...nell'icapacità di interpretare una costruttiva politica estera
di vincenzo cacopardo
Non
si può e non si deve in questo momento poter giustificare qualsiasi
atto terroristico, tuttavia resta evidente l'ansia che
pervade il mondo intero per l' illogica incapacità di saper interpretare una politica estera che possa offrire maggiore sicurezza alla convivenza tra i popoli. Gli
atti terroristici all'aeroporto e in metro nella città di Bruxelles,
con urla in arabo raffiche di mitra ed esplosioni.. era nell'aria
dopo la cattura di Salah
Abdeslam,(
il terrorista belga di origini marocchine che aveva condotto gli
attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi ) non è difficile
poter pensare che,
per paura che Salah
potesse rilevare le mosse eversive, i
terroristi si siano mossi prima del tempo.
Ma
al di là delle strategie,cui noi non possiamo fornire alcun
pensiero, un dato di fatto rimane evidente: Questi terroristi
sembrano potersi muovere con assoluta libertà! Se oltre a colpire la stazione metropolitana di Maelbeek hanno.. allo
stesso modo.. preso di mira quella che porta il nome di Schuman...il messaggio appare
chiaro: Sappiamo che Schuman fu un padre fondatore e parte attiva di
quella prima Europa dei 5 dell'acciaio e del carbone..Un messaggio che
sembrerebbe rivolto verso quell'Europa che negli ultimi anni non si è
mossa in modo appropriato verso un oriente disagiato affrontando le
questioni col solo uso delle bombe.Ma
dopo quest'ultimo infido attentato che ha coinvolto cittadini
innocenti viene da domandarsi se vi siano colpe e responsabilità da imputare all'uno o
all'altro.. tali da escludere a priori il bisogno di mettere un punto fermo su
ciò che sta investendo l'intero mondo.
C'è
chi pensa che l'attacco dello stato islamico non può avere alcun
motivo di essere giustificato, ma c'è anche chi afferma che una
certa Europa se la sia cercata. Un pensiero che spacca in due
l'opinione internazionale. Ma sarebbe oltremodo inutile porsi nell'una o nell'altra posizione ...poichè in tutto ciò non potrà mai esservi una
certezza assoluta, ma sempre tanti errori. Le scene a cui si è assistito in questo
gravissimo atto di terrore
non paiono tanto dissimili da quelle che di continuo ci arrivano
dalla Siria o dall'Iraq o dalla Libia: L'Isis
intende
combattere in Europa con la stessa crudeltà con cui combatte in
Medioriente ...e questa Europa assai fragile ed insicura non sembra
averlo capito. Sono..infatti.. in tanti che oggi si chiedono come sia
possibile che in un momento in cui l'attenzione avrebbe dovuto essere
alta... possa essere stato colpito uno scalo internazionale e la
metropolitana di una città.. patria della politica Europea.
Tutto
l'Oriente appare infiammato e persino il continente asiatico. Alle
problematiche della Libia e l'Iraq..si aggiungono i possibili
conflitti fra le due Coree..quella del Pakistan..quella della
Siria..quella perenne di Israele contro i palestinesi.. etc. Resta di
sicuro un quadro inquietante che pare aspettare solo la scintilla per
esplodere in una serie di conflitti che insieme potrebbero divenire
apocalittici. Possiamo di sicuro affermare che la politica europea
assieme a quella americana non hanno saputo per niente affrontare
preventivamente questa lunga serie di problematiche, mostrandosi solo
capaci di fomentarle.
Le
primavere arabe hanno generato una spinta in più sulla nascita di
altri guerriglieri e sappiamo anche che gli Stati Uniti hanno
commesso molti errori su questi delicati argomenti di carattere
bellico..come il fatto che abbiano armato i ribelli al “regime”
di Assad. Sembrerebbe che lo stesso “califfato”, ossia lo “Stato
Islamico” – continui a combattere con armi e mezzi forniti dagli
stessi Stati Uniti. Come siano arrivate queste armi in mano ai
terroristi sembrerebbe restare ancora poco chiaro!
La
questione Siria, (con Assad che sembrerebbe reprimere con forza
e col sangue ogni ribellione al suo regime)... pare sia sempre stata
proposta come motivazione da parte di Washington per poter agire
anche in forza dei finanziamenti forniti dai regni sauditi. Ma
l'idea di rovesciare in tal modo regimi.. (per nulla limitrofi e di
pertinenza americana).. ha generato solo un odio perpetuo ormai
quasi difficile da coprire. In più sia l'Europa che l'America non
hanno mai dato conto al richiamo della Russia contro la
condanna del regime siriano...ed oggi anche la Turchia provoca i suoi problemi al confine.
Dopo
le stragi di Parigi sembrava essersi risvegliata l'accortezza di
tener conto dell'importanza di una strategia comune condivisa con
Putin anche attraverso i servizi segreti di tutte le forze in campo.
Una strategia che avrebbe permesso all'intelligence di operare con
più efficacia e consapevolezza contro gli efferati terroristi
dell'ISIS. Tutto rimaneva prevedibile e scontato ed è talmente
impensabile rendersi conto di come la politica estera europea..
unita a quella americana.. abbiano potuto commettere simili errori non avendo saputo leggere in lungimiranza ciò che qualunque
singolo cittadino avrebbe potuto intuire ed il cui conto salato
tutti stiamo pagando...Solo oggi dopo tanto sangue versato ..si parla di una intelligence europea!
La
lunga serie di attacchi aerei susseguitesi nelle aree conquistate
dai guerriglieri dell'Isis sembrano..poi.. continuare a generare
tanta morte di innocenti..poichè le forze francesi.. con
l'intervento anche della Russia.. si sono viste condizionate con
reazioni ed attacchi poco produttivi. In questo quadro la posizione
del governo Italiano rimane ancora la migliore. Oggi
si continua a bombardare..quasi condizionati.. senza risolvere il
nodo del problema e coinvolgendo tanti innocenti che hanno la
sventura di vivere in quei Paesi martoriati. Ma se un vero
condizionamento vi è... questo si ravvisa tristemente
sull'imposizione di una forza distruttiva che sembra quasi aver lasciato
campo libero alla prova di nuovi armamenti sofisticati da dover
collaudare per un futuro nuovo mercato.
Tutto
ciò non potrà mai vedersi separato da un coinvolgimento che vede
guerre e bombardamenti continui in gran parte del medio oriente e
sembianze di serenità in buona parte dell'occidente.. tali da far
apparire ciò in una particolare dicotomia con il risultato di non
percepire a fondo che nel mondo intero (come anche in una più
piccola realtà di una nazionale), non sia mai possibile poter star
bene quando l'altra metà vive nella povertà e sotto il fuoco ed il
terrore dei bombardamenti.
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