E'
sicuramente pensabile che Renzi abbia scelto Mattarella per
affinità elettive e soprattutto..per calcoli politici. Renzi e
Mattarella, l'uno
presidente del consiglio e l'altro presidente della Repubblica,
vengono fuori da una storia politica che è l’incontro tra la
cultura cattolica democratica e quella comunista.
Renzi oggi, con i poteri inconsueti che usa... attraverso una leadership e un anomalio doppio incarico ( cui nessuno tiene in considerazione)... gode di una assenza totale di concorrenti che ne esaltano fin troppo l'immagine. Quindi l'asturo giovane Premier ha operato una scelta di un Presidente della Repubblica che fu un politico del passato più vicino e conforme alla sua stessa tradizione politica e tutto ciò fa pensare che, in tal modo egli possa perfezionare un eccezionale raggruppamento di potere.
Renzi oggi, con i poteri inconsueti che usa... attraverso una leadership e un anomalio doppio incarico ( cui nessuno tiene in considerazione)... gode di una assenza totale di concorrenti che ne esaltano fin troppo l'immagine. Quindi l'asturo giovane Premier ha operato una scelta di un Presidente della Repubblica che fu un politico del passato più vicino e conforme alla sua stessa tradizione politica e tutto ciò fa pensare che, in tal modo egli possa perfezionare un eccezionale raggruppamento di potere.
Qualcuno
pensa che la rottura del Patto
detto del Nazareno sia stata decretata
di forza dallo stesso Renzi come un tatticismo per neutralizzare la
resistenza minacciosa dei gruppi dissidenti interni al suo Partito.
Il sindaco d'Italia, usando ogni mezzo per poter andar dritto per la
sua strada, ha scelto di ricompattare il suo Partito per eleggere il
successore di Napolitano.. senza esporsi agli attacchi della sinistra
interna, ed ha deciso per la strada dell'elezione di un democristiano
senza nessun accordo con il partito di Berlusconi.
La
domanda scontata di oggi è quella di capire fino a che punto Renzi
può adesso sentirsi tranquillo avendo con sé l’opposizione di chi
fino ad oggi lo ha appoggiato sulle riforme di importanza
istituzionale. Malgrado vi sia chi malignamente pensa che vi possa
essere stato un ulteriore accordo sottobanco col Cavaliere e che
tutto ciò a cui oggi assistiamo potrebbe essere un teatrino per
ingannare volutamente gli assidui spettatori di una politica da
gossip, io credo che la scelta operata da Renzi sia stata studiata
con l'intuito di chi brama per ottenere i riflettori puntati su di se
e con un fine preciso con il quale ha ritenuto di poter trionfare con
successo da unico protagonista: Ha usato il partito di Forza Italia..
allettando Silvio Berlusconi riponendogli una certa considerazione e,
come fece per Letta, una volta sicuro di avere altre strade aperte a
garanzia di un proprio successo, lo ha inesorabilmente
isolato...Questo è lo stile del giovane sindaco d'Italia e questo è
quello che gli attira il consenso di chi premia la furbizia
spettacolare di una politica odierna.
Renzi
oggi appare in una botte di ferro, non teme più colpi interni del
suo partito ormai privo di ogni altro pensiero al di fuori dal
suo...Un partito senza alcuna espressione personale, solo piegato
all'evidente forza di chi tende ad infondere un potere di
restaurazione al suo interno. Col prossimo arrivo dei deputati di
Scelta Civica in adesione al PD..con le esagerate esaltazioni del
gruppo di Vendola per la nuova nomina del capo dello Stato..Renzi
pare aver spinto il proprio consenso sia verso sinistra che al centro
dove permane ancora una linea di comodo di alcune forze di quel
centro di Casini che oggi non saprebbe proprio dove configurarsi.
Il famigerato Patto
del Nazareno, può quindi dirsi definitivamente defunto, poiché
Renzi non ha più alcun bisogno di patti.. avendo raggiunto il suo
scopo. Il problema rimane sulle pericolose e semplificate riforme che
si continuano ad affrontare col solito determinismo e
l'approsimazione tipica di chi sa di essere solo al comando.
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