"Solo
chi è tanto pazzo da credere di poter cambiare il mondo..lo cambia
veramente!"
Questa frase
non è di un letterato..nè di un filosofo o un profondo sociologo, ma
appartiene a chi, con l'impegno e le idee.... è riuscito a costruire un impero che
ha contribuito a cambiare il mondo: Stewe Jobs.
Nella frase
di Jobs vi è inteso un impegno che si sprigiona quasi meccanicamente
da parte di chi è portatore di idee e le propone esprimendosi senza
condizionamenti tramite una logica. Non è certo l'ambizione o un
forte determinismo a creare un giusto mutamento...
Potendo
accostarci ad un paragone con chi esercita una politica odierna con
l'intenzione di poterne cambiare il verso, potremmo asserire che la
qualità delle idee rappresenta la componente essenziale per la
garanzia di un vero cambiamento in positivo...Idee che oggi non si
vedono o che vengono arginate da un primario desiderio di fretta nel
semplificare.
Un
cambiamento che si propone di mutare l'assetto sistemico della
politica istituzionale attraverso una semplificazione risulta
deleterio...se a questa aggiungiamo la fretta, potremo assistere ad una logica reazione che vi potrà essere nel breve
futuro.
Seguendo
questo filo logico non possiamo non accorgerci di quanto.. in questo
campo.. siano importanti la ricerca e le teorie, che aprendo il campo
alle idee...seppur contrastanti con una ingiustificata corsa alla
premura..possono garantire un percorso migliore e più funzionale.
L’errore
che abitualmente si pratica… da parte di tanti che si propongono in
politica..è quello di pretendere di poter affrontare un cambiamento
senza uno studio di ricerca propedeutico edificato su base teorica:
Si procede..così.. costantemente verso la pratica... senza un
adeguato percorso di analisi teorica che, partendo da un'idea,
individui una strada più logica e meno rischiosa.
Ma
l'assunto appare chiaro:.. -Non vi potrà mai essere una pratica..
senza un anteposto studio teorico!... E ciò, per la politica, è uno
dei problemi che pone ancora argine alla possibile ricerca di una
solida governabilità.
vincenzo cacopardo
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