Per smantellare il conflitto all'interno del mondo islamico occorrerebbe innanzitutto abbandonare l'identificazione tra la sfera sociale e quella religiosa.Oggi i Sunniti costituiscono rispettivamente l’85% e gli Sciiti il 15% del mondo islamico. Ma qual è la differenza di fondo che separa questi due ambiti religiosi?
di vincenzo cacopardo
Per
intendersi..sarebbe più corretto premettere
che tutti sono musulmani e credono nel Corano come definitiva
rivelazione di Dio all’umanità e in Muhammad (Maometto) come
ultimo Profeta. Ambedue usano pregare cinque volte al giorno,
digiunano nel mese di Ramadan, fanno l’elemosina e vanno in
pellegrinaggio alla Mecca. La diversa concezione religiosa degli
sciiti
resta
quella trasmissione autoritaria al cugino e genero di Alì e di lì
alla sua famiglia. Per i sunniti
invece l’autorità è rimasta nel
Corano
e nell’esempio del Profeta, interpretata dalla comunità e dai suoi
esperti religiosi. Se sul piano teologico gli sciiti sostengono una
rivelazione coranica composta da un senso esteriore, letterale, e di
un nucleo interiore, spirituale, per i sunniti invece “la mano di
Dio è con la comunità”: Muhammad resta il testimone originario
della rivelazione. Per gli sciiti Muhammad avrebbe designato ‘Alî
come suo successore (califfo)
alla guida della comunità islamica, mentre per i sunniti Muhammad
non avrebbe dato nessuna disposizione specifica in proposito.
Detto
questo rimane un forte dubbio
che tali differenze possano creare tanto astio e la composizione di
cellule terroristiche spinte oltre l'inverosimile. Per noi
Occidentali...se dobbiamo dare un senso alla parola religione, resta
difficile poter comprendere ciò e scorgere come nella comunità
islamica possano confondersi autorità religiosa e politica.
Non
sono in pochi,
come tral'altro il sottoscritto, a pensare che tali divergenze
rimangono questioni prevalentemente politiche ..più che
religiose..Una questione per certi versi anche sociale che investe i
paesi dell'Oriente che si sentono vessati da un Occidente che per
cultura e modernità e temi sociali avanzano verso il futuro in barba
a principi che loro difficilmente possono comprendere e condividere.
La
divisione sunniti-sciiti
non può spiegare in toto la tremenda realtà di tutto quello che sta
avvenendo in questo periodo in Medio Oriente. Appare assai
semplificativo ridurre il tutto in questa ottica riduttiva. Nel
passato le comunità orientali hanno alternato momenti di convivenza
più o meno stabile a periodi di forte contrapposizione e questo è
avvenuto persino in funzione del mutare delle differenti condizioni
politiche. La
domanda che nascerebbe spontanea sarebbe:
Per disarmare il conflitto religioso tra sunniti e sciiti è
necessario privarlo della sua componente politica? Rinunciando in tal
modo a quell’identificazione tra la sfera secolare religiosa e
quella dell’Islam politico?
Comunque
la si voglia pensare
l'argomento è assai delicato, ma pone grandi dubbi su come si
potrebbero muoversi in quest'ambito le forze terroristiche del'ISIS:
E cioè..se, nascondendosi più agevolmente dietro una religione, in
realtà manovrano per un'azione di tipo sociale che muove in modo
alquanto feroce nei confronti di una società Occidentale per un
preciso fondamento di stampo politico: Questa particolare strategia
li coprirebbe dall'opinione di un Islam più radicale e, nel
contempo, li agevolirebbe sul pensiero di una gran parte della
popolazione Orientale che soffre per le condizioni difficili di un
territorio continuamente dilaniato da ripetute guerre.
Sembrerebbe essere un conflitto colorato strategicamente da culto, ma voluto a
scopo politico.. e forse per questo anche finanziato da forze politiche
legate all'Occidente. Ciò potrebbe spiegare perchè anche una parte
debole dei cittadini dello stesso Occidente..che soffre per iniquità
ed ingiustizia.. si senta persino trascinata in questa lotta tutt'altro che ideologica.
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