"Allo stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie."
di vincenzo cacopardo
Gli
ultimi avvenimenti che hanno visto il governo Renzi scosso dal caso
che ha determinato le dimissioni della ministra Guidi è sicuramente
emblematico dei tanti conflitti che si possono generare per via degli
eterni compromessi che vengono a determinarsi tra i ruoli...Il problema non investe
soltanto la ministra in questione per le incaute telefonate, ma il
ruolo stesso del Premier e della ministra Boschi..
E'
ormai noto come il compagno della Guidi abbia automaticamente
generato un conflitto a causa del suo stretto rapporto con la
ministra e del particolare ruolo che esercitava. Il caso
successivamente si è aperto a dismisura coinvolgendo un alto
ufficiale ed altri personaggi più o meno inseriti nel settore e già
sotto inchiesta da parte della magistratura.. La ministra Boschi è
stata subito coinvolta politicamente, malgrado nessuna indagine a suo
carico: E' entrata nella faccenda giusto per il ruolo che le compete
nella qualità di ministro per i rapporti col Parlamento e quindi
impegnata nel diritto-dovere di dare il proprio consenso sulle
normative da proporre ed i relativi emendamenti da avanzare.
Ma
andiamo ai fatti:Nel 2015..mentre in commissione Bilancio al Senato
si discute della legge di Stabilità, i rappresentanti del governo,
presentano un emendamento, perfezionato con un ulteriore sub
emendamento. Il testo viene approvato in commissione per poi essere
discusso in aula. Ma come ormai tutti sappiamo..l'emendamento viene
inserito nell'intero testo della Stabilità trasformatosi in un maxi
emendamento..tra l'altro votato in Senato attraverso le consueta
fiducia.
In
teoria tutto normale poiché l'emendamento in questione trattava di
una misura che inserisce opere relative al trasporto e allo
stoccaggio di idrocarburi tra le infrastrutture alle quali si
applicano procedure autorizzate in deroga...
Se
entra in scena Maria Elena Boschi è
per il fatto che il maxi emendamento per prassi viene predisposto dal
ministro per i Rapporti per il Parlamento, su cui ricade la
responsabilità del testo e degli altri emendamenti inseriti..
Trattandosi di Stabilità, poi, una valutazione spetta anche al
ministero dell'Economia e alla Ragioneria generale. Ma non si può
nemmeno escludere che Tempa Rossa sia un progetto strategico per il
Paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e che il
provvedimento sia stato inserito soprattutto per scopi di interesse
economico e occupazionale.
Rimane
tuttavia politicamente imbarazzante
agli occhi di tutti il dialogo avvenuto al telefono tra la ministra
Guidi ed il suo compagno che denota un interesse personale e che
genera un ben visibile conflitto di interessi. Ma
quali
veramente possono essere questi interessi e se ve ne siano altri che
toccano le sfere personali di altri politici..non è dato..ne' difficilmente si potrà
sapere. Sarà solo la magistratura a dirimere la faccenda ove vi
fossero da parte della Boschi o da parte del premier prove di
interesse per agevolare qualcuno o eventuali conflitti.
Quello che più può interessarci in questa sede è il dato politico.
Questa
storia denota e mette in risalto sicuramente una delle più grandi
anomalie
esistenti nella politica della nostra Repubblica..ciò che un tempo
nessuno avrebbe potuto mai prevedere per via dei due differenti
ruoli (parlamentare-esecutivo) che pur lavorando e tenendosi
insieme... nel passato venivano sostenuti da valori insiti nelle figure politiche
di un tempo...valori che via via si sono persi con disprezzo per interessi di di parte e di potere. Oggi, con la politica che si muove con ricchi
premi ed in base a concetti maggioritari che determinano un forte
potere a beneficio del governo, parlare di ministero dei rapporti
col Parlamento, significa solo imporre per via governativa gli ordini
di un Premier ad un'aula deputata invece a dover normalizzare
democraticamente. ..Insomma è chiaro che la forza di un qualsiasi ministro che ha in mano una delega dei rapporti col Parlamento significa per
lo più mantenere ed usare un potere di maggioranza imponendo alla stessa Camera tutto
ciò che più può far comodo ad un governo e quindi (ipoteticamente non escludendo)
anche possibili interessi personali.
Per
dirimere tutto ciò
sarebbe più opportuno separare meglio i ruoli lasciandoli
indipendenti.. se pure al fine di realizzare un fine di collaborazione:
Se l'attività governativa trae fondamento dagli interessi personali dei
Partiti.. il pasticcio persevera ed i conflitti persistono... come al
contrario, il Parlamento dovrebbe solo avere un dialogo con i
Partiti legandolo ai bisogni dei cittadini..senza interferire sugli
organi del governo. Allo
stato delle cose i due ruoli operano insieme nella totale confusione
in un gioco di compromessi continui che generano solo anomalie.
Nella
fattispecie..se la Boschi, come ministro, operasse in una attività
di governo limitandosi ed eseguire su una base di normative dettate
da un'assemblea parlamentare.. senza poter entrare nel merito di
specifici emendamenti..non verrebbe mai coinvolta in alcun possibile
conflitto. Come del resto chi esercita un ruolo di Premier non
potrebbe mai e poi mai intercedere nelle funzioni normative del
Parlamento che spettano solo ai Partiti..Meno che mai quando questo Partito lo elegge a segretario attraverso la forza di una
maggioranza ricavata politicamente in modo illegittimo. Anche qui in teoria tutto regolare ...se non fosse che è proprio il dato politico a subirne le conseguenze!
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