22 giu 2016

Una nota di principio per i nuovi movimenti politici

"L'innovazione deve guardare ad una organizzazione che possa differenziare i ruoli al suo interno al fine di non confliggere."


I RUOLI INDUTTIVI E QUELLI DEDUTTIVI

La politica non può avere solo un sintetico senso del governare, in quanto essa racchiude in se i contenuti di teoria e pratica, di arte e scienza, di idea e funzionamento. La politica rimane ideazione nel principio consistente la ricerca delle idee, nel confronto con i cittadini, nella mediazione, diventa scienza nell’esercizio della sua funzione amministrativa e governativa legata allo sviluppo costruttivo della società. Ecco, perciò, la determinazione dei due ruoli che differentemente potremmo definire “induttivi” e  “deduttivi”.


Definire con determinazione la politica nel riduttivo senso dell’“amministrare” per il bene di tutti rimane, oltre che poco logico, limitativo e non utile per lo stesso scopo che essa dovrebbe prefiggersi. In più…quel concetto di “polis” Aristotelica riferito alla amministrazione cittadina…risulta restrittivo e poco utile.. quando lo si paragona alla politica condotta da uno Stato che, in un ambito molto più vasto, dovrebbe seguire le esigenze e le funzioni istituzionali connesse al grande territorio (ciò vale ancora di più oggi, in considerazione del fatto che un sindaco rimane seduto al comando del governo di un intero Paese).Se, ancora oggi, noi dovessimo restare fermi ai principi di una politica nel senso ristretto dell' “amministrazione della polis”, non comprendendo l’importanza strategica di una visione più "funzionale" e globale che si deve svolgere nell’intero Paese, resteremmo in una logica talmente ristretta che non ci permetterebbe di operare con maggiore interazione in ogni dibattito Europeo.

Da questa premessa nasce.. si costruisce e si forma un pensiero che spinge a voler dare un valore aggiunto ad ogni Movimento politico che si ritiene utile ed innovativo..Sarebbe necessario dare impulso alle organizzazioni politiche proponendo di porre un principio di divisione dei compiti diversificando meglio ruoli e competenze. Politica parlamentare e politica amministrativa o di governo..devono necessariamente camminare separatamente seppure al fine di raggiungere uniti un risultato funzionale ..ma non più compromesso.

Il problema tutt'ora esistente che coinvolge i due ruoli continua a porre le organizzazioni politiche, sia essi Movimenti o Partiti meglio ristrutturati, in uno stato conflittuale che genera anomalie e difformità. In mancanza di una nuova disciplina dei partiti (art 49Cost).. nasce l'esigenza di un nuovo modo di pensare la politica fin  dall'interno di ogni organizzazione politica.. promuovendo in seno sezioni separate sui ruoli amministrativi ed i dipartimenti atti alla ricerca e la promozione di idee in dialogo con i cittadini.

Il problema dei Partiti e dei Movimenti che crescono nel Paese sembra quindi rimanere bloccato alla base.. per un principio che sfugge all'attenzione dei tanti... e cioè quello di fornire una struttura per una collaborazione fattiva con i cittadini attraverso un utile scambio con la società civile... oltre che attraverso la ricerca di figure competenti. Ma se i ruoli restano compromessi e chi si occupa di recepire le esigenze e di trovare le soluzioni possibili è anche colui che assume un preciso ruolo amministrativo, si generano i costanti conflitti che si ripercuotono di continuo sulle istituzioni e di conseguenza sui cittadini.
 vincenzo cacopardo




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