11 dic 2015

La democrazia anomala nell'incoerenza del sistema politico odierno



Un pensiero di vincenzo cacopardo

Se in Francia il Front National è stato bloccato a tutti i costi.. con un patto che ha legato la destra di Nicolas Sarkozy ad una sinistra socialista..ciò può solo significare che la politica resta ancora imprigionata da un paradigma incompresibile che costruisce solo continue incoerenze. Dopo la prima vittoria del partito antisistemico della Le Pen..pare che adesso, nel ballottaggio, l'unico principio che unisce il resto di questa ridicola politica.. è fare fronte comune alla faccia di ogni ideologia. Una contraddizione non di poco conto..che contrasta con le vecchie posizioni concettuali.... Ma dico.. che senso può più avere questo modo di far politica se poi si riflette negativamente in quella che dovrebbe essere una governabilità guidata da un consenso popolare?. Che senso può avere nella conduzione di istituzioni che nel loro iter avranno continui impedimenti in sede di discussioni parlamentari?

Ma se in Francia si vive in un sistema semipresidenziale, nel nostro Paese..con ancora in piedi un bicameralismo che dovrebbe premiare la forza parlamentare.. un presidente della Repubblica che esercita un potere assai limitato ed un premier che resta capo assoluto di un Partito, si prosegue egualmente (pur di non trovare soluzioni diverse) col vecchio criterio costruito su ideologie contrapposte che deprime una crescita politica essenziale per lo stesso sviluppo economico del Paese.

Si insiste con la costante pretesa di voler seguire il paradigma di un percorso politico istituzionale secondo la forma mentis del passato.. un passato che non aiuta a crescere e frena ogni possibile innovazione su un sistema che ormai appare logoro. Un sistema che frena l'innovazione e la qualità. Nessuna politica fino ad oggi si è mai protesa verso un progetto di ricerca diverso..più innovativo.. che partendo dal basso.. difenda le regole di una democrazia e nel contempo imprima forza e sostegno ad ogni più logica governabilità. Basterebbe studiare e sforzarsi nella ricerca attraverso un nuovo modo di pensare: Uno studio sulla separazione dei ruoli .. riformando l'azione dei Partiti (rendendola separata da ogni azione amministrativa e di governo).. al fine di non perseverare in perenni conflitti e distorte anomalie che nel nostro Paese crescono di giorno in giorno. “E' il popolo che, secondo le regole più semplici di una democrazia, deve guidare un programma in partecipazione con i Partiti..Programma del quale non potrà poi mai lamentarsi”.

Il suffragio universale, il primato della costituzione e la separazione dei poteri dovrebbero essere ancora le basi della democrazia rappresentativa moderna. Ma, quando si guarda ad ogni sistema di democrazia, sarebbe opportuno fissare l’attenzione sul momento di passaggio che questo principio muove in direzione di una governabilità indiretta che, per ovvie ragioni, non potrebbe essere diretta dal popolo. Un passaggio che, in teoria, dovrebbe vedere nelle elezioni, il vero funzionamento di costruzione di un impianto in favore dei cittadini e che, al contrario, finisce col non tener conto del loro pensiero.

Bisogna forse percepire che, in un percorso puro di vera democrazia, non si possono ammettere precise personalità che dettano un programma e che, nel contempo, assumano un particolare potere. Questo pensiero vorrebbe specificare l’importanza che, in una vera concezione di democrazia, dovrebbe esservi nella costruzione positiva di quel “governo del popolo” che non potrà mai sposare un contrastante sistema formato da particolari “elites” che dettano le regole del gioco e nel contempo operino in favore di esse.

Una vera democrazia non dovrebbe mai ammettere esaltazioni e mitizzazioni che vedono queste corrispondenze solo negli assolutismi di precisi processi autoritari. La politica non può ammetterlo, poichè deve essere considerata una vera missione da parte di chi la esercita. Un risultato di vera democrazia necessita di una condotta estrema, ma soprattutto di un estremo equilibrio.
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