A
volte..quando ascolto alcune figure del Governo presieduto da
Renzi..mi vengono in mente le parole di Oscar Wilde quando riteneva
alcune persone “capaci
di parlare del niente.. proprio per il fatto che è ciò di cui conoscono
tutto”...
Se
oggi Matteo Renzi viene osannato, è solo perché lo vuole un certo
potere non visibile.. che promuove le figure e muove le sue
marionette in un palcoscenico in cui sembra essere il vero padrone
assoluto. E’ del tutto evidente che il personaggio sia stato
volutamente pompato! Per i suoi possibili legami con quei poteri e i
suoi interessi per definire meglio la propria forza in seno ai grandi
gruppi imprenditoriali del paese.. Il giovane politico, pur
nell’apparente immagine del nuovo, sembra adeguarsi e procedere
secondo le regole di un vecchio sistema.
Renzi…
per la sua innovazione.. preferisce guardare al potere e non alla
funzionalità di un sistema! Con
furbizia e ambiguità, continua a metterla
sul piano del “si o del no”
senza tener conto del merito stesso delle riforme. Persevera sul definire gufo chi non la pensa come lui.. Tende a costruire
una falsa contrapposizione tra chi le riforme le vuole e chi no,
tralasciando il fondamentale aspetto inerente le stesse...
volendo fare apparire chi non è d'accordo col le sue riforme.. alla
stregua di chi non vuole un cambiamento...
Ha sempre agito così.. con quella determinazione di chi è
consapevole che con questa strategia potrà uscirne vincente:
Approfondire
meno...contrapporsi con forza.. per ottenere di più!
Vi
è poi un altro scopo da non sottovalutare..e cioè quello di dover
tenere impegnata una gran massa di cittadini su questo gioco al fine
di distrarla da questioni sociali più impellenti e poterla far
sfogare tra urla ed offese..che al contrario, se spinte in altre
direzioni, potrebbero riaccendere attenzioni e nuocere assai di più.
Per
far questo il Premier Renzi,
come volesse apparire paladino e vero restauratore del processo
istituzionale del nostro Paese,
opera attraverso tagli e soppressioni... senza mirare principalmente
ai risultati qualitativi che dovrebbero trovare riscontri su una vera
funzionalità del sistema: Taglia una Camera (senza in realtà
fornire un vero reale progetto alla sua funzione).. si muove per una
legge elettorale del tutto priva di fondamenti relativi ai principi
di una democrazia (con ricchi premi di maggioranza e soglie
limitate)...non si adopera per una principale riforma verso i
Partiti, etc... il tutto condito da una operazione di restauro
populista attraverso tagli qui e là..un po' ovunque, al fine di
accogliere su di se un consenso..forte della percezione che.. in
tanti oggi... ignorano la reale visione del complicato meccanismo
politico istituzionale.
L'interesse..
quindi.. è soprattutto quello di distrarre...di
non far pensare oltre il dovuto...di far sfogare attraverso il gioco
di una palla in rete..per evitare che ci si possa impegnare con più
attenzione in temi sociali molto più profondi, delicati e di
interesse ad un'esistenza in comune.
Credo
che la domanda più chiara e semplice da rivolgere oggi ai cittadini
dovrebbe essere questa: - Vogliamo
vivere in un regime democratico parlamentare con interminabili discussioni che definiscono comunque una libertà sulle idee cercando di promuovere un cambiamento atto a
migliorarne la funzionalità... o preferiamo quel decisionismo
governativo scevro da ogni dialogo parlamentare e ristretto nelle
idee?...Per farla breve un regime assoluto che prevarichi ogni
dibattito in seno alle forze politiche. Teoricamente basterebbe porre
questo quesito attraverso un referendum per chiudere ogni storia!..Ma
la faccenda è assai più complessa, poiché per rispondere ad una
tale domanda.. occorrerebbe da parte del popolo.. una preparazione
sulla politica e sulle istituzioni che molti non hanno...una
conoscenza cui molti non sembrano interessarsi.
Se
Berlusconi è stato l’emblema di chi ha preteso di governare senza
aver intuito l’importanza di una azione proveniente dal
basso…Renzi, per il suo forte carattere ambizioso ed arrivista,
potrebbe rappresentare la figura politica tendente ad avvalorare
un identico concetto di governabilità stabilità dall’alto..
sostenuta dalla forza del suo "credere di sapere".
Un inaccettabile percorso di governabilità che non potrà mai
portare frutti validi e duraturi finchè una nuova politica
costruttiva non metterà radici spingendoci verso un più illuminato
concetto di funzionalità.
La
politica non muove più passi in avanti proprio per la mancanza di
una ricerca di vera innovazione... un percorso che possa veramente
essere utile al funzionamento delle stesse istituzioni. Nei talk
televisivi non si fa che sentire la solita cantilena sui tagli e sui
costi, ma in concreto nessun politico riesce ad esprimere una nuova
visione della politica attraverso una forma mentis rivoluzionaria
attraverso la ricerca di nuove formule, lasciando le istituzioni in
continue controproducenti anomalie.
vincenzo cacopardo
vincenzo cacopardo
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