"Sono
trascorse più di diciassette ore per trovare una soluzione al
negoziato. Si è raggiunto un compromesso per gli aiuti al popolo
Greco...seppur tutto ancora da definire nella sostanza"..
di vincenzo cacopardo
Un
lungo e difficile negoziato con diverse pause. Dal testo sembra
sparito il capoverso sull’uscita della Grecia dall’euro
e
pare anche essersi ridimensionata la richiesta a favore del governo
greco, il quale, dal suo canto avrebbe difficoltà da superare tra
cui il conferimento a un fondo di garanzia di asset greci per un
ammontare di 50 miliardi. Si è lavorato tutta la notte per
raggiungere un punto di accordo per salvare la Grecia... ma anche
la stessa Europa. Vi sono stati punti controversi per cercare di raggiungere un
risultato soddisfacente, ma sicuramente impegnativo per lo stato
ellenico e per scongiurare la richiesta di una uscita temporanea
della Grecia.
Un
punto importante della discussione è stata la creazione di un fondo
separato in cui conferire beni pubblici da privatizzare da 50
miliardi di euro, da utilizzare per intervenire sul debito pubblico.
Per il governo di Atene però..gli asset da conferire non dovrebbero
superare i 17 miliardi. Un altro punto complesso rimane sicuramente
quello che riguarda la presenza del Fondo Monetario..Per questa ragione il
governo greco su tale punto ha specificato di non volere che tutta l'organizzazione per un piano di risanamento fosse condizionata dalla
presenza della direttrice Christine
Lagarde e che il soccorso restasse nei confini di una politica
europea....C'è da chiedersi: quale politica?
Ma
la sostanza è comunque quella che vede la inflessibile Merkel e le
richieste della Comunità in un duro scontro..ponendo alla Grecia il
compito di risolvere nel ristrettissimo tempo di tre giorni..le difficili
e complesse riforme come quella sulle pensioni e sull'IVA.
«Si
è perduta la valuta più importante, che è la fiducia»...Queste le
parole che non hanno bisogno di una spiegazione pronunciate dalla
Merkel..a dimostrazione di un fallimento e dei possibili successivi
danni che potrebbero conseguire.
Non era difficile poter immaginare
prima o poi questi risultati.. una moneta che è di certo nata male
poiché priva di una guida politica adeguata..Adesso con i fatti
riguardanti la Grecia ..la storia dell'Euro assumerà una svolta
mettendo in discussione un'idea di una Europa vera e politicamente
stabile. Non c'è quindi da meravigliarsi della continua nascita di
movimenti e partiti oggi apostrofati come populisti e demagogici...Ma
la colpa di chi è?... Di chi reagisce in tal modo (anche
spregiudicato e poco realistico)..o di chi ha permesso questo
processo di europeizzazione priva di cintenuti politici utili e ricco
di incomprensibili disuguaglianze? ...Le parole della Merkel sono
quindi una prova provata di ciò che si è stoltamente voluto per
risolutezza.. e non per equilibrata lungimiranza!
Oggi
la differenza di pensiero è quella che potrebbero porsi tra paesi
come la Francia, l'Italia, la Spagna, il Portogallo..in contrasto con
i paesi nordici e la Germania in testa.. che sembrano voler fare
affondare il governo di Atene..sotto il peso di aver volutamente
violato i patti...e che non paiono lasciare più spazio ad
alternative. Una differenza che potrebbe compromettere ogni altro
percorso di una Europa costruita maldestramente sotto il potere
economico di chi ha voluto comprimere pesantemente ogni altro più
importante principio di equità e di vera politica democratica.
Sarebbe stato più logico e costruttivo tener presente l'aspetto
sociologico e culturale di questa unione.
In questo quadro possiamo comprendere le difficoltà del premier Tsipras alle prese con un popolo che si è espresso...da un lato.. in modo democratico..che da un altro lato lo vede alle prese con un difficilissimo e severo programma di riforme ..ed infine.. una parte del suo partito che lo contrasta...Ogni sua decisione lo vede compromesso e questo in realtà sembra essere il vero scopo al quale lo hanno sottoposto i Paesi europei economicamente più forti.
In questo quadro possiamo comprendere le difficoltà del premier Tsipras alle prese con un popolo che si è espresso...da un lato.. in modo democratico..che da un altro lato lo vede alle prese con un difficilissimo e severo programma di riforme ..ed infine.. una parte del suo partito che lo contrasta...Ogni sua decisione lo vede compromesso e questo in realtà sembra essere il vero scopo al quale lo hanno sottoposto i Paesi europei economicamente più forti.
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