27 ott 2015

il bluff di una finanziaria che nasconde ombre e difetti

di vincenzo cacopardo
Non potevano esserci dubbi sul comportamento del presidente della Repubblica riguardo alla legge di stabilità. Mattarella non può intervenire su un programma affidato esclusivamente alla politica del governo.. se non per alcuni riferimenti che potrebbero contrastare con la Costituzione..(che invero.. in alcuni punti.. potrebbero forse esser presenti). A differenza che per le riforme costituzionali che sono subito apparse spropositate e che necessitavano sicuramente dell'intervento di chi è preposto a garantire il rispetto per le regole fondamentali di una democrazia...la finanziaria procede nel suo iter in ragione di un dibattito parlamentare che vedrà la solita azione di quella consistente frangia di parlamentari che fingeranno di opporsi per poi adeguarsi al dictat governativo.

La legge approda infatti al Senato, ed.. al di là di chi ancora pensa che una maggioranza possa frantumarsi (cosa che, al contrario, regolarmente non avviene ) ci si accorgerà che il tutto continuerà a procedere con il solito teatrino dei dissidenti e dei verdiniani che finiranno con l'adeguarsi al percorso governativo per un proprio specifico interesse. I punti più a rischio sono quelli che riguardano le Regioni, il limite dei contanti, le tasse sugli immobili. Per quanto riguarda le pensioni..poi..in seno al Pd continua l'estenuante dibattito in favore di una flessibilità che potrebbe mitigare la rigidità della riforma Fornero.

Ma i veri problemi non riguardano di certo l'aumento del contante..quanto il reale ed assurdo disinteresse per i temi del sociale e del mezzogiorno: questo tema del limite al contante sembra voler nascondere di proposito altri temi decisamente più importanti in un'agenda politica che dovrebbe mirare allo sviluppo del meridione ed una sostanziale crescita del sociale.

Sono in tanti a pensare che questa finanziaria sia sbagliata e proposta per un preciso interesse elettorale. In molti addirittura non scorgono alcun risultato in riduzione delle tasse..poichè la finanziaria potrà aumentare la pressione fiscale nel 2016...Questa la visione di qualcuno: nella manovra per il 2016 c'è scritto che le entrate saranno di 477 miliardi. Se togliamo lo “sconto” promesso da Renzi (15 miliardi) arriviamo a 462 miliardi». Quindi 450 miliardi di entrate del 2015 «contro i 462 del 2016 fa 12 miliardi, 12 miliardi in più, 12 miliardi di tasse che il governo preleverà dalle tasche dei contribuenti il prossimo anno.

Se Mario Monti ha attaccato apertamente la legge di Stabilità, che considera una finanziaria elettorale, la sinistra Pd non sembra digerire l'abolizione della Tasi sulla prima casa. Quello che sicuramente manca è una azione in direzione di risorse disponibili per finanziare il sociale ed il Sud. Sulla sanità infine si presenta una riduzione di oltre due miliardi sulla spesa che metterà in allarme tutte le Regioni.

Una manovra.. comunque.. in deficit che porterà ad un allargamento del debito del nostro Paese. Ciò continua a sorreggere un percorso di un premier basato prevalentemente su una comunicazione di comodo e sull'ipocrisia di una espressione verbale che non corrisponde mai al vero. Un capo del governo che pare affrontare una partita a poker dove lo stesso continua a bleffare facendo credere di avere una scala reale..quando in mano si trova una semplice coppia.



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