Non
potevano esserci dubbi sul comportamento del presidente della
Repubblica riguardo alla legge di stabilità. Mattarella non può
intervenire su un programma affidato esclusivamente alla politica del governo.. se
non per alcuni riferimenti che potrebbero contrastare con la
Costituzione..(che invero.. in alcuni punti.. potrebbero forse esser
presenti). A differenza che per le riforme costituzionali che sono subito apparse spropositate e che necessitavano sicuramente dell'intervento
di chi è preposto a garantire il rispetto per le regole
fondamentali di una democrazia...la finanziaria procede nel suo iter in ragione di un
dibattito parlamentare che vedrà la solita azione di quella consistente frangia di parlamentari che
fingeranno di opporsi per poi adeguarsi al dictat governativo.
La
legge approda infatti al Senato, ed.. al di là di chi ancora pensa che
una maggioranza possa frantumarsi (cosa che, al contrario,
regolarmente non avviene ) ci si accorgerà che il tutto continuerà a
procedere con il solito teatrino dei dissidenti e dei verdiniani che
finiranno con l'adeguarsi al percorso governativo per un proprio specifico interesse. I punti più a rischio sono quelli che riguardano le
Regioni, il limite dei contanti, le tasse sugli immobili. Per quanto
riguarda le pensioni..poi..in seno al Pd continua l'estenuante
dibattito in favore di una flessibilità che potrebbe mitigare la
rigidità della riforma Fornero.
Ma i veri problemi non riguardano di certo l'aumento del contante..quanto il reale ed assurdo disinteresse per i temi del sociale e del mezzogiorno: questo tema del limite al contante sembra voler nascondere di proposito altri temi decisamente più importanti in un'agenda politica che dovrebbe mirare allo sviluppo del meridione ed una sostanziale crescita del sociale.
Sono
in tanti a pensare che questa finanziaria sia sbagliata e proposta
per un preciso interesse elettorale. In molti addirittura non
scorgono alcun risultato in riduzione delle tasse..poichè la
finanziaria potrà aumentare la pressione fiscale nel 2016...Questa
la visione di qualcuno: nella manovra per il 2016 c'è scritto che le
entrate saranno di 477 miliardi. Se togliamo lo “sconto” promesso
da Renzi (15 miliardi) arriviamo a 462 miliardi». Quindi 450
miliardi di entrate del 2015 «contro i 462 del 2016 fa 12 miliardi,
12 miliardi in più, 12 miliardi di tasse che il governo preleverà
dalle tasche dei contribuenti il prossimo anno.
Se
Mario Monti ha attaccato apertamente la legge di Stabilità, che
considera una finanziaria elettorale, la sinistra Pd non sembra
digerire l'abolizione della Tasi sulla prima casa. Quello che
sicuramente manca è una azione in direzione di risorse disponibili
per finanziare il sociale ed il Sud. Sulla sanità infine si presenta
una riduzione di oltre due miliardi sulla spesa che metterà in allarme
tutte le Regioni.
Una
manovra.. comunque.. in deficit che porterà ad un allargamento del
debito del nostro Paese. Ciò continua a sorreggere un percorso di un
premier basato prevalentemente su una comunicazione di comodo e
sull'ipocrisia di una espressione verbale che non corrisponde mai al
vero. Un capo del governo che pare affrontare una partita a poker
dove lo stesso continua a bleffare facendo credere di avere una
scala reale..quando in mano si trova una semplice coppia.
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