In
un articolo di Paolo Bracalini sul Giornale si fa riferimento ai
contatti che il politico Renzi (Premier e segretario del Partito di
maggioranza) intrattiene con società, figure ed enti che lo
sponsorizzano :
“Le
ramificazioni partono, storicamente, dall'Ente cassa di Firenze
(azionista di Intesa San Paolo) la prima banca dove i renziani
mettono piede. Con Carrai consigliere e Jacopo Mazzei presidente,
entrambi di famiglie importanti e finanziatori di Renzi. Mazzei ora è
consigliere di sorveglianza di Intesa San Paolo. Suo cugino è
Lorenzo Bini Smaghi, ex Bce, attualmente presidente della banca
d'affari francese Société Générale. Poi Davide Serra, capo del
fondo Algebris (da cui l'Ente cassa comprò 10 milioni in bond), e
poi i banchieri accorsi al matrimonio di Carrai. Tutti i più
importanti: Palenzona (Unicredit), Viola (Mps), Gian Maria Gros
Pietro e Luciano Nebbia (Intesa San Paolo), Marco Morelli (Merrill
Lynch Italia).Ancora più lunga la lista di imprenditori amici,
facoltosi sponsor di Renzi grazie ai quali ha raccolto più di 5
milioni di euro di donazioni (tra associazioni e cene di
autofinanziamento Pd) in pochi anni.
Già a Firenze Renzi si era
costruito una rete ristretta di fedelissimi a cui affidare ruoli
nelle partecipate comunali. Da premier la linea non è cambiata. Con
l'ultima tornata di nomine nelle società del Tesoro ne sono entrati
diversi. In Enel è andato Alberto Bianchi, avvocato di Matteo Renzi
nonché il presidente della Fondazione Open che per Renzi raccoglie i
fondi da donatori privati. Uno dei quali (con 10mila euro), Fabrizio
Landi, ex amministratore delegato di Esaote, azienda leader del
biomedicale con sede a Firenze, è finito nel Cda di Finmeccanica.
Altro renziano doc è Marco Seracini, uno dei soci fondatori e
presidente di un'altra associazione di raccolta fondi per Renzi,
NoiLink, che siede ora nel collegio dei sindaci di Eni. Sempre in
Eni, ma nel Cda, c'è un'altra conoscenza renziana, Diva Moriani,
amministratore della Fondazione Dinamo, presieduta da Vincenzo Manes,
imprenditore e generoso finanziatore di Renzi (62mila euro di
donazioni), che lo ha fatto nominare nel 2010 in Aeroporti di
Firenze. Altri «leopoldini» sono finiti in Eni e Poste, vale a dire
rispettivamente Luigi Zingales e Antonio Campo dall'Orto. Mentre a
guidare la macchina legislativa di Palazzo Chigi è arrivato l'ex
capo dei vigili di Firenze, la fedele renziana Antonella Manzione.
E
per Renzi questo era solo il primo giro di nomine da premier. Quelli
romani, noti come «palazzinari», sono da sempre filo-governativi.
Il Pd romano, con cui hanno sempre intessuto relazioni, è tenuto a
distanza da Renzi, che lo sente estraneo (per ora l'ha
commissariato). L'occasione di incontro diretto col segretario è
stato a novembre, con la cena di autofinanziamento all'Eur. Lì
c'erano (a botte di almeno mille euro a testa) Luca Parnasi, ad del
gruppo immobiliare Parsitalia, costruttore del nuovo stadio della
Roma, con tutti gli appalti annessi. I fratelli Claudio e Pierluigi
Toti, della Toti Invest (si dice interessati a rilevare il Foglio ,
giornale molto renziano), e poi i Cerasi. Nella cena omologa a
Milano, invece, ecco, annunciati ma non pervenuti, i Gavio
(autostrade). Poi i costruttori Mattioda, e Manfredi Catella della
Hines (immobiliare), padrone di casa della cena milanese. “
Paolo Bracalini
Paolo Bracalini
Non
vi è nulla di scandaloso ad intrattenere simili contatti.. se non
fosse che molti di loro contribuendo al finanziamento delle
campagnere lettorali del Premier, non fanno che destare dubbi su quel
giusto percorso che, al contrario, dovrebbe seguire la politica. Cosa
vi è di diverso in ciò che nel passato ha fatto Craxi col suo
Partito, il vecchio PC e tutta la vecchia classe della DC ?..Forse
perchè in quel caso vi erano fondi neri?... E chi può affermare che
ciò non potrebbe ripetersi?..
Ma..al di là di questo.. sul piano
prettamente etico di una politica che si vorrebbe integra e fondata
soprattutto su programmi ed idee, tutto ciò risulta poco
chiaro..anzi incomprensibile. Si può escludere un “do ut des”
?... E che senso può avere pensare di proiettarsi verso un sistema
di finanziamento privato che chiaramente premia chi le risorse le
ha.. riconducendo la politica al passato? Ma c'è di più: come si
può pensare di fornire risorse finanziarie per la campagna
elettorale di un qualunque leader segretario di un Partito che è
contemporaneamente Capo del Governo?
Non si tratta solo di una
semplice anomalia, ma di un vero e proprio abuso oggi legalmente
riconosciuto da una classe politica incompetente e persino connivente
nel gioco dei poteri: Io.. Renzi, capo della maggioranza, vengo
finanziato dalle alcune società e contemporaneamente costruisco le
norme come Premier ..ponendosi, così.. il palese dubbio che, proprio
queste norme, possano venir predisposte a beneficio di chi mi
sponsorizza attraverso congrue risorse.
Ma è proprio il combinato di
tutte queste nuove riforme( Una sola Camera- il finanziamento privato
- i ruoli politici non separati e compromessi che creano
conflitti-una legge elettorale con forte premio di maggioranza- la
politica regionale dipendente dal governo centrale..etc ) che
dovrebbe far pensare seriamente: Una lunga serie di anomalie che.. messe insieme... forniscono un quadro chiaro di come non vi possa essere
nel futuro scampo per un sistema di vera democrazia e di equità
sociale. Questo dovrebbe far pensare molto di più che l'argomento
pertinente le liste bloccate...che rimane un'altra anomalia del
quadro in un sistema che ancora oggi non si occupa dell'indispensabile e primario rinnovamento degli stessi Partiti.
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