29 gen 2016

Tempestività ed opportunismo per un necessario rimpasto

di vincenzo cacopardo

Non c'è alcun dubbio che oggi Renzi gode di un potere che nessun altro premier prima aveva mai avuto. Sembra in grado di incantare chiunque è questo piace tanto al naturale autolesionismo di un Paese che pare inseguire idoli e miti. 

La sua forza la ricava principalmente da una concomitanza di eventi a suo favore e dal fatto che non vi è nessuno.. allo stato attuale.. in grado di contrastarlo (poiché in tanti restano ormai compromessi ed incapaci), ma la ricava principalmente da un Partito che ha giovato di un premio di maggioranza notevole alla Camera tramite una legge oggi dichiarata non costituzionale. La attinge persino da figure assurde e caratterialmente deboli in seno al suo stesso Partito come Bersani che, per un incomprensibile e quasi risibile, patto leonino è rimasto fedele al PD.. dimenticando che il principale compito di un uomo di Partito non è esattamente quello di restare fedele ai principi di interesse dell' organizzazione, ma ai più considerevoli bisogni dei cittadini: Bersani non è riuscito a smacchiare il suo giaguaro, ma ha fatto anche di peggio, facendosi sovrastare da una giovane volpe!

Abbiamo oggi in Parlamento una lunga serie di personaggi poco affidabili ed anche questo non può che far comodo al furbo premier :Ex forzisti, ex centristi, montiani convertiti, vendoliani redenti, grillini rinsaviti, verdiniani per uno strano rinnovamento, socialisti, autonomisti, cattolici ferventi e trasnfughi di vario genere.Sembra esservi posto per tutti nel caos generato dalla lunga serie di compromessi ed anomalie. Ma per Renzi potrebbe essere il preludio al suo nuovo Partito della Nazione: Altro che partito delle riforme..appare come una sorta di minestrone dove gli interessi reciproci la fanno da padrone in una visione riformistica che richiama al peggiore passato.

Il rimpasto del governo voluto dal sindaco d'Italia mette in evidenza come sia stato necessario poter portare avanti con sicurezza e serenità la difficile legge sulle unioni civili che, proprio il Partito di Alfano e quel che resta dei pochi fedeli di Scelta Civica, avrebbero potuto ostacolare. Leggendo i nomi dei nuovi entranti tra viceministri e sottosegretari non si può non percepire con quanta tempestività ed opportunismo Renzi abbia operato nell' adempimento ad una legge che sarebbe potuta essere bloccata al Senato.

Renzi ha legato con maggior forza al suo carro Alfano...dando un posto di ministro degli Affari regionali (vacante da un anno) ad Enrico Costa, coordinatore piemontese di Ncd ..più tre nuovi sottosegretari, Federica Chiavaroli (Giustizia), Dorina Bianchi (Rapporti col Parlamento), e Antonio Gentile (Sviluppo Economico) e Simona Vicari, che passa come sottosegretario dallo Sviluppo Economico alle Infrastrutture. Per accontentare Scelta civica, Il segretario di quel che resta dei montiani, Enrico Zanetti, già sottosegretario all'Economia, viene promosso viceministro, mentre Antimo Cesaro, diventa sottosegretario. Ma c'è di più per ottenere maggiore tranquillità ..in quota sinistra Pd l'ex vendoliano Gennaro Migliore siede su una nuova poltrona.. come pure l'ex bersaniano Enzo Amendola. Per finire non può mancare il premio ai verdiniani con tre vicepresidenze delle Commissioni parlamentari, andate a tre senatori.

Insomma ..una mossa alla quale abbiamo assistito diverse volte nella vecchia Repubblica che non può stupire se non fosse che Renzi ha iniziato il suo percorso politico in nome di un rinnovamento e della rottamazione senza compromessi.. E se questi non sono compromessi!!

Questo strano Paese continua ad entusiasmarsi sulle figure ed autolesionarsi sulle scelte: Renzi è chiaramente una figura che non unisce il Paese... il suo pensiero e le sue vedute hanno evidenti confini.. e spesso non vanno nemmeno sotto la sua regione Toscana..Se arrivano a Roma è solo perchè lì vi è il centro del potere politico. Ciò lo rende più un disgregatore. Non percepisce una crescita unita dell'intero Paese e si affida a scelte per puro opportunismo..inoltre non presenta la dovuta umiltà in proposito agendo con spocchiseria e tracotanza. Sebbene nascondendolo con astuzia, non fa che adottare gli stessi metodi del passato. Potrà essere furbo..abile..capace nel comunicare e persino a conoscenza di tanti aspetti sociali, ma resta imprigionato in quella visione politica che lo rende assai ipocrita e quindi costretto nei peggiori opportunismi e compromessi.

Un premier, al contrario, dovrebbe presentarsi in favore dell'intero Paese..(più che un regionalista) dovrebbe assumere i connotati di un vero statista ..dovrebbe integrare e non disgregare spaccando in due il pensiero della nazione, unire più che dividere, associare più che tendere a dissociare..insomma nel suo percorso non appare per nulla in un'opera di fusione positiva dell'intero Paese, come lui stesso non è mai stato un vero rottamatore. 

Il doppio ruolo di segretario di Partito e Premier non lo aiuta di certo!


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