Veramente strabiliante questo breve articolo del cugino Domenico. Un pezzo che... al di là degli ultimi fatti in relazione alle quattro banche fallite e salvate.. rivolta con arte tutto a favore di un premier menestrello e ciarlatano... Per non parlare delle parole a favore di una ministra giudicata addirittura “la migliore” .
Non sto assolutamente a valutare
l'operato di una ministra in questi ultimi fatti relativi al padre ed
alla banca Etruria..poichè sarebbe veramente difficile individuare
qual'è quel filo che potrebbe legarla ad un conflitto..che in realtà
potrebbe esservi, ma anche non esservi e che oggi riduce il suo compito esclusivamente ad un problema di opportunità. Ma quello che mi riesce
davvero difficile digerire è questo osannare la “bella
addormetata tra i Boschi” come la migliore ministra di questo
governo. D'altronde è anche difficile negli ultimi tempi un
riscontro con figure di governo davvero intuitive e capaci di portare
vera innovazione funzionale all'ordinamento politico.
E' ormai assodato che Domenico
Cacopardo..da bipolarista incallito e pragmatico sistemico, non
ha mai voluto percepire come dannose le ultime riforme costituzionali
ed istituzionali condotte dalla Boschi: Riforme.. davvero difficili
da digerire da parte di chi percepisce la democrazia come un valore
primario.. oltre che come principio sul quale dovrebbero porsi i
naturali contrappesi per poterla sostenere. Purtroppo, con tutta la
stima..non posso che prendere ancora una volta atto di quanta poca attenzione e mancanza di sensibilità politica esiste in
tanti..come lui.. che sembrano camminare nel percorso di una pragmatica tangibilità degli esistenti principi.. non precependo l'importanza di procedere attraverso una nuova strada politica di vera salvaguardia dei valori democratici.
La Boschi non è condannabile
per i fatti riguardanti la figura di suo padre...quanto di sicuro da biasimare politicamente per l'atteggiamento assai poco sensibile posto dalla sue
riforme che avrebbero dovuto mettere l'attenzione dovuta ed il
rispetto verso una società che pone la democrazia al centro. La
ministra, al contrario, sotto l'impulso del suo premier, ha
proseguito in tutta fretta verso una vuota e più facile
semplificazione..non ponendosi alcun altro dubbio.
Per quanto attiene il super
protetto Renzi, oggi osannato come il mito dell'innovazione, ma
che in realtà rimane legato ai soliti schemi di una vecchia politica
di potere, risulta del tutto evidente come egli continui ad operare
nella anomalia di un vero conflitto attraverso un doppio ruolo che,
seppur ormai accettato da una politica idiota, cieca e compromessa,
gli consente di nominare presidenti della Repubblica e governare
sottomettendo di continuo un Parlamento...ponendo
continue fiducie. Tutto ciò appare davvero una forma quasi masochista di tutti coloro che appartengono ad una classe parlamentare ormai esautorata. Inoltre, il fatto che Renzi rimanga quasi condannato a
nominare di continuo il suo commissario Cantone ..la dice lunga sulla incapace responsabilità amministrativa del suo stesso governo.
E che dire.. poi.. di Padoan e
tutto il governo che, pur seguendo il percorso politico di un premier
saccente e determinato, non si è mai mosso in modo preventivo e di
controllo sulla politica economica delle banche: Il fatto che si sia
procurato tutto questo gran terremoto attorno agli istituti di
credito ed ai loro titoli, solo dopo questo scandaloso fatto, fa
capire il pressappochismo di costoro che si sono mossi..con apatia...senzi dubbi..nè ponendovi gli opportuni
accorgimenti.
La lamentela di Domenico
Cacopardo appare davvero poco opportuna, poiché la critica dei
giornali e dei talk che lui poco ama..rimane comunque un faro acceso necessario ed
utile per far comprendere ai cittadini come.. in politica.. non ci si
possa muovere con tale supponenza facendo apparire la rottamazione e
l'innovazione come principi da osservare ma poi, in realtà, mai
considerati e messi in atto... E nemmeno muoversi attraverso promesse
di bonus continui senza saper leggere in lungimiranza i bisogni dei cittadini e le
risorse di un Sud del tutto abbandonato a se stesso. Ecco la ragione
per la quale questo governo ed il suo premier (ben consapevole dei
suoi limiti..poichè furbo ed esperto) rispecchia soprattutto la doppiezza ed
una più che evidente ipocrisia.
Strano che Domenico..uomo di cultura del
Sud..pensi costantemente a promuovere l'operato di un governo in totale
mancanza di idee e di ogni altro atteggiamento in favore del
meridione... e vada continuamente a protezione di uno spocchioso
premier fiorentino limitato nei confini ristretti di una cultura della sua toscana..
vincenzo cacopardo
Era fatale e giunge in ritardo. La caccia a
Matteo Renzi è in pieno svolgimento. L’occasione, la questione
Banca Etruria, Banca Marche e Casse di risparmio di Chieti e di
Ferrara e i provvedimenti del governo adottati per affrontare la
situazione senza innescare un default dalle
conseguenze impreve-dibili. Il primo presidente del consiglio, dopo
Bettino Craxi, che ha affrontato in modo
globale la questione riforme non poteva
passarla liscia.
Tutti possono constatare come gradualmente, partendo
dal Fatto quotidiano, uno dopol’altro si siano allineati i giornali del
ceto benpensante e quelli del ceto militante, La7, mosca cocchiera
con il suo ben stagionato (e consumato) Mentana
e la ormai mummificata Gruber, sino a
tutti gli altri compreso il Gr1, colto come Saulo sulla via di
Damasco antigover-nativa. Per non parlare di Radio24, esposta ai
capricci del conduttore di turno. Sorprendente, Fontana, atteso come
il restauratore del ruolo storico del Corrierone,
iscrittosi, invece, tra gli antipatizzanti.
Sublime, il 15 dicembre, il veleno della
Sarzanini. Non c’è dubbio: i passi avanti
compiuti da Renzi, meno radicali e incisivi di quel che si dice, ma
pur tuttavia determinanti (jobs act
e, soprat-tutto, la riforma costituzionale che
colpisce il perenne gioco del ricatto
politico), hanno sconvolto le attese di migliaia di praticanti gli
angipor-ti della politica e dei loro mentori, le cui armi, presto,
potrebbero essere mortalmente spuntate.
Ora ecco l’occasione: le ban-che.
E il padre di Maria Elena Boschi, il
miglior ministro di que-sto governo, molto meglio di Padoan (alla
prese con incolmabili capacità di
comunicazione e abbastanza succube del
disastroso Kom-binat di
Bankitalia), vicepresidente di Banca
Etruria (allo stato non indagato, solo multato). La sublimazione è
la mozione presentata dai 5 Stelle con la quale si chiedono le
dimissioni: falsifi cazioni dei dati di fatto, delle norme approvate
e della Costituzio-ne, presentato ad
usum della platea di militanti. Il fi
ne esplicito è quello di costringere Matteo Renzi, non la sua
ministra, a un passo falso tale da aizzare ulteriormente la canea di
contestatori, privi di argomenti
seri e, quindi, più urlanti.
Perciò, calma e gesso.
Domenico Cacopardo
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