5 nov 2015

lettera aperta del consigliere Cacopardo al presidente del Consiglio

Tavecchio... e le sue esternazioni razziste e antigender

"Signor presidente del consiglio, Matteo Renzi, è davanti agli occhi di tutti lo spettacolo indecoroso offerto agli italiani dal presidente della Federcalcio Tavecchio che persiste in esternazioni razziste e antigender, a dimostrazione di una scelta infelice della cordata dominante il mondo calcistico che lo designò e lo elesse.
Il presidente del Coni Malagò dichiara che non può farci niente, perché il razzismo e le espressioni antigender non costituiscono presupposti idonei a consentire il commissariamento.
Non gli creda, signor presidente del consiglio.
L’abbiamo dimostrato ieri che le motivazioni connesse al razzismo bastano a sostenere la decisione di commissariare. Non una ma dieci Federcalcio.
Ma tant’è: le relazioni tra Malagò e Tavecchio (e protettori) debbono essere tali da non poter essere scalfite nemmeno dalle indecorose parole di quest’ultimo.
Ora, visto che lei, a detta della stampa, vorrebbe fare qualcosa per mettere fine allo sconcio morale, le suggerisco di adottare «un trattamento» dei suoi per il dossier sport.
Ieri, ho rivelato che nelle norme statutarie non ce n’è una che riguardi l’onorabilità dei dirigenti sportivi. Un settore, lo sport, nel quale il civismo e la trasparenza dovrebbero essere la specchiata regola di tutti. Invece no. Tranquillamente, i pregiudicati possono presiedere società sportive e fare affari, compreso quello lucroso (e ignorato dal fisco) della compravendita di giocatori su mercati esteri, magari con la collaborazione di noti mediatori paraguayani et similia.
Oggi, lei ha fior di consiglieri, capaci di mettere in carta in due minuti la proposta che le formulo: faccia adottare dal consiglio dei ministri un decreto-legge con il quale dà 60 giorni al Coni e alle federazioni sportive per inserire nei loro statuti norme sull’onorabilità, la trasparenza e l’assenza di precedenti penali per tutti i dirigenti sportivi e delle leghe. Qualcosa di simile alla 231. Per chi non lo facesse, nomina di un commissario governativo ad acta.
Incontrerebbe di sicuro l’ostilità di pregiudicati e delinquenti, ma l’appoggio degli sportivi veri che sono tanti. E dissiperebbe ogni scetticismo sulla candidatura olimpica che, per molti, è la triste (e, tentativamente, lucrosa) ripetizione dell’esperienza Italia ’90.
E lei che ha strumenti informativi istituzionali, si faccia fare un «check» approfondito, senza cancellature, dei personaggi che premono intorno a lei per le Olimpiadi. Così, tanto per avere un’idea dei loro trascorsi civili, politici e imprenditoriali. E penali. E allontani chi ha da nascondere molto o qualcosa.
Solo così potrebbe parlarsi serenamente di Olimpiadi, di campionati, di Federcalcio. Giacché, con l’obbligo dell’onorabilità dei dirigenti sportivi, molti ingombranti personaggi dovrebbero sloggiare.
Non faccia la figura del compagno di merende e di viaggi di Giovanni Malagò accettando in silenzio le sue esternazioni.
È il momento che lei costringa tutti ad aprire le finestre e a rinnovare l’aria."

Domenico Cacopardo

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