30 mar 2016

un commento all'analisi di Alberoni sul grande movimento islamico

ABBIAMO AGITO IN RITARDO E CON ESTREMA  IPOCRISIA

Se c'è una cosa che mi viene difficile comprendere è quella dell'assoluta sicurezza di ciò che oggi si ostenta ad affermare. Chiunque... professori o grandi sociologi..sembrano avere la verità in mano schierandosi da una parte o l'altra ed evitando di approcciarsi ad una analisi più profonda. Non esiste una verità assoluta e certa quando il tempo ormai trascorso non ha generato alcun impegno verso una visione più lungimirante. In questa storia le prese di posizioni non potranno mai appagare la ricerca di una verità assai difficile da stabilire ed ogni azione militare di bombardamento non potra' mai rimettere a posto alcunche'.
Questo articolo scritto da Alberoni è l'esempio di chi, pur affermando alcune verità, non si sforza di vedere in un'ottica più oggettiva che possa responsabilizzare un po' tutti: Una faccenda dove pare che.. sia l'Occidente ...come l'Oriente abbiano colpe ben distribuite. E' pur vero che gli uni si sono sentiti invincibili e superiori agli infedeli e che hanno considerato la loro sharia infinitamente superiore ad ogni forma di diritto europeo,.. ma è altrettanto vero che l'Occidente ce l'ha messa tutta per farsi odiare anche attraverso la forza dei mezzi d'informazione che hanno sempre e solo rivendicato gli eccidi e gli atti terroristici senza mai andare a fondo sul tema di base. Il circo mediatico ritiene sempre di svolgere il suo compito al meglio...mettendosi all'opera diverse volte attraverso una informazione politicamente comoda, ma non del tutto completa.

Vi sono evidenti rapporti ambigui e delle "zone grigie" che Arabia Saudita, Qatar e Turchia avrebbero intrattenuto con al-Qaida, l'ISIS e con i terroristi che hanno colpito a Parigi. Nonostante ciò poco si continua ad approfondire in proposito. Vi sono riconosciuti rapporti tra l'America e i paesi in questione. Antiche e strette relazioni dell' Arabia Saudita... anche col Regno Unito, da cui acquistano attrezzature di difesa per miliardi di dollari. Tali accordi hanno permesso a questi Stati di garantirsi un approvvigionamento energetico duraturo in cambio della protezione nell'affrontare i comuni avversari nella regione, in particolare il nazionalismo arabo e l'Iran. Questo accordo stabilito con la feudo-monarchia saudita, insieme al legame strategico intrattenuto con Israele soprattutto dal 1967 in avanti, è il nucleo attorno al quale ruotano tutte le politiche statunitensi nell'area mediorientale e dal quale discendono gli scombussolamenti odierni: I sauditi, forti dell'alleanza militare con gli USA e intenzionati a portare avanti la loro politica egemonica (anche dal punto di vista religioso) dentro il mondo islamico, hanno finanziato i mujahidin afghani contro l'URSS negli anni '80 e foraggiato Saddam nel conflitto contro l'Iran sciita.

All'interno dell'area mediorientale vi sono diverse formazioni etniche e tribali con differenti confessioni religiose. Sappiamo che le più conosciute ed accese tra di loro sono quelle sunnite e sciite. Queste due.. spesso nel corso della storia orientale.. sono entrate in conflitto tra loro per questioni di predominio. Sembra quindi abbastanza chiaro che facendo leva su questa particolare debolezza..si sarebbe acceso di conseguenza un fuoco su tutto il Medio Oriente.

Le esaltazioni esecrabili e vili dei terroristi islamici nascondono quindi tante verità e non una sola. Oggi costoro vengono persino protetti dalle nostre leggi liberali, mentre l'Unione Europea è sempre rimasta a guardare senza mai aver creato un esercito ed una sicurezza per le deboli frontiere.
Tutto ciò non potrà mai giustificare ogni strage terroristica sia che essa avvenga in Europa o in Pakistan, ma accende sicuramente un faro sulle evidenti ipocrisie di un Occidente che si è sempre dichiarato in favore delle libertà democratiche, ma che in realtà.. tali libertà ha continuamente oltrepassato. 
vincenzo cacopardo




CI ODIANO DA UN SECOLO E NOI SIAMO RIMASTI A GUARDARE
di Francesco Alberoni
Ancora qualcuno non ha capito che i jihadisti che stanno colpendo l'Europa non sono terroristi isolati, ma fanno parte di unico grande movimento islamico che va dalle Filippine all'Africa.Cent'anni fa gli europei erano padroni di quasi tutto il mondo, in particolare dell'ex impero ottomano, tagliuzzato in protettorati o occupato direttamente come in Libia e Algeria. Parallelamente, per secoli i musulmani avevano dominato l'India, l'Indonesia, gran parte della Russia meridionale, tutto il Medio Oriente, un terzo dell'Africa e l'Europa fino a Vienna. La loro fede li aveva invitati a islamizzare l'Europa. Si sentivano invincibili, superiori ai cani infedeli e consideravano la loro sharia infinitamente superiore al diritto europeo. Per questo anche quando gli europei sono diventati i dominatori del mondo, loro non hanno mai accettato la civiltà occidentale: la subivano digrignando i denti. Poi un giorno si sono svegliati e, ricordando la loro gloria passata, è nato un movimento per tornare alle origini. Sono stati gli imam e gli intellettuali a mettere in moto il processo. L'integralista Arabia Saudita ha così riempito l' Europa di predicatori che hanno propagandato fra i giovani il compito di distruggere l'Occidente.


E poi hanno dato loro soldi e armi. Oggi costituiscono un vero e proprio esercito organizzato, del quale però gli europei e gli americani si sono accorti tardi, pensando in realtà di trovarsi di fronte a terroristi isolati. Ma quando Bin Laden ha fatto saltare le Torri gemelle, da tutto l'islam si è alzato un grido di esultanza, perché anche fra i musulmani moderati c'è ammirazione per i guerrieri di Allah. E quando gli americani, che non hanno mai capito cosa succedeva, hanno abbattuto i regimi laici, le bande jihadiste sono andate al potere con massacri paurosi. Poi si sono infiltrati dappertutto anche in Europa,


Nessun commento:

Posta un commento