6 giu 2016

Muhammad Alì :Una nota all'articolo di Enzo Coniglio

Enzo Coniglio ci invia questo bel pezzo in memoria di un uomo che oltre ad essere stato un campione nello sport ha dimostrato un particolare impegno verso il sociale.



La vita comune di tutti i giorni è rappresentata da una chiara differenza di uomini che determinano un vero cambiamento attraverso una azione personale del pensiero e da altri che passivamente si adeguano a ciò che, il complesso meccanismo del sistema, determina. Sicuramente pochi sono coloro che incidono e contribuiscono ad una crescita più equa di vero cambiamento che dovrebbe portare la società verso un futuro migliore. Il sistema somiglia ad un’onda dalla quale molti si fanno trasportare e contro la quale solo pochi sono disponibili ad opporsi.. remando contro. “Remare contro”, non inteso come atteggiamento stoico di chi crede di poter cambiare il mondo, ma come maturazione culturale che riesca a far prendere coscienza delle nostre vere esigenze e che ci allontani dal cinismo di una società nella quale, poi, pretendiamo di vivere tranquilli. Bisognerebbe non lasciare che quell’onda ci trascini con violenza verso un futuro privo di valori e che ci tagli definitivamente fuori da quelle essenziali valenze culturali le cui conquiste, nei secoli, sono costate battaglie pagate anche col sangue. 
Alcuni personaggi del passato hanno rotto il rigido pensiero comune pagando di persona, ma hanno sicuramente arricchito la società con la forza delle proprie idee e con una speranza che rappresenta un vero atto di fede nei confronti dell’umanità. Il rispetto che dobbiamo a costoro è immenso! Un rispetto che deve sicuramente a chi.. come Muhammad Alì, nato Cassius Marcellus Clay Jr...ha inciso con impegno nel sociale e verso tanti di quei diritti negati. “
vincenzo cacopardo




Wanted 100 Muhammad Alì per salvare il mondo

L’eroe di noi giovani che nei ruggenti anni 60, lottavamo convinti, in Europa e negli Stati Uniti, per cambiare il mondo, Muhammad Alì, nato Cassius Marcellus Clay Jr. è morto all’età di 74 anni, divorato dal morbo di Parkinson.
E’ più corretto dire che è risorto, adesso che si è liberato dal fardello del corpo e possiamo ammirare la grandezza professionale, etica, sociale e politica di questo figlio di due continenti: dell’Africa nera e dell’America dei diritti negati e della guerra del Viet-Nam.
Ha voluto innanzitutto riappropriarsi della sua identità culturale e storica, .cambiando il suo nome in Muhammad Alì e convertendosi  all’Islam, religione di pace e di coesione tra i popoli.Ed è in nome dell’Islam, che nel 1967, all’età di 25 anni, si dichiara obiettore di coscienza,  rifiutandosi di combattere nella guerra del Viet-Nam.
Questo ragazzone di un metro e 91,  era già molto famoso in tutto il mondo  avendo conquistato tre anni prima, il titolo mondiale dei pesi massimi e nel 1960, l’oro nei giochi olimpici di Roma,  all’età record di 18 anni.
Nel 1967, venne arrestato e privato del titolo di campione del mondo.Non si arrese e continuò la sua battaglia civile nelle aule dei tribunali americani fino allaCorte Suprema degli Stati Uniti che nel 1971 annullò la condanna del 1967 e lo proclamò di fatto campione mondiale dei diritti umani e leader indiscusso dei movimenti pacifisti.
Da allora Muhammad Alì ha continuato con assoluta coerenza, ad imporsi sia nel pugilato dove ha riconquistato il titolo mondiale e ha vinto 56 incontri su 61 disputati, sia nella lotta per i diritti umani  e per la non violenza, senza compromessi e sconti di alcun genere, assestando dei KO poderosi alla vecchia cultura razzista e guerrafondaia americana. Nessuno è riuscito a fermarlo, neppure il morbo di Parkinson che lo ha progressivamente debilitato fino alla apparente  morte di ieri.

Dico apparente, a ragion veduta perchè Muhammad Alì continuerà ad ispirare quanti credono nella forza rivoluzionaria della identità culturale, del pensiero e dell’azione. A lui si applicano a pieno titolo le parole di Tertulliano con gli opportuni adattamenti: “Il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani”. La morte di Muhammad Alì ci regali i 100 nuovi Alì che sappiano assestare quei KO necessari per rivoluzionare  il mondo.
Enzo Coniglio


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