Il sindaco d'Italia sapeva benissimo che
l'elezione del suo candidato Vincenzo De Luca in Campania avrebbe
portato grossi problemi in seno al suo stesso Partito oltre ad una
lettura non del tutto positiva circa un modo di affrontare il
delicato tema delle candidature, ma il suo gioco (poiché sempre in
un gioco competitivo egli ama confrontarsi) era quello di vincere a
tutti i costi...seppur col chiaro rischio che nella stessa Regione si
sarebbe finito con un azzardato commissariamento..Quello che per lui
conta è sempre stata la vittoria e la costruzione veloce di un
governo in una Regione che aveva.. in certi territori..una forte e
radicata posizione politica avversa. Renzi ha sempre guardato con
estremo cinismo al pragmatico successo di una vittoria elettorale ed, in questo suo modo di procedere, ha messo in
seconda posizione ogni normativa riguardante il ruolo di un candidato
compromesso....La vittoria per lui non sembra mai aver prezzo!
Nel Veneto
la Moretti, ha avuto una grande mazzata. Riflesso del continuo
processo di invalidazione di un consenso precedente... Sarebbe stato
politicamente più etico chiudere il suo mandato
europarlamentare...invece di prendersi gioco degli stessi elettori.
Una Regione che ha visto, come era immaginabile, andare avanti con
successo l'opera politica della Lega di Salvini, fin troppo osannata
per motivi populistici di tutta evidenza.
Queste elezioni regionali hanno comunque
messo in evidenza la tendenza continua della poca affluenza alle
urne. Hanno ancora una volta dimostrato che esiste il partito
nascosto dei non votanti e... sebbene lo stesso Premier abbia
pronunciato parole (forse non del tutto corrette nel momento in cui
sono state espresse) di una votazione che non avrebbe formulato
alcuna attendibilità al suo operato governativo, la realtà è
apparsa proprio opposta: Quando la metà degli aventi diritto non va
a votare, sia che si tratti di elezioni regionali o politiche
nazionali, esiste anzitutto una certezza: La convinzione di non
condividere alcuna governabilità, soprattuto nel contesto odierno in
cui le nuove riforme hanno messo in disamina le stesse regioni
fornendo loro nuove riorganizzazioni definite proprio da un sistema a
trazione governativa.
Poco importa il cinque a due od il sei a
uno...quello che oggi dovrebbe essere veramente messo in discussione
è l'allontanamento della enorme massa di aventi diritto al voto che
di certo non possono aver apprezzato né le nuove riforme..nè il
nuovo sistema elettorale nazionale promosso attraverso l'infelice
“Italicum”. Ridicola inoltre (oltre che poco rispettosa nei
confronti di una donna) la nuova regola imposta da alcune regioni
dove un candidato nel possibile ballottaggio deve essere di altra
specie..Come dire che non esiste alcun principio di merito e che il
genere femminile ha bisogno di essere supportato da idioti principi e
non da vere capacità.
A conti fatti quasi un elettore su due ha
scelto di non andare a votare. Undici punti in meno rispetto a
cinque anni fa, quando andò a votare il 64,1% degli aventi diritto.
Nessun commento:
Posta un commento