Enzo
Coniglio ci invia questo bel pezzo in memoria di un uomo che oltre ad
essere stato un campione nello sport ha dimostrato un particolare
impegno verso il sociale.
“La
vita comune di tutti i giorni è rappresentata da una chiara
differenza di uomini che determinano un vero cambiamento attraverso
una azione personale del pensiero e da altri che passivamente si
adeguano a ciò che, il complesso meccanismo del sistema, determina.
Sicuramente
pochi sono coloro che incidono e contribuiscono ad una crescita più equa di vero cambiamento che dovrebbe portare la società verso
un futuro migliore. Il sistema somiglia ad un’onda dalla quale
molti si fanno trasportare e contro la quale solo pochi sono
disponibili ad opporsi.. remando contro. “Remare contro”, non inteso come
atteggiamento stoico di chi crede di poter cambiare il mondo, ma come
maturazione culturale che riesca a far prendere coscienza delle
nostre vere esigenze e che ci allontani dal cinismo di una società
nella quale, poi, pretendiamo di vivere tranquilli. Bisognerebbe
non lasciare che quell’onda ci trascini con violenza verso un
futuro privo di valori e che ci tagli definitivamente fuori da quelle
essenziali valenze culturali le cui conquiste, nei secoli, sono
costate battaglie pagate anche col sangue.
Alcuni personaggi del
passato hanno rotto il rigido pensiero comune pagando di persona, ma
hanno sicuramente arricchito la società con la forza delle proprie
idee e con una speranza che rappresenta un vero atto di fede nei
confronti dell’umanità. Il rispetto che dobbiamo a costoro è
immenso! Un
rispetto che deve sicuramente a chi.. come
Muhammad Alì, nato Cassius
Marcellus Clay Jr...ha inciso con impegno nel sociale e verso tanti di quei diritti negati. “
vincenzo
cacopardo
Wanted 100 Muhammad Alì per salvare il mondo
L’eroe
di noi giovani che nei ruggenti anni 60, lottavamo convinti, in
Europa e negli Stati Uniti, per cambiare il mondo, Muhammad
Alì, nato Cassius
Marcellus Clay Jr., è
morto all’età di 74 anni, divorato dal morbo di Parkinson.
E’
più corretto dire che è risorto, adesso
che si è liberato dal fardello del corpo e possiamo ammirare la
grandezza professionale, etica, sociale e politica di questo figlio
di due continenti: dell’Africa nera e dell’America dei diritti
negati e della guerra del Viet-Nam.
Ha
voluto innanzitutto riappropriarsi della sua identità culturale e
storica, .cambiando
il suo nome in Muhammad Alì e convertendosi all’Islam,
religione di pace e di coesione tra i popoli.Ed è
in nome dell’Islam, che nel 1967, all’età di 25 anni, si
dichiara obiettore di coscienza, rifiutandosi
di combattere nella guerra del Viet-Nam.
Questo
ragazzone di un metro e 91, era già molto famoso in
tutto il mondo avendo conquistato tre anni prima, il
titolo mondiale dei pesi massimi e
nel 1960, l’oro
nei giochi olimpici di Roma, all’età
record di 18 anni.
Nel
1967, venne arrestato e privato del titolo di campione del mondo.Non
si arrese e continuò la sua battaglia civile nelle aule dei
tribunali americani fino allaCorte
Suprema degli Stati Uniti che nel 1971 annullò la condanna del 1967
e lo proclamò di fatto campione mondiale dei diritti umani e
leader indiscusso dei movimenti pacifisti.
Da
allora Muhammad Alì ha continuato con assoluta coerenza, ad
imporsi sia
nel pugilato dove ha riconquistato il titolo mondiale e ha vinto 56
incontri su 61 disputati, sia nella
lotta per i diritti umani e per la non violenza,
senza compromessi e sconti di alcun genere, assestando dei KO
poderosi alla vecchia cultura razzista e guerrafondaia americana.
Nessuno è riuscito a fermarlo, neppure il morbo di Parkinson che lo
ha progressivamente debilitato fino alla apparente morte di
ieri.
Dico
apparente, a ragion veduta perchè Muhammad Alì continuerà ad
ispirare quanti credono nella forza rivoluzionaria della identità
culturale, del pensiero e dell’azione.
A lui si applicano a pieno titolo le parole di Tertulliano con
gli opportuni adattamenti: “Il sangue dei martiri è semente di
nuovi cristiani”. La
morte di Muhammad Alì ci regali i 100 nuovi Alì che sappiano
assestare quei KO necessari per rivoluzionare il mondo.
Enzo Coniglio
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