di vincenzo cacopardo
Non
c'è alcun dubbio
che oggi Renzi gode di un potere che nessun altro premier prima aveva
mai avuto. Sembra in grado di incantare chiunque è questo piace tanto al naturale autolesionismo di un Paese che pare inseguire idoli
e miti.
La sua forza la ricava principalmente da una concomitanza di
eventi a suo favore e dal fatto che non vi è nessuno.. allo stato
attuale.. in grado di contrastarlo (poiché in tanti restano ormai
compromessi ed incapaci), ma la ricava principalmente da un Partito
che ha giovato di un premio di maggioranza notevole alla Camera
tramite una legge oggi dichiarata non costituzionale. La attinge persino da figure assurde e caratterialmente deboli in seno al suo stesso Partito come Bersani
che, per un incomprensibile e quasi risibile, patto leonino è
rimasto fedele al PD.. dimenticando che il principale compito di un
uomo di Partito non è esattamente quello di restare fedele ai
principi di interesse dell' organizzazione, ma ai più considerevoli
bisogni dei cittadini: Bersani
non è riuscito a smacchiare il suo giaguaro, ma ha fatto anche di
peggio, facendosi sovrastare da una giovane volpe!
Abbiamo
oggi in Parlamento una
lunga serie di personaggi poco affidabili ed anche questo non può
che far comodo al furbo premier :Ex forzisti, ex centristi, montiani
convertiti, vendoliani redenti, grillini rinsaviti, verdiniani per
uno strano rinnovamento, socialisti, autonomisti, cattolici ferventi
e trasnfughi di vario genere.Sembra esservi posto per tutti nel caos
generato dalla lunga serie di compromessi ed anomalie. Ma per Renzi
potrebbe essere il preludio al suo nuovo Partito della Nazione: Altro
che partito delle riforme..appare come una sorta di minestrone dove
gli interessi reciproci la fanno da padrone in una visione
riformistica che richiama al peggiore passato.
Il
rimpasto del governo
voluto dal sindaco d'Italia mette in evidenza come sia stato
necessario poter portare avanti con sicurezza e serenità la
difficile legge sulle unioni civili che, proprio il Partito di Alfano
e quel che resta dei pochi fedeli di Scelta Civica, avrebbero potuto
ostacolare. Leggendo i nomi dei nuovi entranti tra viceministri e
sottosegretari non si può non percepire con
quanta tempestività ed opportunismo Renzi abbia operato nell' adempimento ad una legge che sarebbe potuta essere bloccata al
Senato.
Renzi
ha legato con
maggior forza al suo carro Alfano...dando un posto di ministro degli
Affari regionali (vacante da un anno) ad Enrico Costa, coordinatore
piemontese di Ncd ..più tre nuovi sottosegretari, Federica
Chiavaroli (Giustizia), Dorina Bianchi (Rapporti col Parlamento), e
Antonio Gentile (Sviluppo Economico) e Simona Vicari, che passa come
sottosegretario dallo Sviluppo Economico alle Infrastrutture. Per
accontentare Scelta civica, Il segretario di quel che resta dei
montiani, Enrico Zanetti, già sottosegretario all'Economia, viene
promosso viceministro, mentre Antimo Cesaro, diventa sottosegretario.
Ma c'è di più per ottenere maggiore tranquillità ..in quota
sinistra Pd l'ex vendoliano Gennaro Migliore siede su una nuova
poltrona.. come pure l'ex bersaniano Enzo Amendola. Per finire non
può mancare il premio ai verdiniani con tre vicepresidenze delle
Commissioni parlamentari, andate a tre senatori.
Insomma
..una mossa alla quale abbiamo assistito diverse volte nella vecchia
Repubblica che non può stupire se non fosse che Renzi ha iniziato il
suo percorso politico in nome di un rinnovamento e della rottamazione
senza compromessi.. E se questi non sono compromessi!!
Questo
strano Paese continua ad entusiasmarsi sulle figure ed
autolesionarsi sulle scelte: Renzi è chiaramente una figura che non
unisce il Paese... il suo pensiero e le sue vedute hanno evidenti confini.. e spesso non vanno nemmeno sotto la sua regione Toscana..Se
arrivano a Roma è solo perchè lì vi è il centro del potere
politico. Ciò lo rende più un disgregatore. Non percepisce una
crescita unita dell'intero Paese e si affida a scelte per puro
opportunismo..inoltre non presenta la dovuta umiltà in proposito
agendo con spocchiseria e tracotanza. Sebbene nascondendolo con
astuzia, non fa che adottare gli stessi metodi del passato. Potrà
essere furbo..abile..capace nel comunicare e persino a conoscenza di
tanti aspetti sociali, ma resta imprigionato in quella visione
politica che lo rende assai ipocrita e quindi costretto nei peggiori
opportunismi e compromessi.
Un
premier, al contrario, dovrebbe presentarsi in favore dell'intero
Paese..(più che un regionalista) dovrebbe assumere i connotati di un
vero statista ..dovrebbe integrare e non disgregare spaccando in due
il pensiero della nazione, unire più che dividere, associare più
che tendere a dissociare..insomma nel suo percorso non appare per
nulla in un'opera di fusione positiva dell'intero Paese, come lui
stesso non è mai stato un vero rottamatore.
Il doppio ruolo di
segretario di Partito e Premier non lo aiuta di certo!
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