Non
si possono sottovalutare le anomalie costanti del nostro sistema
politico a cui nessuno continua a far caso... come non si può
non constatare il processo di semplificazione con il quale Renzi ed
il suo governo pensano di poter portare a termine il percorso delle
riforme costituzionali ed istituzionali per il cambiamento. Per cui ...la sensazione rimane sempre
quella che.. la strada operata dal giovane sindaco
d'Italia...potrebbe non rispondere ad un processo di vero mutamento per un miglior funzionamento dell'azione politica
istituzionale in favore di una democrazia.
Le disquisizioni del premier... sottolineate da termini come “turbo” uniti alla
velleità di arrestare ogni strada ai partiti più piccoli, sono
argomenti di un chiaro percorso verso un monolitico bipartitismo.
Renzi cammina verso la strada di un Parlamento che possa
identificarsi in due soli schieramenti e che possa garantire a priori una governabilità. Se è vero che la politica
del nostro Paese esce appena fuori da un sistema di bicameralismo
perfetto( che tanto perfetto non lo era più da tempo)..è anche vero
che adesso si cerca in tutti i modi di portare avanti un sistema solo attraverso la fretta e con la forza di un cinico pragmatismo che potrebbe
rivelarsi ancora più pericoloso.
Negli
anni passati..i due poli (destra–sinistra)..hanno continuato a scontrarsi
sui diversi principi..alternandosi e contrapponendosi con sempre
maggiore forza
senza fare esperienza di un periodo storico che aveva visto..
proprio nel trasformismo.. un preciso segnale di avvertimento nei
confronti di una politica troppo costretta.
Questa lotta alla difesa delle rigide posizioni ha finito col rendere
ancora più difficile l’equilibrata ricerca delle riforme.
Oggi si parte da riforme sempre più ridotte e semplificative per
modellare.. o meglio.. forzare.. un sistema che.. alla sua base..rimarrà sempre
rigido ...Un sistema che potrebbe essere destinato ad
implodere con danni assai peggiori: La
divisione netta di due soli pensieri, senza un adeguato percorso, non
può portare alcun beneficio alla indispensabile funzione della
politica. Chi vuole imporre questi sistemi semplificativi per
ricercare una più comoda governabilità, sembra non considerare
assolutamente l’importanza di una azione culturale parallela che,
se troppo costretta, finirà sempre col reagire violentemente
all’evidente limitazione del pensiero.
Rileggendo
la storia politica di questi ultimi vent’anni, non può sfuggire a
chiunque l’inconsistenza di una politica nazionale che sembra aver
dormito e messo le radici sui palazzi del potere.. senza alcuna vera
capacità di intuito lungimirante. Oggi ..invece di provvedervi attraverso una ricerca più
appropriata, si stringono i tempi con l'uso improprio di provvedimenti
poco funzionali e troppo costringenti.
Passando invece ad oggi: Dopo la figura poco elegante di Alfano, Renzi, da vero politico democristiano, dichiara di aver rispetto per gli alleati, non mancando di puntualizzare di non voler mettere il governo in una discussione tra partiti. Il giovane Premier si dice ambiguamente aperto al confronto con chiunque e di avere il pensiero agli italiani...Si dice fiero di voler tirare dritto per la sua strada e torna a scommettere sulle sue riforme istituzionali...purchè restino quelle sue..
Non
volendo descrivere come "arbitro" Il nuovo Presidente Mattarella (evitando il poco gradevole riferimento calcistico che mal si adatta ad una disciplina e alla cultura politica)..e definendolo.. assai
meglio.. come una figura di "garante" delle istituzioni..vorrei
sperare, dopo il sobrio discorso alla Camera, che il suo sguardo
possa essere a difesa degli interessi della base e cioè di una vera
democrazia popolare... in favore di quelle formule più equilibrate
che possano far crescere la politica verso un futuro sociale più equo e
conveniente.
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