di vincenzo cacopardo
Nella
gran confusione dell’odierno sistema politico istituzionale e nella
inerente incertezza, sembra quasi una follia..per ogni figura..
tentare una scalata ad una posizione governativa! Coloro che pensano alla politica
nel senso più utile…e cioè..che la vivono co la forza di una vera
passione e la percezione di una responsabilita', non potrebbero oggi
nemmeno aspirare ad inserirsi in un’attività governativa, quando... al contrario.. avrebbero il dovere di lavorare per costruire una base solida
sulla quale poterla fare poggiare..
Credo
che al momento attuale non vi sia spazio per la generazione di
governi solidi e sicuri.. e pare davvero assurda questa corsa verso
un qualunque esecutivo che per logica non può essere supportato da
una politica di base forte e sicura...Per chi la pensa come me..
questo è assai significativo per far capire come.. tutti coloro che
anelano a voler governare..dimostrino, oggi di non amare una vera
politica.. poiché regolarmente spinti da una brama illogica che non
dimostra alcun vero amore per la ricerca delle soluzioni, ma solo la
conquista di un potere! ..Con ciò non posso di certo escludere
l’importanza di un governo, ma vorrei che si
identificasse più come un’esigenza di un servizio per il Paese e
non come pretesa di poter progettare e programmare in barba a
qualunque altro principio democratico..(Questo almeno fino a quando non sarà
sostenuta da quel necessario supporto di una forte piattaforma
politica di base).
Credo
anche che in un sistema di democrazia compiuta l’opera di stimolo
dei programmi debba determinarsi dal basso con estrema libertà sulle
idee attraverso le quali, come ogni successiva deduzione, dovra'
seguire un percorso di realizzazione attraverso un funzionale
esecutivo…al Parlamento, infine, un ruolo più utile e fattivo di
operare sul metodo attraverso le normative. In tal senso si evita di
ingabbiare la dialettica politica dovuta ai Partiti, attraverso un
dialogo con i cittadini, venendosi a determinare un più logico
indirizzo per le esigenze della società.
Più
aumenta il peso del denaro nel sistema ..più si svilisce il valore
della politica nella società.
In
proposito ai finanziamenti dei Partiti..quindi...ci sarebbe molto da
dire sull’abolizione della mano pubblica. Riesce
davvero difficile poter comprendere come si possa pensare oggi di
togliere un finanziamento pubblico ai Partiti che operano nel campo
della politica e del sociale: Che sia certo che si debba porre un
limite stabilito attraverso delle regole, è più che logico ed
indispensabile..... ma pretendere di poter ottenere un risultato
migliore attraverso l'abolizione di un finanziamento pubblico.. è
pura illusione.
Ricordiamo
che nel recente passato la Camera ha definitivamente approvato la
conversione del decreto legge che abolisce il finanziamento pubblico
ai partiti. L’abolizione non avverrà subito, ma nell’arco di tre
anni, e il finanziamento pubblico sarà sostituito da un un sistema
di finanziamento basato sulle detrazioni fiscali delle donazioni
private e sulla destinazione volontaria del due per mille
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il finanziamento
pubblico – che formalmente, oggi, è un “rimborso elettorale”,
viene quindi abolito, ma non immediatamente: Nel 2014 i fondi erogati
ai partiti saranno tagliati del 25 per cento, nel 2015 del 50 per
cento e nel 2016 del 75 per cento. Dal 2017 questo tipo di
finanziamenti diretti dello Stato, in forma di rimborsi, saranno
completamente aboliti.
Cosa potrà mai comportare una netta abolizione di un finanziamento pubblico da parte dello Stato?..Se si vuole interpretare a scopo propagandistico che ogni finanziamento pubblico equivale a mantenere una politica spendacciona ed inoperosa, la risposta potrebbe essere quella di provvedervi attraverso regole più precise e rendicontazioni controllate..senza alcun bisogno di abolire in toto i finanziamenti, ma soltanto contenendoli... Se invece si pensa che in tal modo la politica possa diventare più corretta e funzionale, si commette il solito peccato demagogico affermando logiche qualunquiste. La politica ha i suoi costi!.. e se anche questi devono essere controllati e contenuti ..sarebbe molto meglio farlo attraverso una mano pubblica.
Quando oggi, attraverso le nuove normative che si pensano essere innovative, si offre ai privati di foraggiare una politica... non si fa altro che favorire interessi personali ed un successivo malcostume. Un finanziamento privato, opera in dispregio delle logiche più appropriate... imponendo un criterio di natura privatistica che premia solo gli interessi di chi finanzia...Altro che lotta alla corruzione!
Al di là di chi decide o no di versare il due per mille ai partiti..nel momento in cui si accettano le donazioni.. tutto cambia e tende a modificarsi in base ad interessi precisi: I privati che potranno dare fino a 100 mila euro l’anno (cifra che nel corso di questi anni potrebbe anche cambiare in eccesso) usufruiranno una serie di detrazioni fiscali sulle cifre donate..come anche le persone giuridiche, cioè le società e gli enti. Ma se anche i pagamenti dovranno essere tracciabili, conoscendo il Paese e lo strapotere di coloro che possono dare sfogo ai propri interessi, tutto rimarrà molto permeabile sia nel limite che nel tracciabile.
Cosa potrà mai comportare una netta abolizione di un finanziamento pubblico da parte dello Stato?..Se si vuole interpretare a scopo propagandistico che ogni finanziamento pubblico equivale a mantenere una politica spendacciona ed inoperosa, la risposta potrebbe essere quella di provvedervi attraverso regole più precise e rendicontazioni controllate..senza alcun bisogno di abolire in toto i finanziamenti, ma soltanto contenendoli... Se invece si pensa che in tal modo la politica possa diventare più corretta e funzionale, si commette il solito peccato demagogico affermando logiche qualunquiste. La politica ha i suoi costi!.. e se anche questi devono essere controllati e contenuti ..sarebbe molto meglio farlo attraverso una mano pubblica.
Quando oggi, attraverso le nuove normative che si pensano essere innovative, si offre ai privati di foraggiare una politica... non si fa altro che favorire interessi personali ed un successivo malcostume. Un finanziamento privato, opera in dispregio delle logiche più appropriate... imponendo un criterio di natura privatistica che premia solo gli interessi di chi finanzia...Altro che lotta alla corruzione!
Al di là di chi decide o no di versare il due per mille ai partiti..nel momento in cui si accettano le donazioni.. tutto cambia e tende a modificarsi in base ad interessi precisi: I privati che potranno dare fino a 100 mila euro l’anno (cifra che nel corso di questi anni potrebbe anche cambiare in eccesso) usufruiranno una serie di detrazioni fiscali sulle cifre donate..come anche le persone giuridiche, cioè le società e gli enti. Ma se anche i pagamenti dovranno essere tracciabili, conoscendo il Paese e lo strapotere di coloro che possono dare sfogo ai propri interessi, tutto rimarrà molto permeabile sia nel limite che nel tracciabile.
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