Quei cittadini raggirati che perdono risparmi e vita.
di vincenzo cacopardo
Ci
voleva il suicidio del pensionato di Civitavecchia di 68 anni per
porre maggiore attenzione ad un fatto che già da anni persevera in
tanti istituti di credito. E' inutile metterla sul piano che molte
colpe possano appartenere agli stessi risparmiatori..quando è di
tutta evidenza il fatto che siano state proprio le banche a spingere
all'acquisto di titoli ed obbligazioni.. senza il quale il rapporto
della clientela non avrebbe potuto seguire una strada più comoda.
Si parla adesso di "suicidio di
Stato" ed il governo viene persino accusato di aver istigato l'anziano a
togliersi la vita.
Il
fallimento delle quattro banche ormai riportato ad alta voce nella
cronaca odierna (Banca Marche, Banca Etruria,
Carife e CariChieti) mette in luce una mancanza di
deontologia da parte di coloro che le amministravano.. aggravata da
una chiara volontà di voler quasi imporre un investimento senza
fornire le necessarie spiegazioni su quanto stava avvenendo ai
possessori delle cosiddette obbligazioni subordinate. Si contava in
modo subdolo e.. forse fraudolento.. sulla scarsa conoscenza degli
stessi possessori dei titoli in materia finanziaria.
Mentre
da Bruxelles arrivano parole dure dal commissario ai mercati
finanziari: «Nel
caso delle quattro banche italiane.. ci sono chiare conseguenze per i
cittadini che si sono trovati in una situazione in cui gli istituti
stavano vendendo prodotti non idonei».
..in
tanti si domandano dove stavano Banca d'Italia e Consob..E' mancata
una vera vigilanza e molte responsabilità andrebbero ricercate a
monte più che a valle. Sono mancate le
indispensabili ispezioni che avrebbero fatto emergere casi di mala
gestione nelle quattro banche malate, oggi tutte commissariate da
Bankitalia.
Nel paese dei suggestivi incidenti e delle anomalie come il nostro...
tutto sembra possibile!
Persino la
Banca d'Italia rappresenta oggi un'anomalia: apparentemente a garanzia
pubblica.. quando in realtà è composta da una serie di istituti
privati che nel passato ne hanno persino ricavato personali interessi .
Oggi
il Premier Renzi afferma di lavorare in proposito per risolvere il
problema facendo fronte alla indignazione di tutto il Paese. Ma come
ormai già comprovato.. in questo Paese si arriva costantemente in
ritardo e pare che ogni volta ci voglia il morto per poter procedere.
Matteo Renzi
insiste a difendere a oltranza il decreto salva banche:"È
impossibile per le regole dell'Unione salvare in modo definitivo gli
azionisti e obbligazionisti subordinati
ma stiamo cercando con grande impegno e tenacia di individuare una
soluzione, nei limiti delle regole europee, di avere una forma di
ristoro".
Per
evitare nuovi problemi in futuro il governo sembra essersi messo al
lavoro per aggregare le banche più piccole. Rendiamoci ancora una
volta conto di come.. in questo Paese.. non esista una politica preventiva e... se
una politica non sa guardare in lungimiranza e prevenire.. non potrà mai essere
utile ..Altro che ottimismo dettato costantemente da un premier
saccente e poco avveduto! Dove sta l'esperienza di un preparato ministro dell'economia?Dove la logica con la quale il premier sottovaluta il problema.. mettendo in primo piano il prossimo incontro alla Leopolda per continuare con la sua ipocrita comunicazione?
Non
sarebbe strano pensare che l'unico timore adesso.. possa essere quello che,
in questa situazione, si avanzino provvedimenti a difesa di
una operazione di salvataggio di queste banche..che in qualche
modo possa intaccare il già sacrificato comparto dei pensionati.
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