"Una
certa efficacia.. gli atteggiamenti di Marino l’hanno riscossa,
soprattutto tra un pubblico in gran parte reduce dalle sezioni del
Pd, criminalizzate da Cappuccetto rosso Fabrizio Barca, sorpreso
dalla storica natura dello strumento partitico di controllo del
territorio. Certo, gli osservatori con qualche esperienza e i
cittadini della capitale che tutti i giorni si scontrano con gli
irrisolti problemi della stessa non si sono accodati ai difensori del
sindaco-scienziato. Basterebbe una domanda per fare crollare il
castello di parole pronunciate in autodifesa: l’enorme mano-morta
comunale, le decine di società in mano a famelici «apparatikni»,
in numero superiore ai dipendenti comunali diretti, non sono state
scalfite. Continuano tutte a macinare denaro (in perdita o in utile
che siano) a favore delle conventicole cui è stato accordato il loro
controllo.
Quindi,
una difesa con vari buchi logici e temporali, visto che non è chiaro
in che periodi siano state commesse le illegittimità e le illiceità,
e, quindi, è possibile che il nuovo corso mariniano non ne sia
immune. È facile, ora, accusare il partito. Ma è il medesimo
partito che, dopo le primarie, ha condotto in Campidoglio Ignazio
Marino che sbaglia in genere numero e caso a sostenere che il
consenso è stato il suo e solo il suo."
Marino
resiste e persiste annunciando una manifestazione per
autosostenersi.. promossa attraverso i social network. Prosegue la
sua opera di difesa anche attraverso la piazza, da dove.. con tono enfatico.. invita alla passeggiata verso i Fori..onde poter constatare l'opera
di risanamento in cui l'amministrazione oggi è dedita... Come era
prevedibile, col pretesto della corruzione riscontrato in seno alla
amministrazione capitolina, si è accesa una contesa all'interno
dello stesso Partito Democratico.
Marino
provoca il premier..ed il presidente del consiglio annuncia
provvedimenti che, in realtà ancora non si percepiscono. Il
vittimismo del sindaco.. apparso forse, più incapace che
scorretto... sembra evidenziarsi: La sua strategia tende a voler captare
l'attenzione di una parte di quella sinistra(oggi non proprio
aderente al percorso riformista del Premier)..usandola quasi a
protezione della palpabile inadeguatezza per il ruolo di amministratore che sostiene.
Da un altro lato, Renzi guarda con più attenzione ai
sondaggi che non danno più ragione al suo percorso..Come è di tutta evidenza il problema romano è divenuto per lui un pesante fardello
da dover gestire con cautela. Quello
che ormai di norma è stato individuato come il catastrofico evento
denominato “Mafia Capitale” rimane un grattacapo non da poco.. che
in realtà, vorrebbe risolvere con una anticipazione delle
elezioni al 2016. Anche se tale data non risulterebbe utile
per risolvere un problema che avrebbe bisogno di maggior
immediatezza, pare chiaro che.. in qualunque modo ci si voglia salvaguardare da tale scandalo..il Partito ne resterà per sempre pesantemente investito.
Il neo
commissario del partito romano Orfini sembra lavorare per moderare le
richieste di alcuni esponenti oggi coinvolti nello
scandalo..chiedendone l'autosospensione. Un lavoro non facile che
non incanta la magistratura requirente nel suo processo di indagini
per una politica tanto criminosa..quanto dequalificante offerta in questi anni
dall'amministrazione capitolina.
Un
segno lo avrà lasciato sicuramente Alemanno con la sua politica un
po' disinvolta..ma da ciò che si va apprendendo, non sembrano aver
procurato meno danni certe figure imposte dalla politica temeraria ed azzardata di Veltroni.
di vincenzo cacopardo
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