Si
continua con la proposta delle figure e si trascurano i programmi... Come si lavorasse con l'unico scopo di far muro al nuovo
movimento di cui si ha paura... senza pensare alle idee ed a ciò che
alla regione veramente serve. L’ultimo
annuncio..pare essere l'innaturale espediente di tutti coloro che
nell'isola sono ancora legati al passato di una vecchia democrazia
cristiana che non potrà più ritornare.
La
proposta che sembrerebbe prendere corpo è quella che vede il PD
legato allo storico e vecchio centrismo ed alla corrente che in
Sicilia vive ancora in seno ad una sopravvisuta area berlusconiana.
Una sorta di Partito della Regione ..una invenzione localizzata del
tanto declamato Partito della Nazione. Non c'è più cosa
inventarsi.. e la paura del “mostro 5Stelle” induce a tattiche di vecchia matrice pur di mantenere il potere. A capo di
questo espediente politico si fa il nome dell'ex rettore
dell'universita Roberto Lagalla come prossimo presidente della
Regione . Una candidatura forse prestigiosa, ma..che in realtà.. non nasce, né come
candidatura del PD, né come candidatura di Forza Italia, ma come un
nuovo espediente degli ex democristiani dell'isola.
Con
tutto il rispetto che si deve portare al noto professore..non può
essere di conforto constatare come si pensi di portare ancora avanti una pseudo
politica locale attraverso queste strategie legate a percorsi
innaturali..tenuti insieme attraverso l'immagine di un affermato professore. Non è certo Lagalla che può bloccare il successo di
questo pretestuoso proposito dei Partiti che lo propongono, ma l'idea di far muro
attraverso un sistema ormai vecchio e defunto che lega di tutto e di
più in un pasticcio politico che non è altro che un disegno che ha
già portato.. con la stessa esperienza del governo Crocetta.. una
inconcludente politica solo carica di ricatti... Se Lagalla può essere una figura nobile..non lo è di certo l'effimero progetto...Tutti i vecchi Partiti sembrano costretti a lavorare su proposte legate alle figure.. trascurando un
effettivo e più interessante progetto per lo sviluppo dell'isola al fine di bloccare l'avanzata di un nuovo Movimento che, nel bene o nel male, attrae un evidente scontento sociale...
La
logica conseguenza di una politica riformista nazionale che
attraverso il suo combinato..stravolge una più utile politica a beneficio di
accordi innaturali e contraddittori che genereranno ulteriori
anomalie. La nuova legge elettorale Italicum dimostra con evidenza i
suoi negativi risvolti persino nelle periferiche regioni. Con
l’attuale formulazione della legge, infatti, se non si raggiunge il
40 per cento, le prime due forze politiche sono costrette al
ballottaggio. Una legge proposta con presunzione dalla ministra
Boschi..la quale non ha mai dimostrato un vero intuito politico
legato alla cultura storica del nostro Paese, ma che ha marciato
dritta con presunzione ed assolutismo verso una sorta di
americanizzazione della politica..condita da una approssimativa
semplificazione.
Intanto
Renzi non ha nessuna voglia di mandare la Sicilia al voto per paura
di una evidente sconfitta e farà di tutto per coltivare giochini e
giochetti..pur di mantenerne il controllo... ed il Parlamento
siciliano approverà di certo il Bilancio 2016 che presenterebbe uno spaventoso ‘buco’ di 3,3 miliardi di Euro.
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