31 mar 2016

Oriente-Occidente..la geo politica tra guerra di culture e stato sociale



di vincenzo cacopardo

Sono gran parte quei cittadini (soprattutto quelli più rigidi e pragmatici) a definire guerra di religione e di cultura ciò che sta avvenendo tra Oriente ed Occidente. Per molti di loro esiste il pericolo, non teorico, ma attuale.. che le aggressioni degli estremisti islamici provochino una svolta autoritaria e neofascista in tutta Europa. In questa loro considerazione il rischio è quello di azzerare decenni di paziente costruzione comunitaria e di consolidamento della democrazia. Infine.. per costoro oggi non è più accettabile ciò che altri continuano ad affermare.. dando la colpa all’Occidente ed agli alleati islamici (Arabia Saudita e Qatar) al punto di ritrovarsi in un indesiderato disagio sociale che li spinge ad armarsi o cingersi di cinture esplosive.

Per chi la pensa così.. si tratta di ben altro, di un modo di vivere e di organizzarsi socialmente per cui anche il rapporto di libertà tra uomo e donna viene di fatto compromesso.. poichè non fondato sulla parità. Per questa concezione orientale il modello occidentale si presenta quasi sconvolgente mettendo in discussione la concezione islamica della vita e le stesse prescrizioni volute dal Corano. Vi è quindi una irrecuperabile frattura tra società occidentale ed islamica, cui non può potrà mai porre rimedio quel multiculturalismo oggi tanto in voga nelle grandi metropoli europee. Per chi la pensa così..l'’unica via possibile è quella che l'Occidente imponga agli islamici che scelgono di venire a vivere nel loro territorio.. l’accettazione esplicita dei principi costituzionali del proprio Paese con particolare attenzione per i diritti della donna.

Questa analisi è abbastanza corretta, ma rimane fin troppo limitata.. forse scontata e persino fin troppo facile..poichè non tiene conto di altri presupposti ..cioè..non fa che definire con troppa freddezza quello che è solo il risultato..ovvero la conseguenza di una fase storica che ha visto lo scombussolamento sociale di tutta una fascia mediorientale meta di conflitti e conquiste..subito dopo il finire della seconda guerra mondiale. Credo sia più utile ed importante saper leggere nel suo complesso la storia.. poichè rimane altresì facile fare una critica sulle ripercussioni senza individuare altri motivi che hanno generato, oltre che un consistente flusso di immigrazione verso l'Occidente, anche e soprattutto, la difficoltà di poter costruire le fondamenta di una società islamica culturalmente uniforme al di là di ogni considerazione religiosa. Sappiamo bene che la sharia (cioè la legge religiosa), non è legge civile, ma dovremmo altresì comprendere che tutto il mondo islamico non è uguale.

Uno strano riordino di tutta quella fascia Orientale dove l'Occidente vi ha messo mano anche pesantemente. In sostanza quando si parla di cultura islamica non si può prescindere da una serie di avvenimenti che hanno influito sull'assetto socio-economico. E' inutile nasconderlo.. vi sono evidenti rapporti ambigui e delle "zone grigie" che Arabia Saudita, Qatar e Turchia avrebbero intrattenuto con al-Qaida, l'ISIS e con i terroristi che hanno colpito a Parigi. Nonostante ciò poco si continua ad approfondire in proposito. Vi sono riconosciuti rapporti tra l'America e i paesi in questione. Antiche e strette relazioni dell' Arabia Saudita... anche col Regno Unito, da cui acquistano attrezzature di difesa per miliardi di dollari. Tali accordi hanno permesso a questi Stati di garantirsi un approvvigionamento energetico duraturo in cambio della protezione nell'affrontare i comuni avversari nella regione, in particolare il nazionalismo arabo e l'Iran. Questo accordo, stabilito con la feudo-monarchia saudita, insieme al legame strategico intrattenuto con Israele soprattutto dal 1967 in avanti, è il nucleo attorno al quale ruotano tutte le politiche statunitensi nell'area mediorientale e dal quale discendono gli scombussolamenti odierni: I sauditi, forti dell'alleanza militare con gli USA e intenzionati a portare avanti la loro politica egemonica (anche dal punto di vista religioso) dentro il mondo islamico, hanno finanziato i mujahidin afghani contro l'URSS negli anni '80 e foraggiato Saddam nel conflitto contro l'Iran sciita.

Il contrasto generatosi non può non vedersi e valutarsi in un contesto sociale: Agli Stati dell'Occidente è importato assai poco di quanto l'Arabia Saudita fosse una teocrazia islamica..poichè è sempre risultato elemento completamente estraneo al concetto stesso di democrazia così come si è sviluppata in Occidente. Ed è per questo che tutte le guerre recenti sono state fatte non già per togliere di mezzo gli Stati teocratici ostili, quanto invece per eliminare quei paesi che, pur in mezzo a grandi difficoltà e contraddizioni interne, erano laici e tendenzialmente secolarizzati come Iraq, Libia e Siria. Vi sono indubbiamente una lunga serie di contraddizioni che hanno fatto perdere credibilità allo stesso Occidente".

Certe procedure, invece di stroncare il terrorismo internazionale nel nome del quale l'Occidente dice di essere in guerra dal settembre 2001, non hanno fatto altro che allargare a dismisura il bacino dei suoi potenziali aspiranti disseminandoli dovunque. Tutto ciò ha portato gli effetti di cui oggi tanto si parla e si discute e ci sembra davvero strano poter imporre principi nel nostro Paese, quando da un altro lato si pretende di esportare ipocritamente una democrazia. Quindi.. nel nostro Paese pretendiamo che essi siano fedeli ai principi costituzionali..mentre nella fascia orientale perseveriamo attraverso subdoli interessi rinfocolando l'integralismo. Se a questo aggiungiamo la mancata lungimiranza di non avere previsto l' enorme ondata di immigrazione verso l'Europa, generato dalle guerre operate in IRAQ e LIBIA..possiamo accorgerci di quanto questo interesse verso l'Oriente, non ha mai guardato verso una vera integrazione sociale, ma solo in direzione si interessi precisi.

Con ciò si devono prevedere e combattere le pericolose azioni terroristiche degli integralisti, ma non è nemmeno scontato metterle in relazione con la cultura ed il credo del popolo islamico. (Sarebbe come ammettere che il fenomeno mafioso sia legato alla cultura dell'intero popolo italiano, quando è di tutta evidenza che si sia formato nel contesto di alcuni spazi di un territorio sottosviluppato e poco attento ad infondere cultura).

Oggi si tende giustamente a difendersi attraverso i mezzi dell'intelligenze, (e meno intelligentemente con la forza delle bombe) ma non ci si spinge a comprendere alla base il vero problema che tocca le origini che hanno generato queste assurde reazioni. Se.. è più che giusto che gli islamici nel nostro Paese prestino fede ai nostri principi costituzionali, dovremmo contemporaneamente spingerci a comprendere lo stato sociale in cui queste stesse popolazioni hanno vissuto e vivono in questi anni e la lunga serie si ricatti e soprusi che hanno dovuto subire anche per le colpe e gli interessi di buona parte dell'Occidente .Se oggi si vuole provvedere ad una soluzione che aiuti tutti ..sarebbe più utile proporre e mettere in atto un'azione di considerazione e di maggior rispetto per tutti i popoli..ossia un intervento culturale, e di ri stabilità sociale oltre che economica, che possa meglio far comprendere ed appianare gli errori di ambedue...Solo il dialogo potrà aiutare..
Al contrario..come affermerebbe qualunque bravo cristiano ed ogni equilibrato islamico .. vi sarà solo altra violenza!




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