11 apr 2016

Tra conflitti e ruoli associati.


"Allo stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie."
di vincenzo cacopardo

Gli ultimi avvenimenti che hanno visto il governo Renzi scosso dal caso che ha determinato le dimissioni della ministra Guidi è sicuramente emblematico dei tanti conflitti che si possono generare per via degli eterni compromessi che vengono a determinarsi tra i ruoli...Il problema non investe soltanto la ministra in questione per le incaute telefonate, ma il ruolo stesso del Premier e della ministra Boschi..

E' ormai noto come il compagno della Guidi abbia automaticamente generato un conflitto a causa del suo stretto rapporto con la ministra e del particolare ruolo che esercitava. Il caso successivamente si è aperto a dismisura coinvolgendo un alto ufficiale ed altri personaggi più o meno inseriti nel settore e già sotto inchiesta da parte della magistratura.. La ministra Boschi è stata subito coinvolta politicamente, malgrado nessuna indagine a suo carico: E' entrata nella faccenda giusto per il ruolo che le compete nella qualità di ministro per i rapporti col Parlamento e quindi impegnata nel diritto-dovere di dare il proprio consenso sulle normative da proporre ed i relativi emendamenti da avanzare.

Ma andiamo ai fatti:Nel 2015..mentre in commissione Bilancio al Senato si discute della legge di Stabilità, i rappresentanti del governo, presentano un emendamento, perfezionato con un ulteriore sub emendamento. Il testo viene approvato in commissione per poi essere discusso in aula. Ma come ormai tutti sappiamo..l'emendamento viene inserito nell'intero testo della Stabilità trasformatosi in un maxi emendamento..tra l'altro votato in Senato attraverso le consueta fiducia. In teoria tutto normale poiché l'emendamento in questione trattava di una misura che inserisce opere relative al trasporto e allo stoccaggio di idrocarburi tra le infrastrutture alle quali si applicano procedure autorizzate in deroga...

Se entra in scena Maria Elena Boschi è per il fatto che il maxi emendamento per prassi viene predisposto dal ministro per i Rapporti per il Parlamento, su cui ricade la responsabilità del testo e degli altri emendamenti inseriti.. Trattandosi di Stabilità, poi, una valutazione spetta anche al ministero dell'Economia e alla Ragioneria generale. Ma non si può nemmeno escludere che Tempa Rossa sia un progetto strategico per il Paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e che il provvedimento sia stato inserito soprattutto per scopi di interesse economico e occupazionale.

Rimane tuttavia politicamente imbarazzante agli occhi di tutti il dialogo avvenuto al telefono tra la ministra Guidi ed il suo compagno che denota un interesse personale e che genera un ben visibile conflitto di interessi. Ma quali veramente possono essere questi interessi e se ve ne siano altri che toccano le sfere personali di altri politici..non è dato..ne' difficilmente si potrà sapere. Sarà solo la magistratura a dirimere la faccenda ove vi fossero da parte della Boschi o da parte del premier prove di interesse per agevolare qualcuno o eventuali conflitti. Quello che più può interessarci in questa sede è il dato politico.

Questa storia denota e mette in risalto sicuramente una delle più grandi anomalie esistenti nella politica della nostra Repubblica..ciò che un tempo nessuno avrebbe potuto mai prevedere per via dei due differenti ruoli (parlamentare-esecutivo) che pur lavorando e tenendosi insieme... nel passato venivano sostenuti da valori insiti nelle figure politiche di un tempo...valori che via via si sono persi con disprezzo per interessi di di parte e di potere. Oggi, con la politica che si muove con ricchi premi ed in base a concetti maggioritari che determinano un forte potere a beneficio del governo, parlare di ministero dei rapporti col Parlamento, significa solo imporre per via governativa gli ordini di un Premier ad un'aula deputata invece a dover normalizzare democraticamente. ..Insomma è chiaro che la forza di un qualsiasi ministro che ha in mano una delega dei rapporti col Parlamento significa per lo più mantenere ed usare un potere di maggioranza imponendo alla stessa Camera tutto ciò che più può far comodo ad un governo e quindi (ipoteticamente non escludendo) anche possibili interessi personali.

Per dirimere tutto ciò sarebbe più opportuno separare meglio i ruoli lasciandoli indipendenti.. se pure al fine di realizzare un fine di collaborazione: Se l'attività governativa trae fondamento dagli interessi personali dei Partiti.. il pasticcio persevera ed i conflitti persistono... come al contrario, il Parlamento dovrebbe solo avere un dialogo con i Partiti legandolo ai bisogni dei cittadini..senza interferire sugli organi del governo. Allo stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie.

Nella fattispecie..se la Boschi, come ministro, operasse in una attività di governo limitandosi ed eseguire su una base di normative dettate da un'assemblea parlamentare.. senza poter entrare nel merito di specifici emendamenti..non verrebbe mai coinvolta in alcun possibile conflitto. Come del resto chi esercita un ruolo di Premier non potrebbe mai e poi mai intercedere nelle funzioni normative del Parlamento che spettano solo ai Partiti..Meno che mai quando questo Partito lo elegge a segretario attraverso la forza di una maggioranza ricavata politicamente in modo illegittimo. Anche qui in teoria tutto regolare ...se non fosse che è proprio il dato politico a subirne le conseguenze! 

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