di vincenzo cacopardo
Adesso...nel linguaggio
politico moderno.. va di moda la narrazione, anzi per dirla
all'inglese..(come si è uso fare) lo “storytelling”.
Mai come in questo periodo storico politico del magico giglio
renziano ..la narrazione pare essere entrata a far parte comune
dell'attività politica...e ..quasi d'obbligo .. trasmessa in termini britannici.
Ma
cos'è questa narrazione? La narrazione
è un congegno percettivo attraverso il quale l'uomo conferisce
senso e significato al proprio modo di sperimentare delineando regole
interpretative di eventi e circostanze sulle quali si costruisce
quella conoscenza che orienta il metodo dell'agire.
Si
sostiene infatti che le esperienze umane non rielaborate attraverso
il pensiero narrativo non producono alcuna conoscenza funzionale al
modo di vivere in un contesto socio-culturale restando solo semplici
accadimenti ed eventi senza alcuna relazione e senza alcun
significato. In realtà nulla di nuovo, ma oggi la narrazione in
politica.. intende avere la funzione di voler innescare processi di
interpretazione sui fatti.
Renzi
ha voluto costruire il proprio successo sul ricambio (rottamazione)
della classe dirigente e la proposta di riforme innovative per il
Paese. Ha costruito una sorta di "strumento" e qualcuno ha
interpretato questa sua narrativa come quella di chi è portatore di
"contenuti diversi": Un "fine"..il suo..usato
senza i giusti mezzi ed anche con scarsi risultati! La sua figura,
ancora oggi, cerca di tenere insieme contenuti e metodo..ed è ciò
che gli conferisce autorevolezza e lo sostiene nella popolarità. Ma
la sua narrazione in realtà rimane banale: Lui ritiene di essere
l'unica speranza e gli altri i gufi ed i rabbiosi..In realtà appare
più un restauratore che un rottamatore..di sicuro non certamente un
innovatore!
Qualcuno (come me) ritiene che
la
variabile del tempo non è mai indifferente nell'azione politica.
Oggi..proprio il tempo spinge chi punta sul metodo a non essere
completamente soddisfatto dell'azione di Renzi, mentre chi tende a
rimanere fermo nel sistema.. ha visto in lui la possibilità di una
proposta innovativa moderna osservando soddisfatto solo il numero di
riforme che mai un altro governo nella storia repubblicana era
riuscito ad approvare in così poco tempo.
Ma
la narrazione di Matteo Renzi appare volutamente incompleta ed in
certi casi può divenire persino avventata: Basta rendersi conto dei
fallimenti prodotti dal bipolarismo e dai sistemi maggioritari che
lui e la sua ministra Boschi cercano di imporre al solo fine di
premiare una comoda governabilità..mortificando ogni altro principio
di vera democrazia. Dove sta quindi quella narrazione propositiva ed
equilibrata?
Ma su quale esperienza si basa il pensiero narrativo di Renzi? Rileggendo
la storia politica di questi ultimi vent’anni, non può sfuggire a
chiunque l’inconsistenza di una politica nazionale che sembra aver
dormito e messo le radici sui palazzi del potere.. senza alcuna vera
capacità di intuito lungimirante: L’ingresso in Europa ci ha poi
obbligato ad un necessario ordine politico per una più utile e
sicura posizione in seno alla stessa Comunità.
Negli
anni a seguire..i due poli (destra–sinistra)..hanno continuato a
scontrarsi sui diversi principi..alternandosi e contrapponendosi con
sempre maggiore forza. Questa lotta alla difesa delle rigide
posizioni ha finito col rendere ancora più difficile una equilibrata
ricerca delle riforme. L'ingresso
di Renzi e la seguente narrazione da lui condotta... sembrava voler
metter una definitiva pietra sopra queste esperienze, ma ha solo
nascosto le vere ragioni che hanno costretto la nostra politica: Una
dipendenza politica internazionale che ha finito con l’incidere
molto più sulla governabilità…che sulla politica del Paese nel
suo complesso, una governabilità che si è sempre desiderata stabile
come presupposto essenziale per una più ricercata “unione di
economie”.
In
realtà le riforme di Renzi non rispecchiano per nulla quel
necessario equilibrio poiché partono da principi errati... e la
sua.. quindi.. non può che essere una narrazione ipocrita più che
costruttiva..i cui risultati non tarderanno ad arrecare ulteriori
difficoltà.
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