25 gen 2016

Politica e finanza.. nella ricerca di una vera democrazia

Mentre in America Hillary Clinton non pare più dover sfidare alle primarie per le presidenziali la preparata candidata Elizabeth Warren, (professoressa di economia che molti democratici avrebbero voluto alla Casa Bianca)..la sua sfida si arricchisce di nuovi candidati come Bernie Sanders e Martin O'Malley,

Tra i repubblicani, per la monotona discesa in campo della ricca famiglia dei Bush...vi sarà Jeb.. fratello dell'ex presidente George...nonchè figlio del 41° presidente USA. Ma a partecipare vi sarà amche Donald Trump (miliardario a cui fa capo un impero)..oltre ad una serie di governatori degli Stati federati...

Non è pensabile immaginare diversamente una campagna per le primarie in uno Stato come quello americano dove chi è già al comando potrà solo crescere politicamente ed ancora di più chi possiede immense ricchezze tali da poter far fronte ad una dispendiosa campagna elettorale.

Credo sia difficile ormai poter immaginare nel mondo intero un possibile cambiamento in proposito.. dato che rimane di tutta evidenza come l'America abbia influito in questi anni del dopo guerra col suo paradigma democratico sui tanti paesi occidentali.. affermandolo come il vero emblema di una democrazia moderna. Ma ciò può sicuramente essere messo in discussione persino nell'evidenza di una società come la nostra che come principio vive sempre più in modo esterofilo ogni progetto di sviluppo democratico.

Persino il nuovo Movimento 5 Stelle che si richiama ad una democrazia diretta e partecipata, esclude la possibilità più che utile di un finanzamento pubblico, quando è di tutta evidenza (ed in questo caso l'America insegna) che, mancando un pubblico finanziamento, i Partiti e qualunque altra organizzazione politica, non potranno che far fronte a quelli privati..in tal modo mettendo in crisi una equa partecipazione fondata sul libero pensiero. Il chè.. in un Paese come il nostro, dove persevera il malcostume, si evidenzierebbero ulteriori scalate da parte di un potere economico che sottometterebbe queste organizzazioni politiche ad un personale comando e..quindi a propri interessi. Un Movimento che dovrebbe cambiare questo suo pensiero in favore di regole più utili ed equilibrate!

Rimane perciò incomprensibile constatare come da più parti si prenda gioco dei fondamentali principi per la edificazione di processo democratico più corretto..facendo credere..da una parte.. che una corretta democrazia possa espandersi senza la necessità di quelle indispensabili risorse per trasmetterne il suo costrutto ed i bisogni. Mentre.. da un'altra parte..si possa pensare che l'unico modo sia quello di personalizzarne il concetto attraverso la forza di una privata risorsa economica.

Un finanzamento pubblico dovrebbe essere disciplinato!..Sarebbe sufficiente condurlo con equilibrio e disporlo attraverso regole in modo equo. Ma affidarsi al privato..sebbene attraverso regole (che..come è noto..verrebbero con i soliti espedienti aggirate) rimane un errore che premierà costantemente la politica di convenienza a favore dei potenti e che non potrà mai dare risultati utili di equità e di vero sviluppo sociale.

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