6 dic 2015

Renzi: Equilibrato all'estero, carente all'interno

di vincenzo cacopardo
Comprensibile...persino equilibrato e saggio.. il suo atteggiamento politico per quanto riguarda la politica Estera!

Il Premier Renzi lo specifica con questa frase "Noi dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori e la cosa di cui non abbiamo bisogno è un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico.” e poi.."Tutto possiamo permetterci tranne che una Libia bis. Davanti a Daesh e tutte le forme di terrorismo noi siamo pronti, anche militarmente. Se ci sarà una strategia chiara ci saremo".

In realtà non gli si può dar torto poiché è stato già dimostrato abbondantemente come questa strategia di stermino attraverso i bombardamenti non potrà che portare maggiore odio e non servirà a contribuire ad una soluzione che deve potersi affrontare con la logica di una strategia politica ed una linea diplomatica più attenta e studiata.

La stessa cosa non può dirsi quando si affrontano i temi dell'economia locale interna al Paese. Facile difendere l'operato della BCE di Draghi che col suo "Quantitative easing" sostiene oggi il peso di una economia europea già da parecchio in crisi. Sostiene soprattutto la nostra economia da una totale mancanza di idee di innovazione e da un piano strategico per la crescita del Mezzogiorno.

Le continue esternazioni comunicative del sindaco d'Italia, sempre più eclatanti e per certi versi più esplosive delle stesse deflagrazioni provocate dai terroristi, lasciano continui dubbi, poiché declamate con estremo vigore e non egualmente realizzate in favore di una reale crescita: Le sue trovate si fermano ai continui bonus e le solite partite degli 80 euro mensili. E' la solita comunicazione ad effetto che poi in effetti non produce risultati validi che il Paese attende da molto tempo. Riguardo alla crescita interna, il premier ribadisce il +0,8% di Pil stimato dall’Istat nella legge di stabilità (tutto ancora da vedere) Per Renzi l’Italia è forte ed il salto di qualità è in arrivo ..con la solita furbizia comunicativa fa riferimento all’immenso patrimonio del risparmio privato ed in misura minore, a quello degli investimenti pubblici.

Sembrano le solite cantilene da menestrello.. quelle di un Premier che.. pur dimostrando equilibrio nella politica estera, persevera in una politica interna vecchia, senza misura.. e piena di difformità... Le sue riforme ..inoltre..non premiano per nulla un rafforzamento della democrazia.

Quanto si tocca l'argomento del doppio incarico di premier e segretario del Pd.. (che in realtà appare una delle più grandi anomalie di un Paese che continua a non percepirne la gravità), Renzi si rifugia come consuetudine nelle solite frasi esterofile.. inseguendo le più comode visioni di altri paesi che vivono una differente realtà politica. La frase scontata è sempre la stessa : "ovunque il capo del principale partito è anche leader del governo". Il premier..(ed anche altri) pare dimenticare lo stato istituzionale e l'ordinamento di una Nazione come la nostra dove sono imperano i soliti conflitti e le abnormi anomalie che ne contrastano ogni possibile innovazione..

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