13 giu 2016

IL PAESE CHE NON HA MUTATO VERSO

I profusi selfie di un premier vanitoso
di vincenzo cacopardo

Continuano a sbagliarsi tutti coloro i quali pensano che con la sola forza di un determinismo e con la prosopopea sempre dimostrata dal sindaco d'Italia.. si possa ancora raggiungere un utile risultato.

La questione non è proprio quella che: “in fondo...a differenza di altri.. ci ha provato!”..come molti continuano a ripetere! L'argomento politico si è sempre presentato delicato e sarebbe stato necessario affrontarlo con molta più umiltà e maggiore deferenza nei riguardi dei cittadini. Più sensibilità nei riguardi dei principi stessi della democrazia..meno forzature contrapposte...maggiore delicatezza e più impegno nei principi di egualità ed equità..meno appariscenza....  Insomma, meno selfie ed abbracci e più impegno verso l'innovazione e le idee.

Non si trattava solo di rimanere estranei al rito stantio dei partiti del passato, ma di operare con meno fretta e semplificazione, poiché la logica del freddo pragmatismo non potrà mai essere vincente, ma solo integrativa alle idee: Nel caso di Renzi..quelle poche e strampallate idee sembrano aver fatto acqua. E' quasi un anno e mezzo che il mio Forum ..anche attraverso il collaborativo scambio con il pensiero e le analisi di altri, ha messo in serio dubbio l'operato fin troppo arrogante percorso dal giovane premier.

Dov'è si è mai messa in evidenza quella sensibilità che doveva guidare la sua figura con maggior modestia e con più impegno da vero statista nel dialogo con gli altri Partiti?
Tutto ciò che Renzi ha fatto è stato per lo più suggerito dalle forze politiche ed economiche europee.. non dimostrando alcun vero rispetto per la cultura, il pensiero ed il mondo imprenditoriale del nostro Paese. ..Si è adattato ad un sistema globale senza il minimo sforzo di fornire un contributo di cambiamento che avrebbe potuto rendere allo stesso sistema un barlume di innovazione. La sua semplificazione non è innovazione!...Eppure siamo il Paese delle idee..siamo definiti i più grandi creatori... dovremmo dettare concetti qualitativi eccellenti.. più che presunzione e formule pragmatiche.

Adesso che siamo alla prova dei fatti saltano in evidenza le crepature di un processo di falso cambiamento da lui voluto ed imposto anche per mancanza di altre figure politiche più capaci. Più che i molti a sperarci ..sono stati in troppi costretti a fare affidamento su una figura mossasi con gran capacità di comunicazione.. ed abbondanti promesse... che ha finito anch'essa con lo stancare. Strano che vi siano ancora tanti indecisi che non abbiano intuito prima quanto avrebbe potuto nuocere alla politica una personalità talmente ambiziosa quanto poco rispettosa di un processo si cambiamento che avrebbe dovuto sostenersi con maggior sensibilità e spirito umile: un finale che si intravede.. ma che ancora deve vedere un "verso" nel suo epilogo.

Non è esponendosi con machiavellico pensiero che oggi si possono affrontare le enormi questioni riguardanti la politica sociale del Paese, né con la retorica sterile della rottamazione, ma forse con una maggiore visione platonica verso le congetture, le idee e le analisi... Non sempre può esservi un fine che giustifica i mezzi! Oggi la politica tende a muoversi di frequente e con prepotenza, in questa comune logica semplificativa, mortificandosi nell‘uso dei mezzi più disperati ed assurdi e Renzi ne continua a rappresentare l'emblema.




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