di vincenzo cacopardo
In un editoriale sulla gazzetta di Parma, Domenico Cacopardo esordisce scrivendo che le minacce provocatorie dei dissidenti interni al PD sono fondate sull’acqua: "il Paese e l’Europa sono in ripresa; Renzi gode di un’ampia maggioranza parlamentare. Del resto, se Bersani e i suoi seguaci avessero la meglio, torneremmo nel baratro da cui, tenacemente, siamo usciti. Nonostante gli sforzi, rimarranno testimoni di un passato che non tornerà".
Domenico insiste affermando che l'offensiva scatenata contro Renzi, partendo dai decreti delegati del «jobs act», sui licenziamenti collettivi e sul licenziamento disciplinare, non può sortire alcun successo anche perchè la questione è già risolta nella legge, malgrado i pareri (obbligatori ma non vincolanti) che le commissioni parlamentari dovevano esprimere sui decreti stessi.
Ma la stessa Presidente della Camera Boldrini sottolinea l'importanza dei pareri sfavorevoli da parte delle commissioni di Camera e Senato ..in una circostanza che vede nel tema del lavoro un diritto costituzionalmente espresso sulla nostra suprema Carta. Siamo quindi al solito punto che vede operare il governo con il consueto metodo tranchand della semplificazione e della fretta.
In realtà questo non riguarda solo il Jobs Act...in quanto tutto l'impianto generale delle riforme voluto dal restauratore "sindaco d'Italia" risulta esser condotto con la boria tipica di chi pensa che il parlamento rappresenta solo una perdita di tempo da bypassare attraverso continui decreti e fiducie.
E mentre il premier rimane forte alla guida di un partito che sembra rispondere esclusivamente al suo assoluto determinismo...dimostrando assai poco di sinistra, un'altra sinistra più radicale sembra reagire e potrebbe venir fuori alla guida di qualche sindacalista. Dall'altro lato rimane poco di una destra ormai frantumata tra Salvini e Tosi e quel poco che resta di un Berlusconi..il quale sembra perdere continuamente consensi....Un'altra nuova politica (seppur frantumata) viene spinta da un naturale processo dettato dai tempi e dai relativi condizionamenti espressi dalla società..una politica dei tanti partiti e dei tanti movimenti che cercano di trovare un proprio indirizzo..dando sfogo ad un libero pensiero. Il movimento 5Stelle, malgrado il grande successo riportato negli anni passati, continua a procedere perdendo pezzi e dedicandosi prevalentemente sul tema della provocazione.
Berlusconi con Alfano..Renzi con Alfano..ma senza Berlusconi ..Berlusconi senza Salvini..Salvini contro Tosi..Vendola con Civati...Gran confusione ma quali i nuovi scenari?..
Quello che sta accadendo accentua la mia convinzione sul fatto che non potrà mai costruirsi un sistema bipolare... se non attraverso una costrizione dovuta ad una legge elettorale che condizionerà ogni libera interpretazione dei pensieri ed ogni concezione di vera democrazia e che.. comunque... vedrà sempre il frantumarsi di una ogni maggioranza.
Quello che sta accadendo accentua la mia convinzione sul fatto che non potrà mai costruirsi un sistema bipolare... se non attraverso una costrizione dovuta ad una legge elettorale che condizionerà ogni libera interpretazione dei pensieri ed ogni concezione di vera democrazia e che.. comunque... vedrà sempre il frantumarsi di una ogni maggioranza.
Ciò che oggi appare come una stranezza ..non dovrebbe invece preoccupare: Non è altro che il naturale percorso di una politica libera che vorrebbe lavorare senza alcun condizionamento da parte di una pretesa governabilità. Un governo che, al contrario, dovrebbe essere espresso separatamente e che dovrebbe procedere la sua opera di esecutore dietro la spinta di un parlamento sempre più libero...
La ricerca di ciò non è facile..ma le strade per riuscirvi..potrebbero esistere se solo si abbandonasse la vecchia idea delle contrapposizioni e si lavorasse in favore di un progetto istituzionale più innovativo ed efficiente. La stabilità tanto desiderata imposta da chi oggi pretende di poter comandare da solo in un sistema di democrazia, dovrà sempre fare i conti con tutto ciò.
La ricerca di ciò non è facile..ma le strade per riuscirvi..potrebbero esistere se solo si abbandonasse la vecchia idea delle contrapposizioni e si lavorasse in favore di un progetto istituzionale più innovativo ed efficiente. La stabilità tanto desiderata imposta da chi oggi pretende di poter comandare da solo in un sistema di democrazia, dovrà sempre fare i conti con tutto ciò.
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