Una chiara
“inversione
di rotta”, dopo le minacce da parte delle opposizioni di sfiduciare
il presidente Rosario Crocetta. Con
il solito pretesto del senso di responsabilità ..simile a quello del
premier Renzi, ed il bisogno di procedere verso le essenziali
riforme, Crocetta pare aver persuaso i suoi avversari e chiunque
fosse distratto dalle recenti accuse diffamatorie ancora da
verificare.
Sappiamo
ormai che Crocetta per difendersi..usa il classico metodo di alzare
il tono della voce.. se pur nella confusione delle parole che riesce
a tirar fuori..(a volte incomprensibili ed espresse con la manifesta
mancanza della consonante "d"..confusa ripetutamente con la "t") Rosario
Crocetta afferma categorico di non dimettersi e pone la fiducia
proprio di fronte al Parlamento siciliano che oggi appare quanto mai coinvolto
negli interessi delle proprie comode poltrone. Il
governatore però non omette di dichiarare che la vera minaccia per
lui arriva dalla capitale e proprio dal premier Renzi, il quale
intervenendo col suo solito fervido pragmatismo, afferma che il Presidente
siciliano deve dimostrare di esser capace di governare. Parole che
offendono il governatore che fino a poco tempo prima sembrava aver
sposato in parte alcuni programmi con il suo partito.
Si
sa bene quanto possono essere dannose queste lotte con il governo
centrale... quando ancora vi sono da concludere accordi sulle risorse
che lo Stato deve risconoscere alla Sicilia. (Risorse che riguardano soprattutto i temi scottanti dei forestali e della formazione). Se l'intervento del
governatore nella sala del Parlamento sembra aver preso l'attenzione
delle opposizioni...non è ancora altrettanto chiara una loro futura reazione: Chiusa questa partita delle riforme..si vedrà se si sarà
trattato di interessi per il territorio o di partito. Tutto per
adesso sembra differito verso la prossima Primavera.
Ma
al di là del ciclone scatenatosi sulle intercettazioni telefoniche
di Crocetta con il suo medico Tutino (tutte invero ancora da
verificare)..per quel che riguarda la sanità..sembrano evidenziarsi
grossi problemi di bilancio sui costi e la spesa di questo assessorato.
Pare infatti che dal 2008
al 2015 – il costo della sanità sia stato superato di
oltre un miliardo ( 9 miliardi di euro all’anno, rispetto ai quaisi 7)
In 33 mesi di gestione della presidenza Crocetta non sono bastati tre rimpasti, 37 assessori ed una dozzina di vertici di maggioranza per capire come procedere. Ma quello che in realtà bisogna rimproverare a Crocetta e qualche suo predecessore è il fatto che la stessa regione si è fermata.. non è cresciuta di niente...anzi, in verità, è caduta in uno stato di impoverimento senza alcuna speranza.
In 33 mesi di gestione della presidenza Crocetta non sono bastati tre rimpasti, 37 assessori ed una dozzina di vertici di maggioranza per capire come procedere. Ma quello che in realtà bisogna rimproverare a Crocetta e qualche suo predecessore è il fatto che la stessa regione si è fermata.. non è cresciuta di niente...anzi, in verità, è caduta in uno stato di impoverimento senza alcuna speranza.
Bisognerebbe
comprendere che governare una regione non vuol dire solo fare pulizia
( come insiste facendosene una bandiera Crocetta) ma anche saperla
fare crescere attraverso misure che guardino all'innovazione
soprattutto coincidenti con gli interessi del proprio territorio. Le
azioni di uno sviluppo non possono mai arrestarsi sotto la guida di
chi ritiene di vigilare come fosse in seno ad una caserma, ma operare a favore di un rinnovamento per una crescita che necessita di idee
politiche lungimiranti. Per far ciò occorre circondarsi di
personalità particolari e capaci..non solo oneste..che già di per
sé rappresenta una precondizione naturale.
Il
caso di Marino, per altri versi, viene oggi messo alla ribalta allo
stesso modo poichè egli rappresenta la figura che, se pur
integralmente onesta, non ha dimostrato di saper condurre..un'amministrazione. Una differenza sostanziale separa Crocetta da
Marino: L'uno.. pare aver operato per una pulizia scordandosi di uno
sviluppo ..l'altro a cercato uno sviluppo in un ambiente in cui non è
stato capace di fare pulizia...In ambedue figure non si scorge comunque un'innovazione sia politica che amministrativa.
Di
tutto ciò sembra consapevole proprio il Premier Renzi che..trae
opportunità per rimproverare ambedue ..ma non determina alcuna
azione in proposito: La paura di nuove elezioni che potrebbero vedere
salire il mov 5 Stelle... lo vedono bloccato per motivi di partito(
altra anomalia dovuta dal suo doppio ruolo). La sua critica sulle
due figure... è giusta, ma rimane racchiusa nella ipocrisia
politica di chi ancora una volta resta spettatore consapevole ed
opportunista.
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