11 giu 2015

Umberto Eco.. e i social


Secondo Umberto Eco "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”.

Parola di Umberto Eco che attacca così internet dopo aver ricevuto all’Università di Torino la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”. “Prima – ha detto Eco - parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
Per il premio Nobel il web sarebbe un vero e proprio “dramma” perché promuoverebbe “lo scemo del villaggio a detentore della verità”. La struttura di internet, secondo Eco, favorirebbe infatti il proliferare di bufale. E in proposito ha affermato anche che il ruolo dei giornali in tal senso è importante perché dovrebbero “filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno". Per fare questo “i giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi”, ha detto Eco riferendosi al fenomeno della copiatura dal web.
Per il professore e premio Nobel la laurea honoris causa è stata un ritorno alle origini. Proprio qui, infatti, anel 1954 si era laureato in Filosofia. “La seconda volta nella stessa università, pare sia legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in matematica", ha scherzato Eco.


Queste.. del professore Eco ..sono parole che potrebbero anche condividersi, se non fosse che tendono.. solitamente.. a fare di tutta l'erba un fascio: La comunicazione offerta da questi strumenti sembra concedere, anche se con qualche evidente “dramma offerto dallo scemo del villaggio a detentore della verità”, la possibilità di scambiare opinioni e conoscenze attraverso pensieri e culture diverse che prima potevamo sognarci. 

Una invenzione straordinaria che, se contenuta in parametri di equilibrio, mira a scoprire il pensiero dei tanti e mette in evidenza storture e deformazioni di una società che prima tendeva a nascondere certe verità: Quanta conoscenza viene fuori dallo scambio del pensiero e dalle informazioni che tali mezzi ti consentono? In certi casi vengono fuori anche commenti migliori di quelli offeri da alcuni giornalisti compromessi!

Naturalmente il discorso del noto e valente professore.. tende a mettere in risalto solo le storture, a volte di cattivissimo gusto.. ed altre persino pericolose, che determinano tali strumenti.. e su questo non si può che restare d'accordo: in tal caso, per alcuni casi, occorrerebbero regole più rigide. Ma resta soprendente che una personalità.. come quella di Eco, non trovi anche il lato positivo che offrono tali strumenti di scambio.. dando vita ad una conoscenza che prima restava sommersa e che perdurava solo in mano ai pochi “Media” spesso manovrati da Lobbjes e poteri forti.

Mentre al bar..tra una poesia ed un dialogo.. si sorseggiavano i bicchieri di vino... i poteri forti potevano nascondere certe verità che oggi, grazie ai social, sembrano venire a galla!
vincenzo cacopardo


Nessun commento:

Posta un commento