“Qualcuno
la chiama “Faraona” poiché promossa dal sottosegretario Davide
Faraone ormai un pupillo del Premier Renzi”
di
vincenzo cacopardo
Non
poteva che essere così... in un paese in cui è tanto facile copiare
ed assai più difficile seguire iniziative proprie per una mancanza
endemica di idee.
“Siamo
un’altra cosa, siamo di piu'”
Queste le parole de
sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che ha voluto la sua
“Leopolda” siciliana a Palermo, svoltasi nelle
ex fabbriche Sandron e che ha visto..casualmente.. la presenza di
tanti ex ..alcuni dei quali passati sul carro del vincitore Renzi.
Così
figure come Zambuto..ex sindaco di Agrigento con l’Udc e con il
Pdl, oggi presidente regionale del Pd... altri deputati provenienti
in buona parete dall’Udc Cuffaro e dal Movimento per l’Autonomia
di Raffaele Lombardo sono pronti a passare nel Pd renziano, emulando
in buona parte ciò che è avvenuto a Firenze...Alla faccia di
un'altra cosa!
Per
dare maggior impulso sono stati previsti oltre che interventi di
parlamentari di sindaci ed imprenditori, anche artisti e personaggi
dello sport...Una tipica nota di ispirazione renziana per raggiungere
uno scopo comunicativo più penetrante ed inclusivo.
L'intervento
del sottosegretario Faraone si è esplicato in una sorta di retorica
paternale ”Basta
a chi dice sempre no, a chi demolisce, a chi minaccia, a chi non si
sbraccia per costruire nuove prospettive”
“C’e’
chi frena all’interno del Pd. Capisco che abbiamo una classe
dirigente abituata a perdere, in Sicilia,
ma sono brutti ricordi. Ora dobbiamo
avere il coraggio di puntare su un modello di cambiamento vero,
non dobbiamo avere paura altrimenti rischiamo di restare marginali”
..
poi.. dopo un formale richiamo alla Lega Nord che minaccia le sue
continue marce su Roma, Faraone
insiste asserendo che l'offerta resa dal nuovo PD è nettamente
diversa da quella offerta dall'ex segretario Bersani. Un partito che
per lui non esiste più..insistendo con gli slogan alla Renzi:
Cambiano
le parole d’ordine per concepire la sinistra. Stiamo rompendo i
totem che hanno impedito a questo paese di fare dei salti in avanti.
Stiamo cambiando il centrosinistra in meglio, aprendo le porte del
Pd”.
Infine il
sottosegretario DelRio, con il vicesegretario del Partito
Democratico, Lorenzo Guerini, e con tutti coloro che hanno
organizzato la riunione hanno concluso dichiarando di ripensare ad
un nuovo Mezzogiorno che sia da traino per l’Italia.
Al
di là della sortita di Faraone verso Bersani, che dovrebbe in un
certo senso dare da pensare profondamente all'interno del Partito
frantumato tra vecchie ideologie e false comunicazioni, quello che
veramente è da biasimare è l'esporsi enfaticamente dopo un anno di
governo in favore di un nuovo Mezzogiorno. Un Mezzogiorno del tutto
dimenticato dal sindaco d'Italia che pare conoscere solo l'entità
artistica sovrana della sua regione toscana e che ha visto il suo
governo inerme di fronte ad una vera strategia di crescita di quelle
regioni del sud sempre più dimenticate.
Non
vi potranno mai essere
“Faraoniche”
Leopolde utili se il nostro
territorio.. che rappresenta uno dei fattori sui quali maggiormente si
misura la propria competitività, restando privo di adeguate
infrastrutture, non potrà mai avere alcuna opportunità di sviluppo.
Vi sono sicuramente colpe delle politiche regionali ma anche e
soprattutto... pochissime attenzioni da parte del governo centrale.
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