di vincenzo cacopardo
Come in Italia anche in Francia sembra avanzare un terzo incomodo: E' il partito della Le Pen che alle regionali riesce a posizionarsi in quota 29%...grazie ai tanti voti degli antisistemici. Primo partito con sei regioni conquistate su dieci. La sinistra socialista di Hollande cede non avendo percepito un reale problema di integrazione e mettendo in atto reazioni scomposte tardive e più rischiose.
Come in Italia anche in Francia sembra avanzare un terzo incomodo: E' il partito della Le Pen che alle regionali riesce a posizionarsi in quota 29%...grazie ai tanti voti degli antisistemici. Primo partito con sei regioni conquistate su dieci. La sinistra socialista di Hollande cede non avendo percepito un reale problema di integrazione e mettendo in atto reazioni scomposte tardive e più rischiose.
Era
scontato il successo della signora di destra dopo i recenti fatti di
Parigi malgrado le mosse isteriche di Hollande che ..per dimostrare
di avere i muscoli..si è mosso con il solito metodo dei
bombardamenti..non domostrando vere capacità diplomatiche. Ciò
dimostra come il Presidente Hollande abbia sempre avuto una scarsa
capacità di condurre verso un futuro di pace e tranquillità una
Nazione che.. al contrario.. ha sempre dimostrato impegno particolare
verso l'integrazione. Un partito... quello della LePen.. identificabile in una posizione ideologica ..ma di sicuro di rottura verso il sistema. Non si può infatti nascondere quanti consensi siano arrivati al suo Partito dai tanti cittadini insoddisfatti dal prvalere delle istituzioni.
Un
voto chiaramente di reazione che dimostra l'esasperazione dei
francesi ..ma anche il netto fallimento di un Presidente che non ha
saputo condurre la sua Nazione attraverso una strategia politica
internazionale più utile... Pare tra l'altro che i socialisti
abbiano annunciato che si ritireranno dal secondo turno nelle regioni
poiché non avrebbero alcuna possibilità di vittoria. In questo modo
potrebbero sperare, anche se malvolentieri, che i loro elettori
possano spingersi a votare i repubblicani ed in tal modo contenere
l'ascesa del Front National.
Sul trionfo del Front National.. che diventa il primo partito in Francia....seguono i Rèpublicains di Nicolas Sarkozy con il 26,20% e i socialisti di François Hollande con il 23,20%. Verdi al 6,60%, Front de Gauche al 4%.In tutte le regioni si andrà comunque al balottaggio: secondo il sistema elettorale francese, infatti, al secondo turno andranno le liste che hanno ottenuto più del 10% dei voti nella prima tornata elettorale.
Non
si tratta solo di populismo ..Bisogna che ci si renda conto come le
vecchie contrapposizioni ideologiche Destra -Sinistra non possono più
reggere il confronto con una società che vorrebbe muoversi ormai in
un mondo diverso..Un sistema che richiede altre idee.. ben diverse
dal vecchio paradigma... e che sollecita una nuova visione che tanta
politica ancora non percepisce. Medesima realtà che persiste nel
nostro Paese e per la quale non ci si muove in proposito per una
ricerca su base teorica che potrebbe aprire ad una visione più
lungimirante e funzionale del modo di far politica. In Francia tutto
ciò viene messo in evidenza proprio per il sistema
semi Presidenziale che esalta la figura dominante ancora più che da
noi..ponendo maggiori difficoltà ad un naturale percorso di
democrazia e magnificando una governabilità priva di una vera forza
alla base.
Sembra ormai logico che.. più un sistema si sottomette ai diritti di una democrazia ...più si allenta una certa fiducia e si subiscono atti o manifestazioni che mettono in crisi la sua sicurezza. Di conseguenza..in reazione.. si tende a frenare il principio democratico..cedendo ad un più assoluto principio in favore di una sicurezza: Come un elastico che prima o dopo ..tirato da un lato o dall'altro.. si spezza. E così appare come logica conseguenza il partito di rottura definito oggi “populista”..( da noi Mov 5Stelle, in Spagna Podemos... e così via..) Ancora non ci si rende conto di quanto poco possono rendere queste formule politiche costruite sullo sterile paradigma che non faranno che alternare una destra ed una sinistra in un gioco continuo e sperpero di tempo in cui proliferano politici privi di una vera visione più avveduta e carichi di una poco utile demagogia governativa che non fa che arrestare un possibile diverso sistema che potrebbe costruirsi più funzionale e privo di contraddizioni.
Sembra ormai logico che.. più un sistema si sottomette ai diritti di una democrazia ...più si allenta una certa fiducia e si subiscono atti o manifestazioni che mettono in crisi la sua sicurezza. Di conseguenza..in reazione.. si tende a frenare il principio democratico..cedendo ad un più assoluto principio in favore di una sicurezza: Come un elastico che prima o dopo ..tirato da un lato o dall'altro.. si spezza. E così appare come logica conseguenza il partito di rottura definito oggi “populista”..( da noi Mov 5Stelle, in Spagna Podemos... e così via..) Ancora non ci si rende conto di quanto poco possono rendere queste formule politiche costruite sullo sterile paradigma che non faranno che alternare una destra ed una sinistra in un gioco continuo e sperpero di tempo in cui proliferano politici privi di una vera visione più avveduta e carichi di una poco utile demagogia governativa che non fa che arrestare un possibile diverso sistema che potrebbe costruirsi più funzionale e privo di contraddizioni.
Manca proprio quella creatività politica oggi ostacolata da una visone fin troppo tangibile di un pragmatico realismo che non aiuta!
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