23 nov 2015

una nota sull'analisi di Enzo Coniglio sul cristianesimo e l’Occidente

Quello che Enzo Coniglio esprime come un desiderio di riflessione e che mi sento di condividere..dovrebbe spingere a meditare profondamente sulle cause e le ragioni che oggi hanno portato alle odierne cruenti reazioni.
In realtà Weber non ha inteso sostenere che un fenomeno economico possa essere causato direttamente da un fenomeno religioso. Nel passato l'intervento della religione luterana aveva messo in evidenza l'inefficacia delle buone opere per ottenere la salvezza. Era la dottrina che giustificava un'espressione della onnipotenza divina. La Chiesa ha sempre operato una mediazione tra chi era fedele e quel Dio presente nel cattolicesimo...Ciò che, al contrario, nel luteranesimo, era stato cancellato. Con Calvino..poi.. sembra essersi riscontrata una soluzione. Il segno della grazia divina diventa visibile e sicuro ed è la ricchezza, anzi..meglio... quel benessere generato dal lavoro. Il lavoro in sé acquistava il valore di vocazione religiosa. La concezione calvinista del valore del lavoro per il lavoro stesso.. trova proprio riscontro per Max Weber in alcune caratteristiche che differenziano le due religioni: mentre il cattolico celebra la sua messa o prega per ottenere qualcosa, il protestante ringrazia Dio per quello che ha già ottenuto.
L a mentalità religiosa calvinista era per Weber una mentalità di tipo capitalista:  Lì dove la prima fu una pre-condizione culturale insita nella popolazione europea assai utile al formarsi della seconda. Ma l'uso del termine "capitalismo" associato a un fenomeno religioso del cinquecento non sarebbe appropriato, in considerazione del fatto che il sistema capitalistico è da riferirsi più giustamente nell'ambito della prima rivoluzione industriale della metà del settecento. Essa è comunque riferita allo spirito, ad un ordinamento socio-culturale che, correggendo la spontanea sete di guadagno, induce il calvinista a reinvestire i frutti della propria attività per generare nuove iniziative economiche.

Max Weber aveva notato come i paesi che osservavano una religione di tipo calvinista, erano arrivati primi al capitalismo rispetto a quelli Cattolici come persino l'Italia: Ma se il capitalismo genuino è caratterizzato essenzialmente da un profitto e dalla volontà di reinvestire incessantemente quanto guadagnato, l' atteggiamento non potrebbe avere alcuna relazione con una mentalità calvinista. Questo potrebbe spiegare il ritardato arrivo del capitalismo in quei paesi rimasti cattolici.

Nondimeno tra il cristianesimo dei popoli dell'Europa centro settentrionale e di quelli della fascia Mediterranea, sin dall'inizio esisteva una differenza: Si rappresentavano due culture profondamente diverse. Sin dall'inizio sembra esservi stato un doppio cristianesimo. Nel Medioevo la cristianità era stata improntata dal feudalesimo venuto dal Nord Europa, ma poi..nel tempo..fu la cultura cristiana dei mercanti e banchieri italiani a diffondersi in Europa.

Una vera aggregazione tra i due cristianesimi non pare mai essersi concretizzata.

Certo..nella storia.. il messaggio cristiano a contribuito in gran parte alla costruzione di una comunità occidentale attraverso l'opera evangelica di una Chiesa che storicamente ha influito di continuo nel pensiero, ma la società è rimasta per lo più laica nelle scelte di una politica e si avvia ad esserlo sempre di più. Tuttavia nel messaggio cristiano rimangono espressi concetti che continuano a contribuire alla formazione della nostra società..Il concetto di famiglia, ad esempio, potrebbe definirsi determinante per la stessa crescita sociale dei Paesi occidentali. Una crescita che disegna la cultura di una società che crede nella vita, nell'unione..sui figli.. ed in una speranza fondata nell'uomo e nel suo lavoro .. Questo principio che in sé rappresenta un vero valore..non potrà mai essere abbattuto e rappresenta un cardine, oltre che il punto forte, su cui vive e si nutre l'Occidente
Se Papa Francesco, sempre attento e rispettoso dell’Islam e del suo profeta.. opera attraverso l'umiltà ed in rispetto all'opera di Cristo, un certo Occidente ha continuato ad imporsi con forza in senso sociale ed economico, ma..forse.. senza quell'essenziale equilibrio ed a volte privo di ogni rispetto per una cultura orientale di difficile tendenza che ha visto e vede oggi nell'Isis un fondamento nelle loro azioni. Una realtà terroristica sicuramente condannabile e da contrastare, ma determinata da un effetto politico sociale in cui anche l'Occidente sembra aver fallito.
vincenzo cacopardo


Benedetto Croce, Max Weber e L’ISIS: una percezione sul cristianesimo e l’Occidente che ci costa cara

di Enzo Coniglio


Analizzando le dichiarazioni dell’ISIS, appare evidente che a fondamento delle loro azione contro Roma vi è la identificazione dell’Occidente con il Cristianesimo: uno dei maggiori nemici da abbattere. Non ce l’hanno con Papa Francesco, sempre attento  e rispettoso dell’Islam e del suo profeta. Né tantomeno con le Istituzioni ecclesiastiche gerarchiche vaticane che sono solite seguire il Pontefice in tema di dialogo interreligioso. 
La diatriba quindi, il conflitto con annessi possibili risvolti cruenti, non è religioso e va ricercato altrove. Ma dove? Sono molti i documenti scritti e i comportamenti da cui prendere lo spunto per una riflessione e non certo per una analisi approfondita in questa sede. Ripeto: per uno stimolo alla riflessione.
Iniziamo da un apprezzato uomo di cultura: Benedetto Croce,  filosofo, storico, politico e critico, tra i più influenti intellettuali italiani ed europei del secolo scorso.Nel 1942, scrisse un breve saggio, lui liberale e in conflitto con le autorità cattoliche, dal titolo significativo: “perchè non possiamo non dirci cristiani” Afferma: ” Sono profondamente convinto e persuaso che il pensiero e la civiltà moderna sono cristiani, prosecuzione dell’impulso dato da Gesù e da Paolo. ”  Come dire che il fondamento storico della civiltà occidentale sia il cristianesimo. 
Ma anche recentemente e con altre motivazioni, Giovanni Paolo II, chiedeva che la Costituzione europea fosse fondata sul cristianesimo. Fuori di casa nostra, ma negli stessi anni, in Germania per l’appunto,  un altrettanto illustre storico, filosofo, sociologo ed economista, Max Weber, scriveva una opera magistrale: “L’Etica protestante e lo spirito del capitalismo.” E così, sia in ambito cattolico che in quello riformato della “protesta” si sottolinea la centralità fondante del pensiero e dell’etica cristiani con tutte le conseguenze a livello locale ed internazionale trattandosi appunto di una religione e di un “sistema egemone” non solo in quello religioso, ma anche in quello etico, sociale ed economico.
Il mondo arabo e islamico ne restano fuori, soggiogati e in parte vittime. E soprattutto dei due maggiori Paesi cristiani protestanti: Stati Uniti e Gran Bretagna e che quindi devono essere puniti e comunque colpiti anche e soprattutto in quei principi che sarebbero il fondamento dell’Occidente: i principi cristiani e con loro, Roma e il papato, centrali e non solo simboli del Cristianesimo!
E dire che la realtà fattuale, vista dal Vaticano e dal Papa, è esattamente opposta: questo Occidente non si comporta da Occidente cristiano e lo stesso Papa chiede un rivoluzione a 360 gradi.
Ma è evidente che la diatriba non è religiosa e neppure si tratta di uno “scontro di civiltà”, perchè ambedue le aree accusano una falsa interpretazione dell’Islam da parte dell’ISIS, e della Bibbia da parte dei governanti e dei  fedeli. E così la religione non sembra più essere l’oppio dei popoli ma  un poderoso instrumentum Regni. 
E così sia.


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