7 ott 2015

La riforma costituzionale e l'esempio di DeGasperi


L'esempio di De Gasperi inconciliabile con la irriverente determinazione odierna
di vincenzo cacopardo

Non potrebbe mai esserci la desiderata collaborazione ed il rispetto dovuto in una fase di riforma della Costituzione come quella di oggi voluta esclusivamente da un Premier altero.. nemmeno votato alle elezioni politiche. Poco o niente può valere il fatto di riconoscere che.. al momento.. non si intravede alcun altro politico capace di imporsi con tale determinazione e fermezza..non lontana da un'arroganza. Bisognerebbe prendere esempio da politici come De Gasperi, per riconoscere la grande percezione su temi tanto delicati...quanto circondati da conflitti e possibili anomalie: Ricordiamoci che.. esaurita la fase preparatoria, De Gasperi partiva con un’Assemblea Costituente nella quale la sua DC aveva la maggioranza relativa dei seggi (207), ma rimaneva indietro di 12 unità rispetto al blocco socialcomunista (219 deputati).

Certo i tempi sono molto cambiati... ma è lo spirito della Costituzione che non può che rimanere lo stesso di quello che animò i padri costituenti..e cioè quello che vede nei valori comuni della nostra società (una società sicuramente cresciuta) un punto di incontro dal quale non ci si può estraniare. Valori che impongono chiari principi ed un rispetto sia nel metodo che nel merito. 

Nel merito: De Gasperi, senza essere un giurista.. nè un costituzionalista, aveva comunque idee molto chiare di politica costituzionale, e soprattutto la dura esperienza dal primo dopoguerra alla sconfitta del fascismo e del nazismo, lo avevano convinto che presupposto indeclinabile della ricostruzione italiana era, nelle nuove leggi fondamentali, l’instaurazione di una democrazia fondata sulla libertà, bene supremo. Inoltre la democrazia rappresentativa, espressa dal suffragio universale, fondata sull’eguaglianza dei diritti e dei doveri, doveva essere animata dallo spirito di fraternità. Si doveva affermare anche la netta distinzione dei poteri dello Stato, efficace garanzia della libertà politica.

Nel metodo: De Gasperi, allora Presidente del Consiglio per tutta la durata dell’Assemblea costituente, apparve come estraniato dal lavoro di formazione del testo costituzionale, tanto che l’on. Palmiro Togliatti ebbe poi a sottolineare, ma a torto, una sorta di indifferenza di De Gasperi per i problemi costituzionali. In realtà, l’allora Presidente del Consiglio scelse di proposito una linea di non interferenza governativa nell'elaborazione della nuova Costituzione, con un riguardo giustificato anche dall’eterogeneità delle componenti partitiche dell’esecutivo. Questo scrupolo di non mescolare attività di governo ed attività costituente si rivelò particolarmente avveduto dopo la svolta del maggio 1947, realizzata con l’avvento del Ministero De Gasperi-Einaudi, per meglio affermare la distinzione dei due livelli di azione dell’Assemblea, garantendo la continuità di clima collaborativo nella fase conclusiva del lavoro delicato offerto in favore della nuova Costituzione.

Tutto ciò che oggi possiamo esser sicuri di non vedere e che... per l'arroganza di un premier.. trascina il dibattito politico di una riforma di particolare riguardo..come quella costituzionale.. in un orribile spettacolo.   

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