11 dic 2015

Nessuna politica preventiva nel cammino di un governo poco avveduto

Quei cittadini raggirati che perdono risparmi e vita.

di vincenzo cacopardo
Ci voleva il suicidio del pensionato di Civitavecchia di 68 anni per porre maggiore attenzione ad un fatto che già da anni persevera in tanti istituti di credito. E' inutile metterla sul piano che molte colpe possano appartenere agli stessi risparmiatori..quando è di tutta evidenza il fatto che siano state proprio le banche a spingere all'acquisto di titoli ed obbligazioni.. senza il quale il rapporto della clientela non avrebbe potuto seguire una strada più comoda. Si parla adesso di "suicidio di Stato" ed il governo viene persino accusato di aver istigato l'anziano a togliersi la vita.

Il fallimento delle quattro banche ormai riportato ad alta voce nella cronaca odierna (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti) mette in luce una mancanza di deontologia da parte di coloro che le amministravano.. aggravata da una chiara volontà di voler quasi imporre un investimento senza fornire le necessarie spiegazioni su quanto stava avvenendo ai possessori delle cosiddette obbligazioni subordinate. Si contava in modo subdolo e.. forse fraudolento.. sulla scarsa conoscenza degli stessi possessori dei titoli in materia finanziaria.

Mentre da Bruxelles arrivano parole dure dal commissario ai mercati finanziari: «Nel caso delle quattro banche italiane.. ci sono chiare conseguenze per i cittadini che si sono trovati in una situazione in cui gli istituti stavano vendendo prodotti non idonei». ..in tanti si domandano dove stavano Banca d'Italia e Consob..E' mancata una vera vigilanza e molte responsabilità andrebbero ricercate a monte più che a valle. Sono mancate le indispensabili ispezioni che avrebbero fatto emergere casi di mala gestione nelle quattro banche malate, oggi tutte commissariate da Bankitalia. Nel paese dei suggestivi incidenti e delle anomalie come il nostro... tutto sembra possibile! Persino la Banca d'Italia rappresenta oggi un'anomalia: apparentemente a garanzia pubblica.. quando in realtà è composta da una serie di istituti privati che nel passato ne hanno persino ricavato personali interessi .

Oggi il Premier Renzi afferma di lavorare in proposito per risolvere il problema facendo fronte alla indignazione di tutto il Paese. Ma come ormai già comprovato.. in questo Paese si arriva costantemente in ritardo e pare che ogni volta ci voglia il morto per poter procedere. Matteo Renzi insiste a difendere a oltranza il decreto salva banche:"È impossibile per le regole dell'Unione salvare in modo definitivo gli azionisti e obbligazionisti subordinati ma stiamo cercando con grande impegno e tenacia di individuare una soluzione, nei limiti delle regole europee, di avere una forma di ristoro".

Per evitare nuovi problemi in futuro il governo sembra essersi messo al lavoro per aggregare le banche più piccole. Rendiamoci ancora una volta conto di come.. in questo Paese.. non esista una politica preventiva e... se una politica non sa guardare in lungimiranza e prevenire.. non potrà mai essere utile ..Altro che ottimismo dettato costantemente da un premier saccente e poco avveduto! Dove sta l'esperienza di un preparato ministro dell'economia?Dove la logica con la quale il premier sottovaluta il problema.. mettendo in primo piano il prossimo incontro alla Leopolda per continuare con la sua ipocrita comunicazione? 


Non sarebbe strano pensare che l'unico timore adesso.. possa essere quello che, in questa situazione, si avanzino provvedimenti a difesa di una operazione di salvataggio di queste banche..che in qualche modo possa intaccare il già sacrificato  comparto dei pensionati.   

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