4 feb 2015

Mattarella e l'impetuoso renzismo


Le riforme...come finirà? di vincenzo cacopardo
Non si possono sottovalutare le anomalie costanti del nostro sistema politico a cui nessuno continua a far caso... come non si può non constatare il processo di semplificazione con il quale Renzi ed il suo governo pensano di poter portare a termine il percorso delle riforme costituzionali ed istituzionali per il cambiamento. Per cui ...la sensazione rimane sempre quella che.. la strada operata dal giovane sindaco d'Italia...potrebbe non rispondere ad un processo di vero mutamento per un miglior funzionamento dell'azione politica istituzionale in favore di una democrazia.

Le disquisizioni del premier... sottolineate da termini come “turbo” uniti alla velleità di arrestare ogni strada ai partiti più piccoli, sono argomenti di un chiaro percorso verso un monolitico bipartitismo. Renzi cammina verso la strada di un Parlamento che possa identificarsi in due soli schieramenti e che possa garantire a priori una governabilità. Se è vero che la politica del nostro Paese esce appena fuori da un sistema di bicameralismo perfetto( che tanto perfetto non lo era più da tempo)..è anche vero che adesso si cerca in tutti i modi di portare avanti un sistema solo attraverso la fretta e con la forza di un cinico pragmatismo che potrebbe rivelarsi ancora più pericoloso.

Negli anni passati..i due poli (destra–sinistra)..hanno continuato a scontrarsi sui diversi principi..alternandosi e contrapponendosi con sempre maggiore forza senza fare esperienza di un periodo storico che aveva visto.. proprio nel trasformismo.. un preciso segnale di avvertimento nei confronti di una politica troppo costretta. Questa lotta alla difesa delle rigide posizioni ha finito col rendere ancora più difficile l’equilibrata ricerca delle riforme. Oggi si parte da riforme sempre più ridotte e semplificative per modellare.. o meglio.. forzare.. un sistema che.. alla sua base..rimarrà sempre rigido ...Un sistema che potrebbe essere destinato ad implodere con danni assai peggiori: La divisione netta di due soli pensieri, senza un adeguato percorso, non può portare alcun beneficio alla indispensabile funzione della politica. Chi vuole imporre questi sistemi semplificativi per ricercare una più comoda governabilità, sembra non considerare assolutamente l’importanza di una azione culturale parallela che, se troppo costretta, finirà sempre col reagire violentemente all’evidente limitazione del pensiero.

Rileggendo la storia politica di questi ultimi vent’anni, non può sfuggire a chiunque l’inconsistenza di una politica nazionale che sembra aver dormito e messo le radici sui palazzi del potere.. senza alcuna vera capacità di intuito lungimirante. Oggi ..invece di provvedervi attraverso una ricerca più appropriata, si stringono i tempi con l'uso improprio di provvedimenti poco funzionali e troppo costringenti.

Passando invece ad oggi: Dopo la figura poco elegante di Alfano, Renzi, da vero politico democristiano, dichiara di aver rispetto per gli alleati, non mancando di puntualizzare di non voler mettere il governo in una discussione tra partiti. Il giovane Premier si dice ambiguamente aperto al confronto con chiunque e di avere il pensiero agli italiani...Si dice fiero di voler tirare dritto per la sua strada e torna a scommettere sulle sue riforme istituzionali...purchè restino quelle sue..

Non volendo descrivere come "arbitro" Il nuovo Presidente Mattarella (evitando il poco gradevole riferimento calcistico che mal si adatta ad una disciplina e alla cultura politica)..e definendolo.. assai meglio.. come una figura di "garante" delle istituzioni..vorrei sperare, dopo il sobrio discorso alla Camera, che il suo sguardo possa essere a difesa degli interessi della base e cioè di una vera democrazia popolare... in favore di quelle formule più equilibrate che possano far crescere la politica verso un futuro sociale più equo e conveniente. 

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