di essere nel giusto. Molti aderenti ad una religione considerano la propria fede più influente o diffusa di quanto non sia nella realtà e ne rimangono aggrappati per motivi congeniti.

Tutto ciò non accadrebbe se la visione sociale e politica per l'integrazione dei popoli rimanesse laica, separata da un pensiero esistenziale che dovrebbe mantenersi in una sfera individuale e... soprattutto..se non si avessero tali certezze in merito all'identificazione di un'entità divina superiore.

Quello che in realtà veramente conta è il messaggio sia esso di Cristo o di Maometto. Noi occidentali naturalmente abbiamo avuto un insegnamento spinto verso una dottrina religiosa cristiana e da questa dovremmo ricavarne il meglio senza incidere oltre il dovuto sul pensiero delle altre culture religiose..D'altronde l'essenza del messaggio cristiano sta proprio nell'amore e nel rispetto verso gli altri e questo basterebbe per poter interporsi e relazionarsi serenamente con un pensiero diverso dal nostro...

Non è facile, nè rispettoso porsi come critico o arbitro in materie di questo tipo così delicate ed appartenenti allo spirito ed alla sensibilità di ognuno, ma si può di certo affermare la linea sottile che unisce le due religioni:  Per i mussulmani il Corano, così come lo si legge oggi, rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa dal loro Dio a Maometto, per i cristiani è stato lo stesso riguardo ad un Vangelo rivelato da Cristo ai suoi discepoli credenti o ancora prima.. con le tavole di Mosè. 

Il Corano è foriero di alcuni elementi fondamentali: monoteismo senza termini mediani fra Dio creatore e l'universo creato; una provvidenza divina che si estende ai singoli individui; un'immortalità personale con un'eternità di felicità o di dolore a seconda della condotta tenuta nella vita terrena. Il messaggio di Cristo non ha forse i suoi punti in comune nella sua evangelizzazione? La differenza la fanno solo gli esseri umani quando con il loro strapotere o la loro limitata cultura si pongono su questi temi con supponenza e mancanza di umiltà e rispetto.


Qualunque ostentazione verso l’individuazione del Divino potrebbe rappresentare una visione troppo azzardata e persino superba.. se espressa da un essere umano. Ciò.. anche in considerazione delle Sacre scritture che potrebbero essere state elaborate volutamente costruendo attorno alla figura di un uomo religioso, un ambito spirituale, mistico e fin troppo trascendente. Oggi tutto questo ci porta persino alle guerre ed è davvero contraddittorio leggere sacri testi e pensare che "il sacro" stesso possa portare l'uomo alla bestialità spargendo del sangue. Il modo di agire di ogni uomo dovrebbe basarsi su una visione prettamente umana della propria permanenza in questo mondo: Quando tanti pensano di avere avuto il dono di aver trovato Dio (forse… peccando un po’ di presunzione)…altri, non ostentando alcuna sicurezza… continuano a cercarlo ..analizzando con maggior senso critico ed equilibrio, l’ipotesi di una sua esistenza .. non ponendolo mai come ostacolo ad una integrazione fra i popoli.

Ricercare attraverso un proprio pensiero è un compito doveroso e necessario per l’uomo ...(sia esso occidentale od orientale)..in tanti, invece, si privano di questo.., restando appesi ad una visione di superficie e da credenze universali acquisite per tradizione: Sono coloro che meno si pongono in profondità le domande sulla esistenza.. finendo col risultare i più pericolosi. L’ignoto e l’ultraterreno rimangono le vere incognite che coinvolgono l’essere umano che, seppur credente, non può riuscire a percepirne il senso, ma sono anche i misteri che sembrano ostacolare la difficile ricerca del suo equilibrio terreno. 

E' difficile quindi comprendere come e perchè l'individuo resti intrappolato in questa forma mentale che lo condiziona nei rapporti con gli altri esseri umani quando la loro stessa condizione è assai piccola ed infinitesimale rispetto ad una entità soprannaturale della quale non potranno che avere soltanto una percezione e mai una reale certezza. 


La sfera religiosa rimane individuale e preziosa come il proprio pensiero, ma non dovrebbe mai intaccare i rapporti di integrazione fra i popoli.   

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