20 gen 2016

Renzi interviene al Senato..accendendo il tono


di vincenzo cacopardo
Esiste una rabbia che appare come il ruggito di chi sta proteggendo la propria fragilità 

Con particolare arroganza.. che non nasconde la strategia di una comunicazione capziosa e subdola, Renzi risponde al dibattito in Senato. Lo fa asternando col solito modo che gli è consueto e cioè con una crescente ed accesa determinazione... alzando il tono di voce per contrastare le forze di opposizione che, al contrario, sono sempre entrate nel merito e sulle modalità delle riforme costituzionali.

Il merito dell'approvazione di questa ignominia sarà reso anche alla figura di un presidente d'Aula che si è dimostrato totalmente asservito al volere del governo.. non avendo condotto sin dall'inizio le giuste ed equilibrate procedure per le importantissime riforme costituzionali per la prima volta dettate ed imposte da un governo... e non come consueto... da un'assemblea Costituente: La Costituente aveva un compito fondamentale e cioè.. quello di riformare attraverso figure scelte in modo proporzionale..poichè le Costituzioni devono potersi modificare solo attraverso un'assemblea ricavata in senso proporzionale. In tal modo un governo tenuto su da una maggioranza determinata attraverso un ricco premio..determinerà un cambiamento anomalo. Ma quale stortura simile può avvenire senza che un presidente di Assemblea o della Repubblica non se ne interessino? Un difetto anche sul metodo... oltre che sul merito.


E' chiaro che l'astuto premier, pare aver campo libero in proposito ..aperture che sicuramente una figura come Berlusconi non avrebbe mai avuto. Anche in questo suo intervento, Renzi, non ha avuto alcuna intenzione di entrare nel merito della riforma..poichè non gli è conveniente, e purtroppo sono ancora in tanti a farsi abbindolare dal suo modo di proporsi con un dialogo accattivante tale da far credere ogni cosa e giocando molto sull'ignoranza che i tanti cittadini di questo Paese hanno sempre dimostrato verso questa riforma. Naturalmente... in tal senso... il governo, attraverso la sua forza determinata con l'appoggio dei media ed il potere dei ministeri, gode di una efficacia tale da poter intrappolare il suo popolo nella convinzione che detta riforma è una panacea, ma se dovesse vincere il referendum in favore di questa, i cittadini si accorgeranno presto delle miriadi di ulteriori anomalie che si genereranno.. determinando la fine dei diritti di una sana civiltà democratica.    

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