11 giu 2015

Una nota aggiuntiva all'opinione di Gaetano Armao sulla” Sicilia che ha già dato”.....


L'opinione di Armao centra il vero problema che sta impegnando la nostra isola in una gara di resistenza che non può più essere contenuta. I nostri centri scoppiano, mentre il resto della nostra Nazione ha sonnecchiato di fronte ad una problematica devastante in termini di vivibilità sociale: Era chiaro che lo stesso governo avrebbe già da tempo dovuto prevedere una simile affluenza ed una logica sofferenza da parte della nostra Sicilia. Al di là di ogni politica senza scrupoli che ha continuato a speculare in modo orrendo sulla già difficile opera di mantenimento degli extracomunitari, quello che oggi sorprende è la strafottenza nei riguardi delle evidenti difficoltà della nostra isola trovatasi di fronte ad una tragedia che non potrà più reggere e sopportare per l'evidente afflusso di migranti. La Sicilia rimane piegata nella drammatica crisi che la sta coinvolgendo e come giustamente afferma Armao strabocca di immigrati senza lavoro, occupati in attività illegali, privi di garanzie sanitarie e sociali, alla mercé della criminalità e del malaffare” 

La nuova strategia “Triton” in alternativa a “Mare nostrum”, continua a generare incidenti mortali senza sosta e la politica, sia quella nazionale che quella europea, appare inerte di fronte alle catastrofi annunciate ed alla sequela della morie al largo delle coste del nostro Paese. Ma è proprio l'ipocrisia il maggior peccato di chi insiste col mostrare retoricamente dolore per queste stragi che non potevano non essere annunciate da un andazzo indolente ed inoperoso di una politica internazionale rimasta lontana da quello che oggi rappresenta uno dei temi più scottanti nel quadro dei paesi del mediterraneo.

Certo..le soluzioni non risultano semplici, ma non vi possono essere equivoci sul fatto che il tempo trascorso e la poca importanza messavi, ha contribuito a far degenerare il problema in un dramma soprattutto per la nostra isola. L'agenzia europea Frontex (per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea) è un'istituzione che non può mai operare preventivamente per risolvere il vero problema...quando questo alla radice è proprio quello di bloccare sul nascere queste partenze. Nel frangente la nostra Nazione e soprattutto la nostra isola.. si sono mossi, spinti da un particolare senso umano, a protezione delle vite dei tanti emigranti (clandestini o no)..

Ma anche la politica della nostra stessa Regione, nella figura del suo Presidente.. non sembra aver dimostrato carattere e capacità, né un minimo di lungimiranza. Non si è imposta con grinta e determinazione nei confronti del governo.. ricercando come al solito la abituale via più facile dell'accompagnamento nei centri d'accoglienza con rischi e pericoli.. oggi.. sempre più evidenti. In ciò..non si può, quindi, che condividere la critica di Armao verso l'ineguatezza e l'incapacità di difendere la sicurezza dei territori dell'isola

Di fronte alla politica governativa del Paese.. che poco ha offerto allo sviluppo del Mezzogiorno...la Sicilia pare aver dato fin troppo..
Vincenzo cacopardo


"Bisogna subito correggere i parametri”

La Sicilia ha già dato. L’isola ospita oltre 16.000 persone tra centri di accoglienza, Cara e Sprar: quasi un quinto dell’intero Paese. Dobbiamo chiedere non solo di ripartire immediatamente i migranti tra le Regioni, ma di farlo su parametri che tengano conto oltre che della popolazione, anche della ricchezza, della capacità di assorbire coloro tra questi che resteranno nel mercato del lavoro. E questo senza compromettere i vincoli di solidarietà umana.
Con diversi e più corretti parametri la Sicilia dovrebbe accogliere poco più della metà dei migranti.Altro che la manfrine di questi giorni tra Regioni del Nord e del Sud, condizionati da interessi della politica senza scrupoli che gestisce la miseria. I Paesi europei chiudono le frontiere, le Regioni italiane del Nord rifiutano il trasferimento di migranti, e così città e paesi della Sicilia – già provati da una crisi drammatica che toglie lavoro ai siciliani e fa scappare le migliori capacità –straboccano di immigrati senza lavoro, occupati in attività illegali, privi di garanzie sanitarie e sociali, alla mercé della criminalità e del malaffare (anche di quello istituzionalizzato, a quanto pare…).
È vero che la gran parte dei migranti va poi verso altri Paesi d’Europa, ma molti restano ed appesantiscono il carico sociale ed economico di disoccupazione, fame e disperazione dei territori siciliani. Nei prossimi anni, secondo le stime di Frontex (l’Agenzia europea per le migrazioni), milioni, sì milioni, di persone cercheranno di sbarcare in Sicilia e nel sud del Paese
Che misure si stanno prendendo di fronte ad una migrazione di queste immani proporzioni? Per evitare che la Sicilia diventi un enorme ammortizzatore della incapacità europea di affrontare la mutazione dei rapporti tra Europa ed Africa? La Regione, anche in questa vicenda, ha dimostrato l’inadeguatezza dei suoi vertici, l’incapacità di difendere gli interessi dei siciliani e di garantirne anche la sola sicurezza, la remissività verso ogni “vessazione” imposta da Roma.
La vicenda dei migranti evidenzia anche l’incapacità del Governo nazionale ad affrontare questo dramma epocale sia internamente che a livello europeo (a cosa sia servito il semestre di presidenza italiana Ue a questo riguardo è più che lecito chiederlo ) ed a reprimere il crescente malaffare che connota la gestione dell’accoglienza.
Dal Governo statale, che amministra l’irrilevanza dell’Italia nel contesto europeo e dal suo omologo regionale esecutore dei voleri del primo, quando non ne risulta addirittura commissariato, i siciliani pretendano risposte immediate. Oggi è in gioco non solo la dignità della Sicilia, ma sopratutto la sua sicurezza ed il futuro dei suoi figli.
Gaetano Armao

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