Parola
di Umberto Eco che attacca così internet dopo aver ricevuto
all’Università di Torino la laurea honoris causa in “Comunicazione
e Cultura dei media”. “Prima – ha detto Eco - parlavano solo al
bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività.
Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di
parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
Per
il premio Nobel il web sarebbe un vero e proprio “dramma” perché
promuoverebbe “lo scemo del villaggio a detentore della verità”.
La struttura di internet, secondo Eco, favorirebbe infatti il
proliferare di bufale. E in proposito ha affermato anche che il ruolo
dei giornali in tal senso è importante perché dovrebbero “filtrare
con équipe di specialisti le informazioni di internet perché
nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o
meno". Per fare questo “i giornali dovrebbero dedicare almeno
due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori
dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi”,
ha detto Eco riferendosi al fenomeno della copiatura dal web.
Per
il professore e premio Nobel la laurea honoris causa è stata un
ritorno alle origini. Proprio qui, infatti, anel 1954 si era laureato
in Filosofia. “La seconda volta nella stessa università, pare sia
legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o
in matematica", ha scherzato Eco.
Queste..
del professore Eco ..sono parole che potrebbero anche condividersi, se
non fosse che tendono.. solitamente.. a fare di tutta l'erba un
fascio: La comunicazione offerta da questi strumenti sembra
concedere, anche se con qualche evidente “dramma offerto dallo
scemo del villaggio a detentore della verità”, la possibilità
di scambiare opinioni e conoscenze attraverso pensieri e culture
diverse che prima potevamo sognarci.
Una invenzione straordinaria che, se contenuta in parametri di equilibrio, mira a scoprire il pensiero dei tanti e mette in evidenza storture e deformazioni di una società che prima tendeva a nascondere certe verità: Quanta conoscenza viene fuori dallo scambio del pensiero e dalle informazioni che tali mezzi ti consentono? In certi casi vengono fuori anche commenti migliori di quelli offeri da alcuni giornalisti compromessi!
Una invenzione straordinaria che, se contenuta in parametri di equilibrio, mira a scoprire il pensiero dei tanti e mette in evidenza storture e deformazioni di una società che prima tendeva a nascondere certe verità: Quanta conoscenza viene fuori dallo scambio del pensiero e dalle informazioni che tali mezzi ti consentono? In certi casi vengono fuori anche commenti migliori di quelli offeri da alcuni giornalisti compromessi!
Naturalmente
il discorso del noto e valente professore.. tende a mettere in risalto solo le
storture, a volte di cattivissimo gusto.. ed altre persino
pericolose, che determinano tali strumenti.. e su questo non si può che restare
d'accordo: in tal caso, per alcuni casi, occorrerebbero regole
più rigide. Ma resta soprendente che una personalità.. come quella
di Eco, non trovi anche il lato positivo che offrono tali strumenti
di scambio.. dando vita ad una conoscenza che prima restava sommersa
e che perdurava solo in mano ai pochi “Media” spesso manovrati da
Lobbjes e poteri forti.
Mentre
al bar..tra una poesia ed un dialogo.. si sorseggiavano i bicchieri
di vino... i poteri forti potevano nascondere certe verità che oggi,
grazie ai social, sembrano venire a galla!
vincenzo cacopardo
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